Evangelio secondo Marco - 2

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Mormorano i Farisei, perchè al paralitico calato nel suo letticciuolo per il tetto nella casa e gli rimettesse i peccati, e gli ordinasse di portar via il letticciuolo; lo risana. In casa di Levi stando a tavola con molti pubblicani, rende ragione a' Farisei del conversare, che faceva co' peccatori, e del motivo, per cui non digiunavano i tuoi discepoli. Gli scusa Cristo dell'aver colto delle spighe di grano in giorno di sabato.

1E alcuni giorni dopo entrò nuovamente in Cafarnaum.
2E si riseppe, ch'egli era nella casa, e si radunò molta gente; dimodoché non capivano nemmeno nello spazio d'intorno alla porta: e predicava loro la parola.
3E venner da lui alcuni, che conducevano un paralitico portato da quattro persone.
4E non potendo presentarglielo per la folla, scoprirono il palco dalla parte, dov'egli stava: e fatta un'apertura, calarono il lettuccio, nel quale giaceva il paralitico.
5E Gesù veduta la loro fede, disse al paralitico: Figliuolo, ti son rimessi i tuoi peccati.
6Eran ivi a sedere alcnni degli Scribi, i quali andavano discorrendo in cuor loro:
7Perché cosi parla costui? egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati, fuorichè il solo Dio?
8Ma avendo subito Gesù col suo spirito conosciuto, che in tal modo la discorrevano dentro di se, disse loro: Per qual motivo tali cose andate ruminando ne' vostri cuori?
9Che cosa è più facile, il dire al paralitico: ti son rimessi i tuoi peccati: oppure il dire: Alzati, prendi il tuo letticciuolo e cammina?
10Or affinchè voi sappiate, che il Figliuol dell'uomo ha potestà in terra di rimettere i peccati, (disse al paralitico):
11Dico a te: Sorgi, prendi il tuo letticciuolo, e vattene a casa tua.
12E immantinenti quegli si alzò: e preso il suo letticciuolo a vista di tutti, se ne andò; talmente che tutti restarono stupefatti, e glorificaron Dio, dicendo: Non mai abbiam visto simil cosa.
13Ed egli se ne andò di nuovo verso il mare: e lutto il popolo andava da lui, ed ei gli instruiva.
14E in passando vide Levi figliuolo d'Alfeo, che sedeva al banco, e gli disse: Seguimi. Ed egli alzatosi lo seguitò.
15E avvenne, che, essendo egli a tavola nella casa di lui, molti pubblicani, e peccatori erano a mensa con Gesù, e con i suoi discepoli: imperocché molti (di quelli) v' erano, che lo seguivano.
16Or gli Scribi, e i Farisei al vederlo mangiare con i pubblicani, e i peccatori dicevano a' suoi discepoli: Per qual motivo il vostro Maestro mangia, e beve co' pubblicani, e peccatori?
17Il che avendo udito Gesù, disse loro: Non han bisogno del medico i sani, ma i malati: imperocché non son venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
18E i discepoli di Giovanni, e i Farisei facevano de' digiuni: vanno adunque, e dicono a lui: Per qual motivo i discepoli di Giovanni, e de' Farisei digiunano; e i tuoi discepoli non digiunano?
19E Gesù disse loro: possono forse i compagni dello sposo digiunare, fino a tanto che lo sposo è con essi? Mentre hanno con seco lo sposo, non possono digiunare.
20Ma tempo verrà, che sarà loro tolto lo sposo: e allora per quel tempo digiuneranno.
21Nissuno cuce a un vestito vecchio un pezzo di panno nuovo: altrimenti la nuova giunta strappa del vecchio, e lo sdrucio diventa maggiore.
22E nissuno mette il vino nuovo in otri vecchi: altrimenti il vino rompe gli otri, e il vino si versa, e gli otri vanno in malora; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi.
23Successe ancora, che, camminando il Signore in giorno di sabato pei seminati, i suoi discepoli cominciavano a inoltrarsi, e cogliere delle spighe.
24E i Farisei dicevano a lui: Ecco, perchè fanno eglino in giorno di sabato quello, che non è lecito?
25Ed egli disse loro: Non avete mai letto o quello, che fece Davidde, trovandosi in necessità, e avendo fame egli, e i suoi compagni?
26Come entrò nella casa di Dio, essendo sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani della proposizione, de' quali non era lecito mangiare, se non a' soli sacerdoti, e ne dette a' suoi compagni?
27E disse loro: Il sabato è stato fatto per l'uomo, e non l'uomo pel sabato.
28E adunque il Figliuolo dell'uomo padrone anche del sabato.
Note:

2,1:Alcuni giorni dopo, ossia di lì a qualche tempo. Certamente tra la partenza di Gesù da Cafarnaum, e il suo ritorno a quella città vi corse qualche settimana, perchè in quel frattempo avea egli predicato in più sinagoghe della Galilea (cap. 1. 39.) nelle quali non predicava se non i sabati.

2,2:Si riseppe, ec. Si vede, che egli era tornato occultamente in Cafarnaum per distrigarsi dalle turbe, che lo avean seguitato.

2,13:Verso il mare. Che era alle mura della città, dove abitavano i mercadanti, e dove voleva chiamare alla sua scuola Matteo.

2,15:Molti (di quelli ) vi erano, che lo seguivano. Molti pubblicani non solamente ascoltavano volentieri Gesù; ma lo seguivano, come suoi discepoli.

2,26:Essendo sommo sacerdote Abiathar. Nella sacra Storia, 1. Reg. XXI. 12., questo sommo sacerdote ha il nome di Achimelec, e il figliuolo ha il nome di Abiathar; ma da altri luoghi della medesima Storia apparisce, che tanto il padre, come il figliuolo aveano l'uno e l'altro nome, 2. Reg. II. 17., I. Paralip. XVIII. I6, XXIII. 6.

2,27:Il sabato è stato fatto ec. Sabato vuol dir quiete, riposo, e in questo luogo significa la legge, che ordina di riposare, o sia astenersi dalle opere servili nel sabato; legge, che ha per fine di procurare all'uomo i mezzi di santificarsi coll'esercizio delle opere di pietà, e di religione, e anche di dare al corpo un ristoro necessario dopo le fatiche de' sei giorni; e in questo senso il sabato è istituito per l'uomo.

2,28:Il Figliuolo dell'uomo è padrone ec. Se il sabato è fatto per l'uomo, il Figliuolo dell'uomo, che è anche Dio, può certamente dispensare dall'obbligazione di non lavorare nel sabato.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap