VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
16,1:Ho detto a voi queste cose, ec. Vi ho predetto l'incredulità de' Giudei, l'odio, e il furore, con cui vi per seguiteranno, a fine di premunirvi, onde non restiatturbati, e scandalizzati, ma piuttosto confermati nella fede, e nella speranza in me.
16,2:Anzi verrà tempo, che chi v'ucciderà, ec. Un esempio di tal falso zelo si ha in quelli Ebrei, i quali avean giurato di non prender cibo, nè bevanda, finche non avessero ucciso Paolo, Atti XXIII. 12.; si ha anche nello stesso Paolo, e in tutto quello che egli fece contro i Cristiani prima di sua conversione.
16,4:Affinchè... vi ricordiate, che io ve le ho dette. E con questo siate certi della mia sapienza, e della mia Veracità.
16,5:Perchè io era con voi. Queste cose non ve le ho predette così chiaramente al principio della vostra vocazione; perchè fino a tanto che io sono stato con voi, la guerra, che i nemici della verità hanno mossa contro la mia parola, cadeva tutta sopra di me: voi non siete stati finora presi di mira: tolto ch'io sia a voi, allora comincerà per voi il tempo de' combattimenti, che avrete da sostenere per la predicazione del Vangelo. Parla Cristo, come se già non fosse più con gli Apostoli, la tenerezza dell'amor suo facendogli quasi vedere, come avvenuto quello che tra poco dovea accadere.
E nissun di voi mi domanda: ec. Lo avevano veramente sopra di ciò interrogato, ma leggermente, e senza mostrare gran premura di esser informati; e vedeva di più, come tutto quello che detto aveva dell'andare egli al Padre suo, non lo avevano ben capito. Dice però: nissuno di voi cerca di essere informato da me, dove io vada, e il perchè, e con qual fine, e con qual vantaggio per voi; e se finalmente io vada per non tornare mai piu, o sia ancora per venire a rivedervi. Uno, che ve ramente ami, vedendo l'amico vicino a partire per un lungo viaggio, ha mille quesiti da fargli sopra la sua assenza: voi non me ne fate nissuno; ma piuttosto a tale annunzio vi perdetè d'animo, e vi consumate di tristezza.
16,7:Se io non me ne vo, non verrà a voi ec. Il Paracleto non verrà, se non dopo che con lo spargimento del sangue mio avrò placata la giustizia divina, riconciliati gli uomini con Dio, e preparatigli a ricevere i doni celesti. Bisogna adunque, ed è utile per voi, che io parta, e vi lasci.
16,8-10:Sarà convinto il mondo riguardo al peccato, ec. Lo spirito santo rinfaccerà al mondo il peccato, in cui giace quasi sepolto, la giustizia non curata, e il giudizio da lui non inteso. Lo Spirito di verità (dice Cristo ) prenderà la difesa della mia causa, e della vostra, e farà vedere al mondo, da cui sono condannato qual peccatore, gli farà, dico, vedere, come egli è tutto immerso nel peccato: conciossiachè è privo della fede, senza la quale nissuno può esser libero dal peccato. In prova, che il mondo è peccatore, gli opporrà la sua in fedeltà, per la quale è separato da Cristo; onde non può in lui non regnare il peccato.
Convinto il mondo di peccato, sarà convinto anche riguardo alla vera giustizia; perchè lo Spirito di verità farà vedere, come nissuno può essere veramente giustodavanti a Dio, se non mediante la fede in Gesù Cristo, il quale ci ha riconciliati col Padre suo: La giustizia di Dio (dice l'Apostolo a' Rom. III. 22.) mediante la fede di Gesù Cristo per tutti, e sopra tutti coloro, che credono in lui. La mia stessa partenza da voi per tornarmene al Padre sarà argomento dell'aver io meritata, e acquistata per tutti gli uomini la giustizia, e la vita eterna; conciossiachè non ritornerei al cielo, se non avessi consumata l'opera, per cui sono stato mandato; nè io vo per ritornare un'altra volta al mondo a morire, mentre con una sola oblazione ho meritato la giustizia e la santificazione de' giusti di tutti i secoli passati, presenti, e fu turi.
Finalmente sarà convinto il mondo riguardo al giudizio, o sia riguardo alla assoluta podesta a me concessa in cielo, e in terra; imperocchè effettivamente vedranno, come il principe di questo mondo, sotto di cui giacevano da tanto tempo gli uomini in durissima, e obbrobriosa schiavitù, è stato condannato, e superato da me, e di scacciato dall'usurpato suo regno; imperocchè vedranno, come nissuna forza, o del diavolo stesso, o di tutte le podestà della terra animate da lui contro di me, e contro di voi, sara valevole a impedire, che il mondo tutto, spezzati i lacci del Demonio, abbandonata l'idolatria, corra ad abbracciare il Vangelo, e a soggettarsi al mio regno. Vedi cap. XII.31. Anche qui considera Gesù quello che succeder dovea dopo la sua morte, come se già fosse avvenuto.
16,13:Non vi parlerà da se stesso. Parla dello Spirito santo, come di un ambasciadore mandato agli Apostoli per istruirli di tutte le verità necessarie per lo stabilimento della sua Chiesa. Non dirà se non quello che sarà stato detto dal Padre, e da me.
16,14:Egli mi glorificherà: perchè riceverà del mio. Lo Spirito santo procede dal Figliuolo non men, che dal Padre, e partecipa della stessa natura divina; riceve per ciò dal Figliuolo insieme con la divinità la sapienza, per cui annunzierà agli Apostoli le cose future; onde questo stesso spirito di profezia ridonderà in gloria dello stesso Figliuolo.
16,15:Per questo ho detto, che egli riceverà del mio. Avendo io ricevuto dal Padre la sua stessa essenza, quello che lo Spirito santo riceve dal Padre, lo riceve anche da me, che sono insieme col Padre un solo unico principio, da cui procede lo stesso Spirito.
16,16:E di nuovo un pochettino. Tra poco mi perderete di vista, perchè io morirò; ma poco dopo mi rivedrete, perchè risusciterò.
16,20:Piangerete, e gemerete voi: ec. Quando mi vedrete catturato, divenuto l'uomo dei dolori, crocifisso, e morto.
Il mondo poi goderà. I principi della Sinagoga, i nemici del nome mio trionferanno per avermi finalmente tolto dal mondo.
16,22:Vi vedrò di bel nuovo, dopo la mia risurrezione. È però da osservarsi, che la predizione di Cristo dal versetto 20. fino al seguente riguardava veramente in primo luogo lo stato degli Apostoli nel tempo della passione, e della morte del loro Maestro; ma riguar dava ancora, e riguarda lo stato di tutti i giusti nel tempo di questa vita sino alla sua seconda venuta, nella quale adempito vedrassi perfettamente quello, che egli dice, che la tristezza de' giusti si cangerà in perpetua allegrezza, lasciando a noi di intendere, che per l'op posito in mortale eterna tristezza si convertirà il passeggiero, e falso gaudio de' mondani.
16,23:In quel giorno non m' interrogherete ec. Dopo la mia risurrezione, e molto più dopo la venuta dello Spirito santo rischiarate già dall'evento le profezie, aperti, e illuminati gli occhi del vostro cuore per intendere tutti i misteri, non avrete bisogno d'interrogarmi, come ne avete bisogno adesso. In verità, in verità vi dico, ec. Nuovo argomento di consolazione, la sicurezza di essere esauditi dal Padre; onde in qualunque contrarietà, e in qualunque afflizione abbiano, assente il loro Maestro, sicuro il rifugio nella carità del Padre, da cui tutto otterranno pei meriti dello stesso Salvatore, e Mediatore divino.
16,24:Fino adesso non avete chiesto cosa nel nome mio. Non è meraviglia, se non avendo fino a quest'ora conosciuto abbastanza l'ufficio, che io ho assunto di Mediatore tra gli uomini e Dio, voi non avete pensato di avvalorare le petizioni vostre presso del Padre con interporre il mio nome. Fatelo in avvenire, e sarete esauditi, e nulla vi resterà da desiderare.
16,25:Ho dette a voi queste cose per via di proverbi, ec. Quantunque il discorso precedente di Cristo fosse assai chiaro e aperto, nondimeno vedeva egli bene, che non era ben inteso dagli Apostoli; e perciò dice: io vi ho parlato finora quasi per via di similitudini, e di enimmi, almeno tali tutt'ora sembrano a voi le mie parole; ma non è lontano il tempo, in cui per mezzo dello Spirito santo comunicherò a voi l'intelligenza de' misteri del Padre.
16,26-27:Non vi dico, che pregherò io il Padre ec. Non toglie di mezzo la sua mediazione, senza la quale nissuno può avere accesso al Padre; ma vuole innalzare l'amore del Padre verso gli Apostoli, e verso tutti i fedeli suoi, dicendo: voi non potete certamente dubitare dell'amor mio; nè è necessario, che io vi dica, con qual premura eserciterò per voi l'uffizio di Avvocato, e di Mediatore presso del Padre; sappiate solamente, che l'avermi voi amato, e l'avere creduto in me, vi dà un diritto infallibile all'amore, e ai benefizi del Padre.
16,30:Adesso conosciamo, che tu sai tutto. Mentre hai potuto leggere ne' nostri cuori la oscurità in cui eravamo riguardo alle tue parole, e il desiderio, che avevamo di chiederne a te la spiegazione.
16,31:Adesso credete? Vi pensate di credere, di aver vera, e soda fede? Verrem presto alla prova. Tra poche ore voi fuggirete chi qua, chi là, lasciandomi in abbandono.
16,32:Ma non son solo, perchè è con meco il Padre. Spiega qual sia il suo abbandonamento: sarà abbandonato generalmente, e assolutamente da tutti gli uomini, ma avrà sempre seco il Padre per suo aiuto, e per suo conforto.
16,33:Tali cose vi ho dette, affinchè in me abbiate pace. ec. Vi ho resi avvertiti della vostra fuga, e della vo sira debolezza, non perchè vi perdiate d'animo; ma anzi affinchè intendiate, che la pace, e la sicurezza vostra non dovete riporre nella vostra virtù, e nel vostro coraggio, ma solo nella speranza in me, e nell'aiuto della vi dico, che nel mondo mia grazia. Infatti di bel nuovo non altro troverete, che angustie e affanni; ma fatevi cuore, io ho vinto il mondo per voi, e lo ho vinto con, e con tutti i suoi amori. Avrete anche tutti i suoi terrori voi da combattere, ma combatterete non senza di me con un nemico già debellato da me.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap