VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
15,1:Io sono la vera vite: ec. Negli oracoli de' Profeti, e in tutta la legge spessissimo vien paragonata la Chiesa di Israele a una vigna, nella quale fu innestato chiunque conobbe, e adorò il vero Dio. Alludendo a questo, dice Cristo, che egli è la vite, e aggiugne vera, viene a dire, che ella sola ha in sè, e altrui comunica un sugo vivificante. Questa vite la piantò il Padre per noi, allora quando mandò al mondo il Figliuolo a farsi uomq; e rispetto a questo, e rispetto anche alla cura, che ha de' tralci, chiamasi il Padre il Coltivatore.
15,2:Tutti i tralci, ec. Tutti coloro, che innestati a me mediante il Battesimo non daran frutto di buone opere, saranno troncati dal coltivatore. Quelli che daran frutto, li purgherà ogni dì più da tutte le male affezioni, perchè frutti producano sempre più in abbondanza, e perfetti. La qual purgazione si fa in molti, e diversi modi dal divino Cultore, e con le temporali afflizioni, e con le tentazioni, e con gli aiuti della potente sua grazia.
15,4:Tenetevi in me, e io in voi. Tenetevi a me uniti per la fede, e l'amore; che così non mi ritirerò io da voi, non essendo mio costume di abbandonare, se non sono abbandonato.
Cosi nè meno voi, se non vi terrete in me. Io sono l'unico principio di vita, e di fecondità per le anime. La vite non riceve nè l'esser suo, nè il suo vegetare dai tralci, ma i tralci debbono alla vite tutto quello che sono. Cosi io posso far senza di voi, voi non potete fare senza di me. Senza di me nè molto, nè poco, nè piccola cosa, nè grande, nè facile, nè difficile può farsi da alcuno di voi. Così non v'ha tempo, in cui l'aiuto divino non sia necessario all'uomo cristiano per fare frutti grati a Dio, e meritevoli di vita eterna: imperocchè di questi principalmente in questo luogo si parla. Così sebbene molte cose fa Dio per l'uomo, nelle quali non ha l'uomo alcuna parte, niuna però ne fa l'uomo, che Dio con esso lui non la faccia. Verità essenziale, e capitalissima, dirò così, nella religione cristiana. Verità perciò ripetuta anche nel verso seguente dal Salvatore.
15,6:Quei, che non si terranno ec. Si descrive la sciagura di un'anima separata da Cristo con la comparazione dell'uso, che si fa del tralcio inutile, o guasto reciso dalla vite. Veggasi Ezechielle cap. XV.
15,8:In questo è glorificato ec. Sarà di gloria al Padre mio fecondità vostra, e la vostra perseveranza nella mia fede.
15,9:Tenetevi nella mia carità. Conservate a voi stessi il maggiore di tutti i beni, l'amore, che io vi porto. Può anche spiegarsi: non perdete l'amore, che avete per me.
15,11:Affinchè godiate voi ec. Il gaudio di Gesù Cristo e di aver fatto in ogni cosa la volontà del celeste suo Padre. Lo stesso gaudio vuole, che abbiano i suoi discepoli, e che in questo vadano sempre crescendo, sino a tanto, che entrino nel gaudio del Signore.
15,13:Pe' suoi amici. Per quelli che ama. Tale fu la carità di Cristo verso degli uomini, che per essi diede la propria vita, onde ognuno dir possa con Paolo: Mi amò, e diede se stesso per me. Questa carità propone egli a' suoi come esempio di quella, che aver debbono l'uno per l'altro.
15,15:Il servo non sa quel che faccia ec. Non confida il padrone i propri disegni a' servi, ma bensi agli amici; e perciò da veri amici vi ho trattati, manifestandovi tutti i consigli dell'eterno mio Padre, e tutti i misteri appartenenti alla redenzione del genere umano. Questi misteri non erano stati se non confusamente veduti, e in gran lontananza dai profeti, e a voi sono stati dichiarati, e spiegati senza velo, e gli avete veduti parte già adempiti, e parte ancor gli vedrete con i vostri propri occhi.
15,16:Non siete voi, che avete cletto me; ec. Prova massima dell'amor suo verso di loro dice con gran ragione essere questa, che egli ha pensato a loro, quand'essi non pensavano a lui, che gli ha eletti, chiamati, e ricevuti presso di sè in grado di amicizia si stretta per solo fine del loro bene, perchè portino frutti, e frutti durevoli, e degni di vita eterna.
15,17:Questo io vi ingiungo. Dopo tali esempi, e docu menti dell'amor mio verso di voi torno ad inculcarvi, che vi amiate l'un l'altro; a questo fine vi ho rammentati i miei benefizi, perchè dalla mia carità prenda norma, e vigore quella che dovete a' vostri fratelli.
15,19:Se voi foste cosa del mondo, ec. Se al mondo, e agli uomini del mondo foste simili nella vita, e ne'costumi il mondo vi amerebbe come cosa sua, perchè niuna cosa è tanto valevole a strignere l'amicizia tra gli uomini, quanto la conformità de' sentimenti, e degli affetti. Tutto Il contrario succede tra voi, e il mondo: voi per effetto della mia carita siete stati separati dal mondo: il mondo vede in voi, e nella maniera, onde vivete voi, la condannazione de' suoi vizi, per questo non può non odiarvi ma quest'odio ben lungi dal recarvi noia, o tristezza, dee per lo contrario riempirvi di consolazione, e di gaudio.
15,21:Lo faranno a voi per causa del nome mio. E questo appunto sarà argomento di gaudio per voi il patire per amor mio. Gli Apostoli (dice s. Luca Act. v. 41.) se n'andavano allegri dal cospetto del Consiglio per essere stati giudicati degni di patir contumelia pel nome di Gesù.
15,22:Non avrebber colpa. Non sarebbero rei di una volontaria ostinata incredulità, come lo sono, dopo che io stesso sono venuto a illuminargli, e a predicare una dottrina tutta santa, e celestiale. Non avrebbero colpa (dice s. Agostino, ep. 105. ), cioè non avrebbero il peccato del non credere in lui. Questa scusa adunque dice, che non posson addurla: non ti abbiamo udito, e perciò non abbiamo creduto. Imperocchè l'umaina superbia si crede degna di scusa, quando il suo peccato viene da ignoranza, non da volontà.
15,23:Chi odia me, odia anche il Padre mio. Debbono gia a tante prove aver conosciuto, che io sono stato mandato dal Padre; onde tutto quello che han fatto contro di me, lo hanno fatto contro del Padre.
15,25:Ma dee adempirsi ec. Cade in acconcio, che si verifichi in me quello stesso, che Davidde, figura mia, si lamentò, che fossegli avvenuto, di essere odiato senza ragione.
15,26:Ma venuto che sia il Paracleto, ec. In mezzo all'odio immenso, che ha concepito contro di me ingiustamente la Sinagoga, non temete, che la mia causa possa restar abbandonata, e senza difesa. Ella sarà patrocinata, e di fesa non da un uomo, non da un Angelo, ma dallo stesso Spirito di Dio, Spirito di verità, il quale con l'effusione de' suoi doni sopra di voi, e sopra tutti i fedeli farà nota al mondo tutto la santità della mia dottrina, l'innocenza della mia vita, e la ingiustizia de' miei persecutori.
Che procede dal Padre. Il Greco: Che parte dal Padre. Seguitando l'interpretazione della Volgata, e intendendo queste parole della processione eterna dello Spirito santo, a chi domandasse il perchè Cristo non abbia detto: Che procede dal Padre, e da me, si può rispondere, che aveva gia accennato sufficientemente, che anche da lui procede lo Spirito santo, mentre aveva detto, che egli stesso lo avrebbe mandato: Il Paracleto, che io vi manderò dal Padre, con la qual parola dal Padre oscuramente significò anche la processione dal Padre.
15,27:Perchè siete meco fin da principio. Voi indivisibili compagni miei fin dal principio della mia predicazione renderete testimonianza di quello, che udito avete e veduto; nè la vostra testimonianza potrà essere rigettata, vedendosi, come uomini semplici, e probi, quali voi siete, privi di appoggio, di autorità, di speranza umana, vi mostrerete pronti a dare il sangue, e la vita in con ferma della verità da voi annunziata.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap