VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
2,2:Manderò a voi la miseria, e maledirò le vostre benedizioni. Benedizioni chiamansi nelle Scritture i beni, che si ricevono dall'uomo per benedizione divina, e in questo senso dice Dio a questi sacerdoti: se voi non mi ascoltate, vi ridurrò in miseria, maledirò i vostri beni, i quali non vi faranno alcun frutto, e ve ne priverò. Vedi I. Reg. XXV. 27. XXX.. 26., IV. Reg. V. 15., 1. Cor. x 6. Cosi (dice s. Girolamo) quegli, che abusano della sanità, e le ricchezze fanno servire alla lussuria, e la buona fama deturpano col mal vivere, questi la benedizione di Dio cangiano in maledizione: e parimente i sacerdoti, che adulano i peccatori, purchè sieno ricchi, e palpano i loro vizi; de' quali sacerdoti sta scritto: Popolo mio, quegli che vi dicono beati, vi gabbano, e vi supplantano.
2,3:Getterò a voi la spalla (delle vittime), ec. È come se dicesse: prendetevi pure la spalla delle vittime, che vi è assegnata. La spalla destra delle vittime pacifiche apparteneva ai sacerdoti, Levit. VIII.32. Io vi butterò in faccia lo sterco delle ostie offerte da voi nelle vostre solennità, vale a dire, le vittime impure, che voi in tali giorni mi presentate, le quali sono indegne di me, e voi sarete spersi, e calpestati come lo sterco; l'ignomi nia e l'obbrobrio saranno la giusta mercede della cattiva maniera, con cui si trattano da voi le cose sante.
2,4:E conoscerete, che io feci a voi quel comando, ec. I miei gastighi vi faranno aprire gli occhi, e vi daranno a conoscere, come tutto quello ch' io ordinai intorno alla qualità delle vittime, intorno alla mondezza dei sacerdoti fu ordinato da me come una condizione annessa al patto, ed alla alleanza fatta da me con Levi; perocchè allora vedrete, come per non avere adempiuta la condizione, non solo sarete privi dei vantaggi promessi, ma sarete puniti ancora severamente. Per Levi è qui in tesa la tribùl di Levi eletta da Dio al ministero sacro. Havvi chi crede accennarsi qui non l'antica, ma piuttosto la alleanza nuovamente fatta da questa tribù col Signore, alleanza, che sembra loro indicata in Nehemia IV. 38. X. I.; ma veramente quella fu generale alleanza di tutto il popolo, e i Leviti, e i Sacerdoti la segnarono dei primi, come persone principali del popolo, e io la credo posteriore di tempo a questa profezia, perchè con essa appunto si volle por fine ai disordini, che sono presi di mira da Malachia, come può vedere chiunque paragoni con questo libro il libro di Nehemia.
2,5:Il mio patto con lui fu di vita e di pace, ec. A Levi, cioè ai posteri di Levi, ad Aronne, e a' suoi di scendenti io promisi vita, e pace, vita felice nel tempo, e vita felice nel secolo futuro, e pace, cioè la copia dei beni e temporali, ed eterni, e a lui diedi il mio timore, cioè quella riverenza, quel timore santo per cui tutto si impiegasse ad onorarmi, e si guardasse da tutto quello che potea dispiacermi; e questo timore fu mio dono, e lo ebbe egli e quelli che furon degni di succedere a lui nella stessa dignità; lo ebbero tutti i buoni e pii sacerdoti.
2,6:La legge della verità fu nella sua bocca, ec. Ecco un'altra condizione del patto tra Dio e Levi. Egli dee essere maestro di verità, insegnare la verità, sostenere la verità, difendere la verità. Perocchè come diceun antico padre: E traditore della verità non solo chi alla verità sostituisce l'aperta menzogna; ma anche chi non manifesta liberamente la verità, che dee liberamente manifestarsi, o non liberamente difende la verità, che dee liberamente difendersi, questi pure è traditore della verità: conciossiachè col cuore si crede a giustizia, e colla bocca si fa confessione a salute. L'autore dell'opera imperfetta sopra a s. Matteo hom. 15. Vedi sopra questa obbligazione del sacerdote s. Ambrogio Ep. 27. lib. 2. ad Theodos. Imp.
Camminò meco nella pace, e nell'equità. Terza condizione del patto, conservare la pace, e l'equità co' prossimi. La quarta sta in quelle parole: E' molti ritrasse dal peccato: e riguardo a questa mi contento di riferir solamente queste poche parole di s. Gregorio: Noi che siamo chiamati sacerdoti sopra i mali, che abbiamo nostri propri, accumuliamo anche le morti degli altri; perocchè tanti uomini uccidiamo, quanti ne veggiamo ogni di andare alla morte, senza che noi ci riscaldiamo e rompiamo il silenzio. Muore non per tua colpa quell'uomo subordinato a te, al quale ti se' opposto nella causa di morte; ma a colui, che muore tu vai compagno, quando a lui non ti opponi; Hom. XI. in Ezech.
2,7:Hanno il deposito della scienza, ec. Qual sia questa scienza è detto dal Profeta; ella è la scienza della legge, la scienza delle Scritture sante, che sono il libro sacerdotale, come dice s. Ambrogio De fide III. 7. E sarebbon certamente miseri que' tempi, ne' quali il libro, che men si studiasse da' sacerdoti, fosse il libro sacerdotale. Vedi l'elogio di Aronne Eccli. XLV. II.
Perchè egli è l'Angelo del Signore. Il Sacerdote è nunzio, e ambasciadore di Dio agli uomini. Facciamo da ambasciadori per Cristo, diceva Paolo II. Cor V. 20.; e un ambasciadore dee ben conoscere, e sapere la mente, e la volontà del sovrano, che lo spedisce, alla quale non può egli nulla aggiungere, nè levare. Chrysost. hom. 2. in ep. ad. Rom.
2,9:E trattandosi della legge ec. Nell'interpretare, e nell'eseguire la legge avete badato piuttosto alla qualità delle persone, che alla precisa determinazione, e allo spirito della legge, obbligando i poveri ad adempirla, disob bligando i ricchi, i grandi ec.
2,10:Perchè adunque ciascuno di noi disprezza il proprio fratello, ec. È qui rimproverato fortemente ai ricchi, e ai principi della nazione il disamore, e la durezza, con cui trattavano i poveri, figli dello stesso padre e creature del medesimo Dio com'essi; onde violavano la legge, la quale spira dappertutto l'amor de' prossimi.
2,11:Contaminò la santità del Signore amata da lui, ec. Santità del Signore in questo luogo significa la nazione santa, cioè separata da tutti gli altri popoli, e consacrata al culto di Dio. Giuda contaminò questa santità del Signore, cioè questa nazione consacrata al Signore, e amata dal Signore, la contaminò collo sposare figlie di un dio straniero, cioe donne, le quali per padre e Dio riconoscono un dio straniero, una falsa e bugiarda divinità, come Baal, Melchom ec. Vedi I. Esd. IX. I.; II. Esd. XIII. 23. 24., dove è parlato di questi matrimoni contratti dagli Ebrei con donne idolatre dopo il ritorno dalla cattività.
2,12:E il discepolo, e il maestro, e colui ec. Iddio punirà quelli che insegneranno a far simili matrimoni, e ne daranno l'esempio, e quelli che tale esempio imiteanno, come cattivi discepoli di cattivi maestri, e punira specialmente i sacerdoti, quelli che offeriscono a Dio doni e sacrifizi, che dovrebbono essere più alieni d'ogni altro da tale iniquità.
2,13-14:Avete ripieno l'altare del Signore di lagrime, ec. Parla adesso con gran forza contro l'abuso di ripudiare lemogli sposate da essi nella prima età, e rimandate crudelmente dalle lor case, onde queste povere donne, ricorrendo al tempio, lo empievano di lacrime, di pianti,di urla, o (per usare la voce del Profeta) di dolorosi,e mesti muggiti, quali li getta un bue ferito a morte. Per impedire mali maggiori, era stato permesso il divorzio, come ci insegna Cristo Matt. XIX. 8.; ma contuttociò ne' bei giorni della repubblica Ebrea i divorzi eranorari, e particolarmente riguardo alle mogli sposate nella prima giovinezza, e i buoni non si valevano della permissione conceduta a quel popolo per riguardo alla durezza de' loro cuori. Qui si vede, che non pochi Ebrei aveano mancato, ripudiando le prime loro spose unite ad essi nel fior dell'età per mezzo di un contratto ratificato alla presenza del Signore, il qual contratto secondo la sua istituzione dovea essere insolubile (Gen. II. 24.), ed essi aveano inumanamente disprezzate queste loro compagne, e spose, dando loro il libello di ripudio.
2,15:Non la fece forse quell'uno? E non è ella porzione ec. Fece la donna (la tua sposa) quell'uno Dio, che creò un maschio, e una femmina, e per conseguenza volle, che l'uomo avesse una sola moglie, e la moglie avesse un solo marito; e di più lo stesso soffio di vita, che animò Adamo, animò anche Eva, onde l'istesso affetto debbe avere la moglie verso il marito, e il marito verso la moglie; perocchè a questo fine fu formata la donna di una parte dell'uomo, e fu animata dal medesimo spirito, affinchè fosse tra loro quell'intima strettissima unione, che è tanto necessaria al bene del matrimonio.
E quell'uno, che vuol egli mai, se non una figliuolanza di Dio? E di questa unione santa, qual'è il fine, che debbe cercarsi nel contrar questa unione secondo l'intenzione, e il voler di Dio? Il fine di questa unione sì è di avere una prole santa, e fedele, e degna di Dio. E quando a questo fine, e non alla passione si serve, la concordia de' matrimoni sarà custodita, e voi non correrete a ripudiare le consorti.
Custodite adunque il vostro spirito dalle prave inclinazioni, e dai temerari, e impetuosi suggerimenti delle ree passioni, e non disprezzate quelle spose, colle quali vi uniste nella giovinezza.
2,16:Quando tu l'abbi in odio, rimandala. Come se dicesse: Io non tolgo però affatto la permissione del ripudio conceduta come per iscanso di un male maggiore: se la donna è divenuta odiosa a te, tu rimandala. Sappiamo però tutti, che l'uomo, il quale ripudia così una moglie, perchè ha preso a odiarla, porterà sopra di se l'iniquità, e l'infamia, di cui sarà ricoperto più ancora, che della sua veste. È qui nella seconda parte del versetto una mutazione di persona da avvertirsi. Prima Dio dice, che colui, che odia la moglie, la ripudi, piuttosto che venire a peggiore estremità; dipoi Dio aggiunge: ma quest'uomo sarà per tale azione coperto di iniquità, più che non è coperto dal suo vestito, e per questa iniquità sarà distinto, e ravvisato piu, che pel suo vestito. Ed ha gran forza, come ognun vede, questa mutazione; e che tale sia il vero senso di questo luogo, si conosce si perchè il relativo ejus della Volgata è masculino, come dall'Ebreo apparisce, e sì ancora per le seguenti parole, dove Dio torna a parlare ai mariti, dicendo: Custodite il vostro spirito, e non vogliate disprezzare le vostre spose, le vostre compagne.
2,17:Chiunque malfa, egli è buono... e costoro a lui sono accetti; ec. Dio vedeva ne' cuori di non pochi Ebrei questi empi pensieri dettati dalla disperazione delle cose loro in veggendosi poveri, ridotti a piccol numero in mezzo alle contraddizioni, e agli odi delle vicine nazioni, delle quali paragonando lo stato felice colla presente loro miseria, si indispettivano perciò stoltamente contro la Provvidenza, che desse il bene alle nazioni idolatre, e lasciasse in angustie il suo popolo. Vedi Ps. LXXII., dove si hanno simili obiezioni contro la Provvidenza di Dio, e ancor le risposte. Risponderà anche il Profeta nel capo seguente.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap