VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
34,1:Accostatevi, o nazioni, ed ascoltate: ec. Chiama il Profeta le nazioni tutte, e tutti i popoli della terra, e tutte le creature, che la terra e il mondo riempiono, le chiama a udire un terribile annunzio, e questo annunzio riguarda la consumazione del secolo e il finale giudizio. Vedi s. Girolamo, s. Cirillo ed Eusebio di Cesarea, il quale racconta, che Platone avea traportata questa de scrizione di Isaia in qualche suo libro. Demonstr. Evang. XI. cap. De Innovat. Mundi.
34,2:La ucciderà ec. Parte per mezzo delle terribili piaghe descritte nell'Apocalisse, parte per mezzo del fuoco, che pioverà dal cielo, tutti gli uomini allora saranno uccisi.
34,3:Saran gettati, al campo, ec. Non avranno chi li seppellisca, e ammorberanno il mondo col fetore de' loro cadaveri. I monti coleranno del loro sangue. Tanto grande sarà il numero di que', che morranno violentemente.
34,4:Verrà meno tutta la milizia dei cieli, ec. Milizia, esercito del cielo sono il sole, la luna, le stelle: queste, approssimandosi il dì del giudizio, si oscureranno e non daranno più la solita luce, onde Cristo già disse, che allora il sole si oscurerà, e la luna non darà sua luce, e le stelle caderanno dal cielo, Matth. XXIV. 29.
E i cieli saranno ravvolti come un libro. I libri in antico consistevano in una lunga membrana di mediocre larghezza, la quale si avvolgeva attorno ad un cilindro; si svolgevano per leggerli, si ravvolgevano per chiuderli. Il cielo adunque oscurato da nere e dense nuvole sarà allora come un libro chiuso, di cui nissuna lettera può vedersi; il cielo, riguardo al servigio ch'ei rendeva agli uomini, sarà allora come se più non fosse, come se fosse svanito. Questo luogo è illustrato dalle parole di s. Giovanni, Apocal. VI. 12. 13. 14: Il sole diventò nero come un sacco di Cilicia, e la luna diventò tutta sangue: e le stelle del cielo caddero sulla terra come il fico butta via i fichi acerbi quando è scosso da gran vento. E' il cielo si ritirò come un libro, che si ravvolge. Vedi quello, che ivi si è detto.
34,5:La mia spada si è insanguinata nel cielo. Io ho cominciato dal far sentire l'ira mia alle creature del cielo, alle stelle, al sole ec., gastigando così nel tempo stesso i peccatori della terra, i quali delle mie creature non si sono serviti per conoscermi e amarmi. Quindi sì terribile cangiamento farassi ne' cieli, come ha detto qui innanzi. Piomberà sopra l'Idumea ec. Gl'idumei, come nemici per petui del popolo di Dio, sono in questo luogo nominati come figura di tutti gli empi destinati ad esser vittime della spada vendicatrice del Signore.
34,6:Di sangue degli agnelli ec. Per gli agnelli può intendersi la plebe, come pe' capri e arieti s'intendono i principi, i condottieri, i magistrati ec. Vuolsi in una parola descrivere una generale carnificina.
La vittima del Signore è in Bosra. Bosra era una delle primarie città dell'Idumea. Il Profeta dice, che il Signore in quella città ha molte vittime da esser sacrificate dal giusto suo sdegno, come in tutto il paese dell'Idumea. Ma, come abbiamo detto, l'Idumea è qui tipo di tutta la terra e di tutti i malvagi, contro de' quali sono destinate le piaghe, che Dio manderà negli ultimi tempi.
34,7:E' cadranno a terra con essi gli unicorni, ec. Gli unicorni e i tori sono gli uomini forti e valorosi, i quali insieme col popolo imbelle e co' grandi periranno, colpiti dalla divina vendetta. Vedi Ps. XXI.
34,8:Anno, in cui renderassi giustizia a Sionne. Anno, in cui il Signore punirà le ingiustizie fatte a' suoi giusti, e gli oltraggi fatti alla sua Chiesa dagli empi.
34,9-10:E i suoi torrenti si cangeranno in pece, ec. I torrenti dell'Idumea si cangeranno in pece ec., vale a dire la terra, i campi, i fiumi sembrerà che altro non sieno se non pece e zolfo, tale sarà il continuato generale incendio, onde sarà abbruciata tutta la terra; e quest'incendio, nel quale tutti i reprobi saranno involti, seguiterà a tormentarli nell'inferno per tutti i secoli; e la terra sarà per sempre disabitata.
34,11:E ne saranno padroni l'onocrotalo ec. Con questo vuol dimostrare la gran solitudine, a cui la terra sarà ridotta, talmente rimasta priva di uomini, che può essere occupata a lor talento e posseduta dalle fiere e dagli animali, che cercano ed amano i luoghi deserti.
Sarà tesa sopra di lei una corda, ec. Dio, che è sempre giusto nel punire e nel proporzionare il gastigo a' peccati, punirà la terra, con giusta misura tenendo sopra di lei una corda e un livello, secondo il quale ella sarà devastata. Può qui alludersi a quello, chefece Davidde coi Moabiti, come si narra 2. Reg. VIII. 2.
34,12:Non vi saran più i suoi nobili: ec. I grandi saranno passati al luogo destinato alla trista loro ed eterna abitazione. Ma quegli uomini, che resteranno sopra la terra dopo le piaghe, che precedettero, brameranno di avere un re, o sia egli l'Anticristo od alcuno de' re collegati con esso; ma e quello e questi con tutta la loro possanza saranno annichilati.
34,13-15:E sulle case di lei nasceranno spine ec. Tutte queste cose, che si avverarono letteralmente nella deva stazione della Idumea, sono in un altro senso dette qui dal Profeta per dimostrare fino a qual segno sarà desolata tutta la terra alla fine del mondo.
Con onocentantri. Gli onocentauri erano mostf formati di due corpi, uno di asino, l'altro d'uomo, che stava sopra del primo. Si serve talora l'autore della nostra versione Volgata (come anche i LXX) di termini tratti dalle favole de' poeti, quando per essere assai noti sono atti a spiegare sufficientemente il valore de' termini del testo o riginale, i quali altrimenti converrebbe lasciare affatto, non avendosi neppur dati certi per fissare il loro significato. La lamia. Era, secondo i poeti ed altri scrittori profani, uno spettro notturno, che divorava i bambini. Sopra la voce Ebrea Lilith i Rabbini hanno creato delle favole ancor più strane, che tutte quelle inventate da' Gentili poeti sopra le lamie.
Il senso di tutto questo luogo, come si è accennato, egli è tale: questa terra dopo il finale giudizio sarà talmente deserta, che potrà essere degna abitazione delle fiere, degli uccelli notturni, de' demoni, degli spettri, delle larve, quali furono credute ab antico le lamie, i satiri, gli onocentauri.
34,16:Cercate diligentemente nel libro del Signore, ec. I Profeti dopo aver pronunziata pubblicamente alcuna profezia, la scrivevano, come si è veduto che fece Isaia per ordine del Signore, cap. XXX. 8., riguardo alla profezia contro Gerusalemme. Isaia pertanto dice adesso quando sarà il tempo, in cui quello, che io ho predetto, dovrà avverarsi, leggete questo libro, che è libro del Signore, perchè la parola di lui contiene, e troverete che tutto sarà appuntino com'io ho predetto, perocchè quello, ch'io dico, lo detta e lo suggerisce a me il Signore, e lo stesso spirito di lui ha riuniti insieme tutti gli avvenimenti, che io ho descritti.
34,17:Egli è, che darà ad essi la lor porzione, ec. Il Signore è quegli, che ridurrà a sì orribil desolazione l'Idumea (e in un altro senso tutta la terra) e la rendera abitazione di quelle fiere e di que' mostri, dividendola ad essi con esatta misura, ed ei saranno i suoi perpetui abitatori.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap