Giobbe - 25

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Baldad sul riflesso della sublimità di Dio, e della bassezza dell'uomo, dice, che l'uomo paragonato con Dio non può giustificarsi.

1MA Baldad di Sneh rispose, e disse:
2Potente, e terribile è quegli, che mantien la concordia nell'alte sue spere.
3Si può forse contare il numero di sue milizie? e chi è che non partecipi della sua luce?
4Può egli forse un uomo esser giustificato, ove si paragoni con Dio, o apparir mondo uno che è nato di donna?
5Certamente la luna stessa non ha splendore, e le stelle non sono pure dinanzi a lui:
6Quanto men l'uomo che è putredine, e il figliuolo dell'uomo che è un verme?
Note:

25,2:Potente e terribile è quegli, ec. Giobbe avea detto, Cap. XXIII. 3-7, che avrebbe desiderato di far sue difese dinanzi a Dio, e avrebbe sperato di uscir vincitore. Baldad accusa Giobbe di audacia, e di temerità, perché ardisce di appellare al tribunale di quella maestà terribile, e onnipossente, dinanzi a cui l'uomo e un mero nulla, al tribunale di quella sapienza, che regge con tanto ordine l'armonia degl'immensi, e innumerubili corpi celesti, al tribunale di quella santità, dinanzi alla quale l'uomo non e che immondezza.

25,3:Si può forse contare il numero ec. Per queste milizie alcuni intendono il sole, la luna, e le stelle; altri intendono gli Angeli, che stanno intorno al trono di Dio, la moltitudine de' quali è detta migliaia di migliaia. Apocal. V. 12., e quam seconda sposizione sembra evidentemente migliore, perocchè trattasi in questo luogo di dimostrare l'infinita grandezza del Re de' regi, ricresciuta (per così dire) dall'immenso esercito di ministri, e servi, e soldati, che lo circondano, obbedienti a' suoi cenni, ed esecutori fedeli de' suoi decreti.
E chi è che non partecipi della sua luce? Questa luce dinota la sapienza infinita di Dio, che tutto penetra, a cui nulla è ignoto. Della luce di lei partecipano e gli uomini, e gli Angeli. e per benefizio di lei tutti hanno la luce, e intelligenza, di cui vanno adorni.

25,4:Apparir mondo uno che è nato di donna? Vedi sopra XIV. 4.

25,5:La luna stessa non ha splendore, e le stelle ecc. In paragone del sommo sole, che è Dio, la luna e senza splendore, e le stelle perdono la candidezza della lor luce. Per la luna, e le stelle intendonsi le più nobili e più perfette creature. Vedi cap. IV. 17. XV. 14., ec.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap