VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
32,1:Perché egli si teneva per giusto. Perché, egli continuava a sostenere la sua innocenza: attribuirono la sua costanza non ad amore della verità, ma all'ambizione e alla vanità di essere tenuto per santo, e cessaron di fiatare quasi abbandonandolo alla sua ostinazione.
32,2:Eliu figliuolo di Barachel, Buzite, della stirpe di Ram ec. Eliu era della stirpe di Buz figliuolo di Nachor Arameo, ovver Soriano. Ram è posto in vece di Aram, che vuol dir Siro, o Soriano. Altri lo credono uno de' discendenti di Aram figliuolo di Esrom nipote di Giuda. S. Girolamo con alcuni rabbini dicono, che Eliu fosse il celebre Balaam indovino e falso profeta. Se Elia fosse stato della famiglia di Nachor, sarebbe stato ancora parente di Giobbe secondo l'opinione di quelli, che della medesima stirpe di Nachor credono, che fosse Giobbe; e tra questi fu S. Girolamo. Eliu per quel che riguarda la retta fede e i principii della vera sapienza non la cedeva a' tre amici di Giobbe, anzi osserva s. Gregorio, che le parole di lui tanto son più da pesarsi con grande attenzione, quanto per ragion della giovinezza son proferite con più fervido spirito. Egli pero per non avere ben penetrati i sentimenti di Giobbe, lo aggrava e lo vessa non men che gli altri con falsissime imputazioni.
Perchè questi diceva sé esser giusto dinanzi a Dio. Gli altri tre amici di Giobbe volevano togliere a lui la consolazione della buona coscienza, mentre pretendevano, ch'egli non fosse giusto in verun modo, neppur negli occhi degli uomini, ma reo di molti peccati. Ma Eliu prende ad impugnare Giobbe perché suppone, che egli abbia detto se essere giusto dinanzi a Dio, vale a dire al lume di quella eterna chiarezza, davanti a cui qualunque mondezza e perfezione degli uomini altro non è se non tenebre e imperfezione. Questa stessa verità per altro era stata predicata da Giobbe in più luoghi e particolarmente cap. IX. 2. 3.
32,3:Ma solo avean condannato Giobbe.Lo avean condannato d'empieta, come porta il testo originale. Eliu adunque si adira contro i tre amici di Giobbe; primo, perchè senza alcun fondamento avean voluto condannare come empio un uomo giusto; secondo, perchè avendo Giobbe veramente mancato (com' ei suppone) nel pretendere di esser giusto dinanzi allo stesso Dio, non avesser saputo reprimerlo, ne dargli adeguata risposta, intorno a ciò un antico Interprete osserva che l'intenzione di Elia non era degna di riprensione: perocchè egli non fece alcun grave torto a Giobbe, come quegli altri, che per empio lo sentenziarono. Egli solamente non comprese i sentimenti di Giobbe, o non arrivo a conoscere con qual carità verso Dio, e con qual fiducia bramasse lo stesso Giobbe di trattar la sua causa dinanzi a Dio. Chiunque però esamini attentamente tutto il ragionamento d'Eliu, vedrà che sebbene apparisca in lui qualche moderazione maggiore, che negli altri, in sostanza però ripete quasi le stesse accuse, e l'esagera e le amplifica quanto egli può.
32,7:Avrebbe parlato. Avrebbe saputo ragionare concludentemente.
32,8:Lo spirito è negli uomini, ma dall'ispirazione dell'Onnipotente ec. Dio ha dato a tutti gli uomini un' anima ragionevole capace d'intendere tutto il vero, ma la vera sapienza e intelligenza viene da particulare ispirazione e luce di Dio.
32,9:Non quelli di lunga età ec. Non sempre all'età avanzata, non a' molti anni è data di lassù la sapienza; ella è un dono di Dio, il quale la da talvolta anche a' giovani.
32,13:Abbiam trovato il gran punto: egli è Dio, ec. Non vi scusate con dire di aver fatto tutto, e di aver concluso contro di Giobbe quando gli avete obbiettato che Dio è quegli, che lo ha sepolto, per così dire, nelle miserie, onde non potendo Dio errare come gli uomini, e non gastigando egli se non chi è meritevole di gastigo, vien perciò dimostrato, che Giobbe, è peccatore. Questo argomento solo è dichiarato da Eliu di poca forza.
32,14:Egli non ha della parola a me, ed io ec. Finora Giobbe non ha parlato con me. ma con voi; voi avete fatto ivostri sforzi per convincerlo; io farò dalla parte mia tutto quel che saprò, ma non farò uso de' vostri argomenti.
32,15:Costoro si sono intimiditi, ec. Forse Eliu dice queste parole rivolgendosi a' circostanti; perocchè è credibile che oltre le persona nominate in questo libro vi fossero altre, che udissero queste dispute. Ovvero degli stessi amici di Giobbe parla Eliu in terza persona per una maniera di disprezzo.
32,21:Non sarò accettator di persone: ec. Ne per desio di piacerti, ne per rispetto alla tua dignità, o Giobbe, io non mi riterrò dal dire la verità, non permetterò, che unuomo si gloriì dinanzi a Dio di sua giustizia, di sua santità, e a Dio stesso in tal modo pretenda di agguagliarsi.
32,22:Non so io quanto tempo ec. Non tradirò la causa di Dio, perocchè non so se forse tra poco il mio creatore mi chiamerà a rendergli conto della mia vita.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap