VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
3,1:L'anno quintodecimo ec. S. Luca avea segnata la nascita di Gesù Cristo coll'impero di Erode; ma quando Giovanni cominciò a predicare, morto già Erode, la Giudea era divenuta provincia Romana, e aggiunta alla Siria, e dal preside della Siria dipendeva il procuratore, che governava la stessa Giudea a nome di Cesare. Questo avvenne dopo che Archelao figliuolo di Erode il grande (il quale col titolo di tetrarca avea regnato nella Giudea ) fu dall'imperatore Augusto rilegato a Vienna nelle Gallie. Nota perciò diligentemente l'Evangelista e gli anni del regno di Tiberio, e i diversi principi, che dominavano ne'paesi smembrati della Giudea. Erode, e Filippo erano figliuoli di Erode il grande. Lisania era signore di un piccol tratto di paese, che prendeva il nome da una città, che dicevasi Abila, e, per differenziarla dall'altre, Abila di Lisania; e aveva avuto tal nome da un altro Lisania (forse padre, o avolo di quello nominato qui da s. Luca), di cui fa menzione Giuseppe Hebr. antiq. XIV. 23.
3,2:Sotto i pontefici Anna, ec. Uno solo, ed a vita, era il sommo pontefice presso gli Ebrei; e Caifa era allora in quella dignità: ma Anna suocero di Caifa, benchè già deposto dal pontificato, riteneva di consenso del genero molta autorità, ed era anch'egli considerato, e nominato pontefice. Fino da' tempi di Erode detto il grande frequentissime furono le mutazioni e deposizioni de' sommi pontefici, non essendo più in rispetto le leggi, ma dandosi quella dignità a capriccio del principe, e non di rado a chi più offeriva; abuso continuato anche ne' tempi susseguenti sino alla rovina di Gerusalemme.
3,5:Tutte le valli si riempiranno, ec. Gli Ebrei si servono del futuro in vece dell'imperativo. Tutte le valli si riempiano, ec. Ed è presa la metafora da quello, che far si suole quando un gran principe va in qualche città, che e si accomodano, e si adornano le strade, e i luoghi bassi si colmano. Ode adunque Isaia la voce del banditore, il quale a tutti gli uomini intima di preparare le strade per la venuta del Signore mandato dal Padre a liberare il suo popolo da durissima servitù; e questo banditore era Giovanni Batista. Il senso della profezia è questo, che si tolgano gli impedimenti che possono ritardare l'ingresso al Salvatore ne' cuori degli uomini, la superbia, l'ingiustizia, ec.
3,6:E vedranno tutti gli uomini ec. Non solamente il Giudeo, ma ogni uomo di qualunque nazione vedrà, conoscerà per la fede la salute di Dio, vale a dire il Salvatore mandato da Dio per tutti.
3,11:Chi ha due vesti, ec. Giovanni non prescrive alle turbe nè i molti digiuni, come li praticavano i suoi di scepoli, nè altre mortificazioni, che egli stesso osservava, perchè queste non a tutti convengono; ma le esorta alle opere di carità, sì perchè così dovea fare un predicator del Vangelo, il qual Vangelo ha per proprio comandamento la carità; e sì ancora, perchè la carità è rimedio comune, e sempre efficace a impetrare la remissione de' peccati. E nelle due specie di carità (rivestire gli ignudi, e dar da mangiare a chi non ne ha) è intesa ogni altra maniera di carità, e ogni opera di misericordia spirituale e corporale.
3,13:Non esigete più di quello, ec. I pubblicani prendevano in appalto le gabelle, e le pubbliche entrate. La loro rapacità li rendeva odiosi in ogni luogo, ma soprattutto presso i Giudei, i quali li riguardavano come gente infame, quantunque fossero essi del secondo ordine in Roma, cioè cavalieri Romani. L'esempio però di s. Matteo dimostra, che vi erano degli Ebrei, i quali entravano in società co' pubblicani. A questi (come pure a' soldati ) non comanda Giovanni di abbandonare l'impiego necessario alla conservazione dello stato, ma di astenersi da' vizi, che all'una, e all'altra professione di leggieri si attaccano; imperocchè ove da questi si guardassero, più facilmente avrebber fuggito anche gli altri peccati.
