VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
19,1:Passava pel mezzo della città. Questa città era sulla strada per andare dalla Galilea a Gerusalemme.
19,2:Capo de' pubblicani, ed ei pur facoltoso. Queste cose sono diligentemente notate dal santo Vangelista, perchè rendono più mirabile la conversione di quest'uomo, e dimostrano la verità di quelle parole dette poco avanti da Cristo: Quello, che non è possibile agli uomini, è pos sibile a Dio, cap. XVIII. 27.
19,3:E bramava di conoscer di vista ec. Dovea essere molto grande questo desiderio in Zaccheo, mentre egli non ebbe riguardo di esporsi al riso delle turbe col salire (egli capo de' pubblicani, e facoltoso) sopra un albero per soddisfarsi.
19,4:Una pianta di sicomoro. Il sicomoro da Dioscoride, e da s. Agostino è chiamato fico Egiziano. Egli era comune nella Giudea. Se la voce sicomoro si scriva colla penultima lunga, significa presso i Greci fico fatuo, ovvero fico salvatico; colla penultima breve può significare una specie di fico simile al moro, il cui proprio nome tragli Egiziani era Giumus.
19,5:Fa d'uopo, ch'io alberghi ec. Non si legge mai nel Vangelo, che Gesù andasse a casa di alcuno, se non era invitato; ed egli si invita adesso da se medesimo a casa di un pubblicano. Ma quello che fa Zaccheo per solamente veder Gesù, dà a conoscere quel che egli avrebbe bramato, se la coscienza della sua indegnità non lo avesse rattenuto. Queste disposizioni del cuore di Zaccheo erano note a Gesù, e queste tengon luogo di gratissimo invito; anzi fanno forza, per così dire, al cuore di lui. Ei lo chiama per nome, benchè prima non lo avesse veduto giammai, e dice, che è necessario, ch'ei vada a posare in sua casa, perchè Zaccheo ha meritato di albergarlo col suo desiderio, e colla sua umiltà. Vedesi insieme l'ardente amore di Gesù per la salute de' peccatori, e quanto volentieri entri nel loro cuore, ove questo sia preparato.
19,7:Tutti mormoravano, ec. Gli antichi interpreti, e i Padri hanno creduto, che Zaccheo fosse gentile, e che perciò gli Ebrei mormorassero dell'avere Gesù scelta per suo ospizio la casa di un tal uomo. Certamente il mestiero di pubblicano, quantunque esercitato da qualche Ebreo (come fu s. Matteo) era proprio dei cavalieri Romani, i quali uniti in società prendevano in appalto le pubbliche entrate nelle provincie dell'impero; e gli Ebrei col nome di peccatori intendevano i Gentili. Il nome di Zaccheo è Ebraico, ma egli può essere una traduzione del nome Latino; e in altri luoghi del nuovo testamento vedremo, che non era cosa tanto rara, che uno avesse due nomi. Zaccheo vuol dir giusto.
19,8:E se ad alcuno ho tolto.... rendo il quadruplo. Secondo la legge Romana la restituzione del quadruplo era la pena del pubblicano, che avesse tolto per forza qualche cosa oltre il dovuto, l. Hoc. edicto ff. de publ. Così Zaccheo si giudica secondo la severità della legge. Osserva s. Agostino, che nella soddisfazione del vero penitente si contiene e il restituire il mal tolto, e il redimere i peccati colla limosina.
19,9:Oggi questa casa ha ottenuto salute: ec. Certamente è grande anche negli occhi degli uomini una tal mutazione, che un uomo poco prima ingolfato negli affari del mondo, che non ad altro pensava, che al guadagno, non solo renda il mal acquistato, e renda il quadruplo; ma volentieri ancora profonda i suoi legittimi acquisti in sollievo de' poveri. Ciò vuol dire, secondo la parola di Cristo, che alla grazia di lui è possibil di fare, che per la cruna d'un ago passi un cammello.
Anche questo è figliuolo di Abramo. Non secondo la carne, ma secondo lo spirito, e secondo la fede. Mi sia permesso di dire per maggiormente stabilire l'opinione de' Padri, che queste parole di Cristo sembrerebbero inutili, se Zaccheo fosse stato Giudeo; imperocchè non poteva ciò essere ignoto ai mormoratori, a' quali vuol qui risponder Gesù. Ma che potesse un uomo, senza esser del sangue di quel patriarca, appartenere, mediante la fede, alla famiglia di Abramo, questo nol sapevano ancora gli Ebrei, o nol volevan sapere, benchè più volte Gesù lo avesse loro insegnato. Anche quegli Interpreti, i quali vogliono, che questo pubblicano fosse Giudeo, convengono, che quest'uomo sì odioso a' Giudei per la sua professione fu una figura del popolo de' Gentili, i quali con grande amore, e fervore ricevettero Cristo rifiutato dalla Sinagoga.
19,11:Che presto dovesse manifestarsi il regno di Dio. Tutti già sapevano, che era quello il tempo, in cui dovea il Messia, secondo le predizioni de' profeti, venire a regnare sul popolo d'Israele. Questo regno si figuravano, che dovesse essere un regno temporale; e tanto gli Apostoli, quanto tutti quelli, che credevano esser Gesù il vero Messia, si immaginavano, che in questa sua andata a Gerusalemme sarebbe entrato in possesso del nuovo regno. Ma Gesù non nega di dover essere re, e non de' soli Ebrei, ma di tutte le genti, come del Messia avevano predetto i profeti; ma fa loro intendere con questa parabola, che prima di arrivare al suo regno dovea soffrir molte cose, e che i più grandi nemici del medesimo suo regno dovean essere gli Ebrei, per la salute de' quali era principalmente venuto.
19,12:Un nobil uomo andò in lontano paese ec. Gesù qui si paragona a un uomo di stirpe illustre. Egli veramente come uomo era della reale stirpe di David, e secondo la divinità figliuolo del Padre. Or egli dice, che tra poco partirà per andare in un paese lontano dalla terra, dappoichè ritornerà al cielo per ivi regnare, e dipoi dopo un dato tempo ritornerà nell'ultimo dì del mondo a chieder conto a' suoi servi de' talenti, che avrà loro affidati prima di partire, affinchè gli facesser fruttare fino al tempo del suo ritorno. Imperocchè questo re è sì buono, che crede suo guadagno, e guadagno grande, se i suoi servi, co' talenti, de' quali gli ha arricchiti, con ducano altri a salute. Partito che egli fu, i suoi concittadini, vale a dire gli Ebrei, da' quali egli era nato, e tra' quali era vissuto, si dichiararono di non volerlo per re, non per motivo alcuno, che avessero di essere alieni da lui, il quale gli avea ricolmi di benefizi; ma per quell' empia ostinazione, e perversità di mente, colla quale dissero a Pilato: Non abbiam re, fuori di Cesare. Ma a loro dispetto tornerà egli re con gloria, e maestà grande; chiederà conto a' suoi servi dell'uso fatto dei suoi talenti; premierà i servi buoni, e fedeli; punirà i negligenti, e farà terribil vendetta di quelli, che nol vollero per loro re.
19,13:Dieci mine. La mina, moneta Ateniese, valeva cento dramme. La mina degli Ebrei avea più del doppio di valore, che la mina Ateniese.
19,16:La tua mina ne ha fruttate altre dieci. Parole di un buon servo, il quale non alla propria industria, ma alla grazia conferitagli da Dio attribuisce il fruttofatto nelle anime.
19,37:La turba de' discepoli. Vale a dire tutti quegli, i quali mossi dai prodigi operati da lui nella Galilea lo seguivano.
19,38:Pace in cielo, ec. Lo Spirito santo, il quale suggeriva alla turba queste acclamazioni, volle significar con queste parole, che Cristo avrebbe rappacificato il cielo colla terra, togliendo le inimicizie, come dice l'Apostolo.
Gloria nel più alto de' cieli. Dichiarò, come per la riconciliazione del genere umano sarebbe stato lodato Dio da tutti gli Angeli, i quali in questa riconciliazione, e nel modo principalmente, ond'ella doveva effettuarsi, nuovi tesori avrebbero discoperti della sapienza, e bonta dell'Altissimo.
19,42:O se conoscessi anche tu, ec. Predice il terribil gastigo dell'ingrata città; e ciò in tempo, che in essa veniva accolto con sommi onori: il che dava a conoscere, che la sua minaccia procedeva da animo non amareggiato, o avverso, ma libero, e affezionato. Il discorso è rotto, come si conveniva all'estrema afflizione, con cui mirava la futura calamità. O se avessi conosciuto anche tu, città tanto amata, e favorita da Dio, e vi sitata con ispecial cura, e amore da me; se avessi conosciuto anche tu quello, che alla tua salute appartiene, avresti creduto in me, e avresti trovata la pace tua, e ogni bene.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap