VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
30,1:Guai a voi, figliuoli disertori, ec. Nella sposizione di questa profezia noi ci attenghiamo al parere di s. Girolamo, di Teodoreto e di altri antichi, i quali suppongono, che si parli in questo luogo contro i Giudei, i quali ai tempi di Geremia, dopo che Ismaele ebbe ucciso Godolia messo da' Caldei al governo della Giudea, temendo, che questi non volessero vendicar la sua morte, fuggirono in Egitto contro il volere di Dio, come è raccontato Jerem. XLII. XLIII.
Guai a voi, figliuoli disertori, ec. Li chiama disertori perchè si erano sottratti alla obbedienza di Dio, mentre avendo egli ordinato, che si restassero alle case loro, e non andassero in Egitto, vollero seguire il proprio loro parere, e ordirono una tela, cioè intrapresero un'opera non suggerita loro da Dio, ma anzi contro la di lui volontà, onde agli altri loro peccati aggiunser questo di una nuova disobbedienza.
30,2:E non avete domandato il mio parere. Cercarono veramente di sapere la volontà del Signore, ma saputala, non lasciarono di fare quello, che avevano in cuore, benchè Dio ordinasse il contrario. Così sogliam dire: co lui non ha voluto ascoltarmi, per significare, ch' ei non ha voluto seguire il consiglio, che se gli era dato.
30,3:E la fortezza di Faraone sarà a voi di vergogna, ec. Avrete da vergognarvi di aver fatto tanto capitale della potenza del re d'Egitto, e di esservi affidati alla protezione di lui. E cosi fu, perchè Nabuchodonosor andò nell'Egitto, e fece strage degli Egiziani e degli Ebrei. Vedi Jerem. XLII. 15.
30,4:I tuoi principi son iti a Tanis, ec. Voi, o Giudei, avete già spediti alcuni de' vostri principi fino a Tanis, reggia del re d'Egitto, per chieder luogo dove rifugiarvi, e avete mandati de' messaggeri fino ad Hanes, ultima città dell'Egitto dalla parte dell'Etiopia, come notò s. Girolamo; con che forse vuol significarsi, che questi Ebrei cercavano di avere un asilo nella più rimota parte del regno.
30,5:Tutti saranno confusi ec. E i principi e il popolo rimarranno pieni di confusione per ragione degli Egiziani, i quali non potranno esser ad essi di soccorso veruno nella loro fuga, nè salvarli da' mali, che temono.
30,6:Contro le bestie del mezzodì. Parla sempre e profetizza contro quegli stessi Giudei, de' quali parlò di so pra; e li chiama bestie, perchè viaggiavano carichi di tutto il meglio, che potevano trasportare dalla Giudea, e bestie del mezzodì, perchè la tribù di Giuda situata verso il mezzodì confinava col deserto, per cui gli stessi Giudei passavano per andare nell'Egitto. Vedi s. Girolamo.
Vanno per la terra di tribolazione ec. Quest'infelici vanno pel deserto, terra priva di pane e di acqua, e inospita e piena d'orrori, donde sbucano fuora leoni e lionesse, e vipere e alati serpenti; per tal paese sen vanno, portando sulle bestie da soma e su' cammelli le loro ricchezze e i lor tesori nell'Egitto, vale a dire ad un popolo, che non potrà procurare ad essi asilo e salute. In vece di serpente che vola, l'Ebreo ha propriamente serpente infuocato, che vola, ed è il Prestere, di cui è fatta menzione Num. XXI.6.
30,7:Non v' è se non superbia, ec. In Egitto non troverai se non superbia, fasto, arroganza, ma non forza e potere da darti aita: per questo io dissi: non ti muovere, rimanti a casa tua, o Giudeo.
30,8:Va', e scrivi questo ec. Il Signore ordina ad Isaia di scrivere questa profezia, la quale dovea adempiersi circa un secolo e mezzo dopo ch'ei la dettò; gli ordina di scriverla sopra una tavoletta di quelle da scrivere, che ordinariamente faceansi di bossolo, legno di gran durata; così questa profezia sarà un monumento perenne e della bontà di Dio nel prevenirli tanto tempo prima co' suoi avvertimenti, e della caparbietà del Giudeo nel fare appunto il contrario di quello, che Dio voleva.
30,10:E a que', che veggono: Non istate a veder per noi ec. Ai veggenti, cioè agli stessi profeti, dicono; non vi pigliate tanto fastidio per insegnare a noi, anche per ordine di Dio, quello che è buono e benfatto: parlateci di cose, che sieno secondo il nostro genio; profetate a noi anche cose false, cose, che c'ingannino e c'inducano in errore, purchè sieno gradevoli e ci dieno piacere.
30,11:Toglieteci davanti ec. Non piace a noi (dicono i Giudei a' profeti) il vostro modo di fare: voi non parlate, se non per intimarci dei gastighi e delle sciagure: cangiate stile, non istate a gettarci in faccia continuamente quelle vostre parole: Il Santo d'Israele dice: Il Santo d'Israele comanda ec.
30,12-14:Dacchè voi avete rigettata questa parola, ec. Perchè voi non volete sentir più nominare il Santo d'Israele, nè volete più sentire quel ch'ei comandi, ma anzi vi siete appoggiati alle calunnie, colle quali avete tentato di opprimere tumultuosamente il profeta mio Geremia, che vi proibiva a mio nome di andare in Egitto; per questo un tal peccato farà contro di voi lo stesso effetto, che fa in un'alta muraglia una rottura o crepatura grande, che in un subito produce una gran rovina, onde la muraglia tutta si scioglie in frantumi, come suole per un colpo forte stritolarsi in minuti pezzi un vaso di terra cotta. Così la superba vostra ribellione contro Dio, e la fiducia collocata da voi nel potere degli Egiziani (i quali doveano a detta vostra servirvi di muro e di difesa) sarà per voi principio di orrenda calamità: il muro debole, e che fa pelo in più parti, cadrà e vi opprimerà. Quanto a quello, che i Giudei risposero e dissero contro Geremia, che intimava loro l'ordine di Dio di non partirsi dalla Giudea, vedi Jerem. XLIII. 2. 3 ec.
30,15:La fortezza vostra sarà nel silenzio ec. Ovvero: nella quiete e nella speranza in Dio. Sarete forti e sicuri da' Caldei, stando quieti e confidando nel Signore.
30,16:Fuggiremo a' cavalli: ec. Ricorreremo a' cavalli ed a' cavalieri, de' quali è pieno l'Egitto. Il Profeta ripiglia la parola fuggiremno, e soggiunge: per questo voi fuggirete, cioè sarete messi in fuga insieme cogli Egiziani vinti e messi in rotta da' Caldei, che diserteranno l'Egitto. E noi monteremo de' barberi, de' cavalli corridori; e io vi rispondo, dice il Profeta, che saranno più lesti e più veloci i Caldei, che vi correranno dietro e vi raggiungeranno.
30,17:Fino a tanto che rimanghiate ec. Ha detto, che un solo Caldeo farà fuggire mille Egiziani ed Ebrei, e cinque Caldei faranno fuggire tutta la moltitudine degli uni e degli altri: aggiunge adesso, che siccome, rotta e messa in pezzi la nave, i marinari sogliono prendere una delle antenne, od alcun altro segnale, e alzarlo presso la costiera in luogo elevato, affinchè serva d'indizio e di avviso agli altri come quel passo è pericoloso; così adesso que' pochi Giudei avanzati alle spade nemiche resteranno per monumento dell'ira di Dio, e per esempio agli altri uomini di guardarsi dai peccati, che hanno tirato addosso alla nazione sì terribil gastigo.
30,18:Perchè il Signore è Dio di equita. Dio non è soggetto come gli uomini a giudicare e punire per passione, ma con somma equità giudica, e con giustissimo giudizio punisce. Beati perciò sono quelli, che non dagli uomini, ma da lui aspettano salute.
30,19:Imperocchè il popolo di Sionne ec. Dopo le minacce e i terrori passa il Profeta, secondo il suo solito, ad argomento di consolazione e di gaudio, e secondo alcuni viene a parlare del ritorno del popolo dalla cattività di Babilonia; ma più giustamente, per sentimento di s. Girolamo e di altri antichi, parla egli di que' tempi, nei quali il popolo di Sion, cioè il popolo fedele, abiterà nella Chiesa, nella spirituale Gerusalemme, sotto Cristo suo capo, suo precettore, come dice Isaia. Il ritorno adunque del popolo da Babilonia egli è al più in questo come in altri luoghi simbolo del popolo Cristiano liberato da schiavitù assai peggiore per Gesù Cristo, e riunito in quel mistico fortunatissimo gregge, di cui egli è pastore. Egli consolerà gli afflitti e asciugherà le lagrime de' penitenti, esaudirà le preghiere di quei, che l'invocano, e userà con essi misericordia.
30,20-21:E darà a voi il Signore pane ristretto e poca acqua. L'Ebreo ha propriamente:pane di affanno, ovver di tribolazione, e acqua di angustia, ovvero di oppressione: onde pel pane ristretto e di scarsa misura, e per la poca acqua dobbiamo intendere quella che Cristo chia mò pressura, vale a dire la persecuzione, a cui furono esposti per lungo spazio di tempo i fedeli: nel mondo (disse egli) averete pressura, Joan. XVI. 33. Ma nella persecuzione stessa la consolazione e la fortezza del gregge sta nella presenza del suo Pastore e Maestro, il quale dopo essere stato per un tempo corporalmente presente a' suoi discepoli, e dopo averli colla sua voce stessa divina istruiti, da loro partendosi per tornar al Padre, promise di essere con essi e colla sua Chiesa fino alla consumazione de' secoli.
30,22:E profanerai le lamine d'argento ec. Impiegherai in usi profani le lamine d'argento e di oro ond'erano ammantate le statue degl'idoli. È indicata la distruzione della idolatria, e il disprezzo, in cui cadranno li poc'anzi adorati dei d'argento e di oro.
30,23:Darà pioggia ai tuoi seminati ec. E Dio innaffierà colla celeste sua grazia la semenza della parola in tutte le parti della terra, dove sarà portata dagli Apostoli e da' lor successori, e il frutto di tali semente sarà abbondante e di gran sostanza, e questo frutto saranno le buone opere, le virtù, la insigne pietà e santità de' fedeli.
30,23-24:Spaziosi pascoli ec. I semplici e puri agnelli, i fedeli rigenerati in Cristo, avranno copioso pascolo di dottrina celeste; e i tuoi tori, i capi del gregge e gli stessi asinelli, che servono al lavoro della terra, saranno nudriti col mescolo di varie specie di granella, granella pure, perchè disceverate dalle paglie nell'aia. Per questa mescolanza, che si dà ugualmente a' tori, ed agli asinelli, S. Girolamo ed altri antichi e moderni intendono la dottrina dell'uno e dell'altro Testamento, che è il sostentamento comune de' Cristiani dal più grande fino al più piccolo.
30,25:E sopra ogni alta montagna ....saranno rivi di acque ec. Rivi, anzi fiumi di grazia scorreranno pe' luoghi men colti e meno abitati, quando uccisi e prostrati i nemici della fede sotto Costantino Imperatore, le torri stesse del Gentilesimo, i principi e i grandi e tutta l'altura della sapienza del secolo anderà per terra, e il mondo tutto si soggetterà a Cristo e adorerà la croce. Vedi l'autore delle questioni del vecchio e nuovo Testamento, quaest. 105.
30,26:E' la luce della luna sarà ec. Cristo risuscitato da morte, Cristo vera luce delle anime e sol di giustizia, con luce sette volte maggiore, vale a dire oltre modo grande, anzi immensa, illuminerà la sua Chiesa, la quale sarà tanto splendente, che parrà un sole, allorchè Dio stesso colla medicina del pietoso Samaritano avrà medicate e fasciate le ferite e le antiche piaghe fatte all'anime dal peccato. Vedi Luc. X. 33. Notisi che il numero di sette è posto qui come in altri luoghi per un numero in definito; e lo stesso è del numero di sette volte sette. Non debbo tacere, come questo e il precedente versetto da più d'uno Interprete sono intesi del tempo della risurrezione e del dì del giudizio, di cui si parla in appresso, perocchè allora immensi fiumi di gloria scorreranno a inondare gli eletti, quando saran gettati a terra i superbi nemici di Dio, che quasi torri si alzavano sopra degli altri uomini; quando la luna splenderà come un sole, e il sole avrà luce molto maggiore del solito; perocchè sarà allora nuovo cielo e nuova terra. Ma la prima sposizione mi è paruta più semplice e meglio adattata a tutto quel che precede; perocchè solamente nel versetto seguente vedesi il principio di un nuovo ragionamento.
30,27:Ecco, che viene da lungi il nome del Signore, ec. Dopo aver descritto quello che Dio farà a benefizio degli uomini nel mandare ad essi il Precettore e Pastore e Ristoratore di essi, passa repentinamente il Profeta a descrivere i terrori del dì finale, giorno delle vendette di Dio contro gli empi che abusarono di sue misericordie.
Da lungi. Vale a dire dopo un lungo intervallo di tempo, la Maestà del Signore verrà a far sue vendette, verrà con ira grande e insopportabile: egli ha dipinto negli occhi l'ardente furore; e le sue labbra spirano indegnazione, e la sua lingua è un fuoco, che divorerà i peccatori.
30,28:Il suo respiro è come torrente ... per annichilare le nazioni. L'alito stesso della bocca di Dio irato è tanto veemente e gagliardo, che può bastare ad abbattere e annichilare il popolo tutto de' peccatori, come un rovinoso torrente, la cui piena arriva fino a mezzo il collo di un uomo, abbatte qualunque uomo anche robusto, e seco lo strascina e lo sommerge.
E il freno dell'errore, ec. S'intenda ripetuto e per annichilare il freno ec.,vale a dire la potestà dell'errore, la potestà del demonio, la quale in ogni maniera di errori avea precipitato il genere umano, cui egli, come animale domo e soggetto al suo impero, teneva schiavo a sua volontà, come dice l'Apostolo. Questa potestà sarà annichilata del tutto in quel giorno.
30,29:Voi canterete un cantico come nella notte di sacrata festività, ec. Allora voi, eletti miei, canterete quel cantico stesso, che fu cantato da Israele in quella notte di sacrata memorabilissima solennità, quando egli ebbe passato a piedi asciutti il mar rosso, e vide il superbo nemico sommerso nei flutti. S. Giovanni ancora pone in bocca agli eletti lo stesso cantico di Mosè. Vedi Apocal. XV.
E nella letizia del cuore sarete ec. E voi sarete pieni di letizia, come chi avendo ottenuto qualche benefizio grande da Dio, va con suoni e cantici spirituali a sciogliere i suoi voti nel monte di Sion davanti al Signore, che è la fortezza d'Israele, e dal quale solo viene ogni benedizione e salute.
30,30:Farà udire il Signore la gloriosa sua voce, ec. Farà Dio vedere al mondo tutto la terribil possanza di sua voce, perchè questa quasi tuono e quasi fulmine precipiterà nell'inferno gli empi; e farà conoscere quel che possa il suo braccio, mandando con ira grande i reprobi a soffrire quel fuoco divoratore, e atterrando tutti i reprobi col terrore di sua sentenza, come un turbine violento ed una grossa e dura grandine guasta, atterra e distrugge ogni cosa per le campagne. Ho aggiunto nell'ultima parte del versetto il segno della similitudine quasi, che sottintendesi spessissimo nell'Ebreo.
30,31:Alla voce del Signore sarà spaventato l'Assiro ec. Il demonio e tutti i tiranni, oppressori del popolo di Dio, sono indicati col nome di Assur, alludendosi a Sennacherib e al suo esercito percosso da Dio per mano dell'Angelo. Nella stessa guisa alla fine del mondo alla voce di Dio saran ripieni di orribile spavento li suoi nemici, alla voce di Dio, che pronunzierà contro di essi la tremenda sentenza.
30,32:E il percuotere della verga sarà costante, ec. Il flagello di Dio percuoterà i reprobi non per un poco di tempo, ma costantemente, in eterno, perchè il Signore farà, che lo stesso flagello si posi stabilmente e immutabilmente sopra di essi; e questo flagello sarà tanto più pesante e doloroso e acerbo per essi, perchè nello stesso tempo vedranno la somma letizia degli eletti, e udiranno i suoni e i canti, co' quali sarà celebrato da questi e lo dato Dio nella loro vittoria. Dio vincerà l'Assiro, vincerà e abbatterà i reprobi in nuova singolare battaglia, sterminandogli, e mandando alla perdizione eterna quella immensa turba di nemici con un solo cenno e col solo suo comando.
30,33:È già tempo, che Thopheth fu preparata, ec. Allude alla valle di Thopheth, nella quale si sacrificavano a Moloch de' bambini, facendoli bruciar vivi, e perchè non sl udissero le loro strida si faceva attorno una musica romo rosa di timpani ec.; onde la valle stessa fu detta Thopheth, quasi Valle del timpano. Vedi quello, che si è detto IV. Reg. XVI. 3. Quindi per questa valle è significato l'inferno preparato dal Re de' regi ab antico pe' suoi nemici, valle ampia e profonda, dove il fuoco e la materia, che il fuoco mantiene, non vien meno giammai, e lo stesso onnipotente fiato di Dio, quasi torrente di vivo solfo, dà allo stesso fuoco incredibil forza e attività e miracoloso potere, perchè abbruciando i corpi de' dannati non li consuma, ma per sempre alle loro pene li serba. Questo Dio, il quale con torrente di delizie inebrierà i suoi eletti, come sta scritto Psal. XXXV. 9., con torrente di fuoco e di solfo inebrierà i peccatori, come dice il nostro Profeta.
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