3,15:Stando il popolo in espettazione, ec. Non solamente da questo luogo, ma da molti altri ancora del Vangelo, e da' monumenti storici quasi infiniti sappiamo, che il Messia era in questo tempo aspettato, per così dir, d'ora in ora dagli Ebrei. Il popolo adunque ammirando la santità di Giovanni viene in sospetto, che possa egli stesso essere il Cristo; la qual cosa porge occasione al precursore di rendere solenne testimonianza a Gesù.
3,21:Nel battezzarsi tutto il popolo, ec. Spettacolo grande di umilta! Quegli, che era solo senza peccato, quegli, che toglie i peccati del mondo, in mezzo a una turba di peccatori si presenta a Giovanni qual peccator penitente, e chiede lo stesso battesimo, che si dava a' pubblicani, ai soldati, ec. Siccome egli volle essere ascritto alla nazione de' Giudei mediante la circoncisione; così vuole adesso ricevere il battesimo, come distintivo comune di quel nuovo popolo, che egli stesso è per formarsi: imperocchè ciò a lui conveniva, il quale di questo popolo era capo; e in questo ancora volle assomigliarsi a' fratelli, da' quali in nessuna cosa dovea esser dissimile, se non nel peccato, Heb. II. Nè da ciò lo ritrasse l'essere il battesimo di Giovanni un battesimo di penitenza, e perciò non convenevole a lui, che, non avendo peccato, non avea bisogno di penitenza. Imperocchè essendo egli venuto in una carne, che, sebbene non di peccato, alla carne dell'uom peccatore era simile, volle avere ancor simile questo distintivo e questo segno coi peccatori, divenendo egli stesso come uno degli ammalati, e tanto più a questi grato, quanto più a questi simile, e più familiare per compassione.
3,21-22:Si spalancò il cielo: E' discese ec. Notisi, come le cose, che avvennero nel battesimo di Cristo, eran figure di quelle, le quali mediante il lavacro di rigenerazione istituito da lui si conseguiscono: imperocchè e il cielo, che prima era chiuso, si apre a quelli, che in Cristo son battezzati e si dà loro lo Spirito santo, e in figliuoli adottivi di Dio son ricevuti, e come tali sono amati da lui in questo diletto figliuolo; del corpo di cui sono membri.
3,23:Circa trent'anni. Nella versione di questo luogo, il quale è in varie guise girato dagli Interpreti, ho seguito s. Ireneo, il quale l. 2. 39. scrive così: Venne al battesimo, che non avea ancora compiuti i trent'anni; ma cominciava ad essere di quasi trent' anni; imperocchè cosi pose s. Luca, ec. Giuseppe e Davidde nell'età di trent' anni presero l'amministrazione del regno; l'uno e l'altro eran figura di Cristo.
3,38:Il quale fu di Dio. Non ebbe altro autor del suo essere fuori di Dio; non ebbe padre, se non Dio, da cui fu creato a sua immagine e somiglianza. È stato con gran fondamento osservato, che, siccome la genealogia distesa da s. Matteo dimostrava agli Ebrei, che Gesù era erede di Abramo, e di Davidde, e per conseguenza il vero Messia, in cui avea suo adempimento la promessa fatta ad Abramo; così s. Luca scrivendo pe' Gentili, la sua descrizione conduce fino allaprima origine del genere umano, per far conoscere, che Cristo, figliuolo di Adamo secondo la carne, e nuovo Adamo, renduto avrebbe a'credenti il diritto di figliuoli di Dio, il qual diritto e Adamo, e i posteri di lui aveano perduto, e che egli era salvatore non dei soli Ebrei, ma di tutti gli uomini dal primo Adamo discesi.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap