VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
39,1:E' egli a te noto il tempo, in cui le capre selvatiche ec. La capra salvatica forse è lo stesso, che il camoscio, animale, che si trova in molti luoghi sulle alpi. Hai tu cognizione di tanti animali, che vivono e moltiplicano Sopra la terra? Conosci tu quella capra selvaggia, che abita negli alti monti, e si diletta per così dire, de' precipizi? Sai tu il tempo, in cui ella mette in luce i suoi parti, onde tu possa preparare a questi il lor cibo?
39,4:Si separano da essi i loro parti, ec. Ognun crederebbe, che la difficoltà e la pena grande delle cerve nel partorire dovesse nuocere a' parti stessi, e farli più deboli e impotenti; ma la cosa va molto diversamente; essi son sani e robusti, e non si curano del latte delle lor madri.
39,5-8:Chi pose l'asino selvatico in libertà, ec. Molti animali più forti e più grandi, che l'asino selvaggio io feci soggetti all'uomo, come il bue e il cavallo, e volli, che a lui servissero; ma da tal servitù renderei libero l'asino salvatico. Questo, che non conosce padrone, ne mangiatoia, ne stalla, ma sprezza il tumulto delle città, ha in sua abitazione i vasti deserti, e trova abbastanza da viver in uno steril terreno; non porta basto, e non ode la voce di un padrone, che lo percuota e lo stimoli a camminare; questo animale io pur nudrisco; e da me ebbe tutta questa razza l'amor della libertà, che a lei non può togliersi senza toglierle insieme la vita. Quantunque al nostro istituto non appartenga di entrar nella spiegazione del senso allegorico, non possiam però far a meno di accennare come in questo luogo l'Autore della natura nel bel ritratto di questo animale viene a commendare la vita solitaria rimota da' tumulti e dalla dissipazione delle cose esteriori, e da quella, che è chiamata dall'Apostolo servitù degli nomini e consacrata allo studio delle cose divine, e alla cura della propria santificazione. I sapienti del mondo disprezzano come asini stolidi e inutili coloro, che un tal genere di vita si eleggono, ma non alla sapienza del mondo si appartiene di giudicare delle cose dello spirito. Quello, che è da procurarsi con ogni studio per un uomo, che ami la propria salute, egli si e, che se Dio noi mette la libertà, se Dio non lo esenta dal servire agli altri uomini (servitù, ch'ei non debbe amare se non per ragion di carità) faccia però ogni sforzo per conservare la solitudine e la libertà del cuore. Veggasi s. Gregorio in questo luogo.
39,9:Vorrà egli servire a te il rinoceronte? Di questo animale si parla, Deut. XXXIII. 17., Num. XXIII. 12.
39,13-17:La piuma dello struzzo ec.Alcuni leggono coll'interrogativo; La piuma dello struzzo è ella simile alle penne della cicogna e dello sparviere? Ma seguendo la lezione comune veramente lo struzzolo ha la figura e la piuma e ali di uccello, benché egli non voli, ma stese le ali, corre con incredibil lestezza. Or questo animale il quale all'esteriore è si ben corredato come gli altri uccelli, non ha però nè l'industria, nè la prudenza, nè il buon naturale di questi, perché Dio a lui non lo diede. La femmina non cerca un luogo conveniente e sicuro per depositarvi le sue uova e, per covarle: ella le depone nella sabbia, e alla sabbia lascia in cura di riscaldarle e di farle schiudere. Così ella espone i suoi parti a perire, ed è verso di essi crudele, e senza alcuna necessita rende inutile la pena e il dolore, che a lei costarono quelle uova nel metterle in luce. Se un'altra sapienza, un altro cuore verso de' loro parti negli uccelli si ammira, egli è visibile (dice Dio), che tutto ciò è stato dato ad essi da me. Io però non dimentico le uova dello struzzolo abbandonate dalla madre, e la mia provvidenza supplisce al disamore di lei, e voglia alla conservazione di questa come delle altre specie di creature.
39,18:Ma quando è tempo egli stende ec. Con tutto questo però lo struzzolo ha forza grande, e corre rapidamente, e mentre fugge, prendendo co'suoi piedi de' sassi gli scaglia con tal destrezza e con tanto impeto contro il cavallo e il cavaliere, che spesso all'uno, od all'altro da morte. Così egli sa valersi al bisogno de' mezzi datigli dalla previdenza per sua difesa: ma industrioso e attento per se medesimo, nè pensiero nè cura non si prende per verun'altra cosa.
39,19:Sarai tu che darai fortezza al cavallo, ec. Al ritratto dello struzzolo, che non vuol bene se non a se stesso, oppone Dio il ritratto del cavallo, animale d'indole si generosa, il quale con una fortezza grande congiunge una gran docilità, e un certo sentimento di amore di riconoscenza verso il padrone; a questo padrone egli serve non solo con somma obbedienza, ma ancor di gran genio; per lui va alla guerra, e l'ama, e si getta coraggiosamente in mezzo a' pericoli; finalmente e in guerra e in pace egli si presta continuamente alle utilità e al comodi dell'uomo. Fosti tu forse, o Giobbe, che desti inclinazioni si belle al cavallo?
39,20:Lo farai tu saltellare come le locuste? Le locuste chiamansi da noi cavallette, perché nella loro figura, somigliano un cavallo armato per la battaglia secondo l'antico costume. Qui si rassomiglia alla locusta il carillo perchè come quella egli vola (per così dire) saltellando. Intorno alla velocità del cavallo infinite cose sono state scritte dagli antichi poeti e da altri scrittori.
39,23-25:Sente sopra di se il rumore del turcasso, ec. Sente l'agitazione del turcasso, il vibrar della lancia, il movimento dello scudo del suo cavaliere, e tutto questo che atterrirebbe ogn'altro animale, e tutto questo che non può sentirsi senza qualche palpitazione dall'uomo più coraggioso e intrepido, ben lungi dal recargli paura sveglia la sua impazienza.
39,26:Si veste lo sparviere di piume, e le ali distende ec. Lo sparviere uccello di rapina ha bisogno di aver le ali, e la Providenza ha disposto, che ogni anno egli cangia sue piume, e affinchè più facilmente si stacchino e cadan le vecchie, ella gli ha insegnato di tenersi esposto al vento di mezzodi nel tempo della canicola, perché il tepido soffio di questo vento dilatando i pori delia sua cute facilita il desiderato cangiamento, che e per lui un rinovellamento di gioventù e di robustezza. Lo stesso fanno le aquile e i falconi.
39,27:Si leverà in alto l'aquila, ec. L'aquila ama di posarsi e di abitare ne' luoghi più alti e inaccessibili, ella però non ha in quei luoghi il suo alimento, perchè è carnivora; ma Dio le ha dato una vista acutissima per distinguere i corpi morti degli animali in grandissima lontananza; perocchè i corpi morti ella ama principalmente, nè i vivi animali attende (per quanto dicesi) se non è astretta da necessità.
39,31:Ii il Signore soggiunse, ec. In un medesimo tempo Dio avea parlato alle orecchie e al cuore di Giobbe, e gli avea fatto conoscere la sua incredibil bontà e providenza verso le sue creature. Dopo la fine del precedente ragionamento fu per qualche tempo un totale silenzio; indi ripigliò Dio la parola.
39,32:Colui che allerca con Dio si acquieterà egli ec. Con una specie d'ironia il Signore mostra in certo modo di meravigliarsi, che Giobbe, il quale lo avea provocato a disputa, abbassi il capo si presto, e ammutolisca.
Chi vuol riprendere Dio ec. Chi pretende di lamentarsi di Dio egli è di ragione, che a lui risponda quand'egli si degna di giustificare la sua condotta.
39,33:Ho parlato con leggerezza, ec. Io senza riflettervi ho parlato di Dio e delle cose di Dio non in quella guisa, che un uom mortale debbe parlarne.
39,35:Una cosa ho detto.,, e anche un'altra, ec. Giobbe adunque si accusa di avere una e due volte, cioè più volte ecceduto ne'suoi discorsi. Non si accusa di aver parlato contro la verità, ne di aver bestemmiato, o parlato male di Dio, come pretendevano i suoi amici, ma confesso, che avrebbe dovuto parlare di Dio con maggior ritenutezza e umiltà, e parlar meno della sua innocenza, affinchè i suoi avversari non avesser pretesto a dire, che egli non rispettava la giustizia e la providenza di Dio. Si umilia adunque profondamente dinanzi al suo Signore, e promette di contenersi in altra guisa pell'avvenire. La correzione di Dio lo ha illuminato e ha calmata l'agitazione del suo spirito cagionato da' ragionamenti degli amici poco discreti.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap