VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
6,1-2:Avendo principiato gli uomini a moltiplicare... I figliuoli di Dio vedendo ec. Quello, che qui per una specie di recapitolazione viene a narrare Mosè, cominciò ad accadere secondo Teodoreto intorno alla settima generazione, e circa i tempi di Henoch. Da Noè adunque torna indietro Mosè a descrivere la pessima condizione dell'età, precedente al diluvio, e racconto per primaria origine della corruzione degli uomini i matrimonii contratti da' discendenti di Seth con le figliuole della stirpe di Caino; imperocchè, secondo la comune interpretazione de' Padri e degl'interpreti cattolici, figliuoli di Dio sono chiamati i figliuoli di Seth, nella stirpe del quale erasi conservata la pietà e la religione, come figliuoli o figliuole degli uomini sono chiamati queglie quelle della stirpe di Caino, che imitarono il loro padre.
6,3:Non rimarrà il mio spirito per sempre ec. Spirito di Dio dicesi in questo luogo l'anima e la vita data da lui all'uomo col suo soffio divino. Dio pertanto giustamente adirato contro degli uomini dice, che non conserverà ancora ad essi la vita per lungo tratto di tempo, perché ci sono divenuti tutti carnali, vale a dire, vivono, come se non fossero altro, che carne, e non ad altro pensar dovessero, che a soddisfare la carne. Fissa perciò il termine di sua pazienza a cento venti anni, dopo de' quali darà di mano al gastigo. Dio adunque denunziò agli uomini il diluvio l'anno 480. di Noè, venti anni prima, ch'egli avesse il primo de' tre figliuoli; perocchè il diluvio cominciò l'anno 600 della vita di Noè. Vedi 3. Agost. de civ. lib. XV.
6,4:Erano in quel tempo de' giganti ec. Quello, che nella nostra volgata è tradotto colla voce giganti, in altre antiche versioni è tradotto uomini violenti, uomini impetuosi. Mosè descrivendo la cagione del diluvio racconta, che da' matrimonii delle figliuole di Dio co' figliuoli degli uomini ne nacque una razza di uomini di gran corpo, e statura, e robusti senza freno di religione, pieni di ferocia, e di genio di malfare. Questi (dice Mosè) sono quegli uomini, de' quali tanta fu in quei tempi antichi la possanza e il grido, che si acquistarono colle loro prepotenze. Quanto agli uomini di statura straordinaria ne abbiamo de' documenti in vari luoghi della Scrittura, Deut. III. 2. Num. XIII. 33. 34. Vedi ancora S. Agostino de civ. lib. XV. 23.
6,6:Si pentì di aver fatto l'uomo, ec. Dio, cui tutto è sempre presente, ed il quale non è soggetto né a pentimento, nè a dolore, si dice pentirsi e dolersi, allorché per la ingiustizia e ingratitudine degli uomini risolve di toglier loro i doni e le grazie, delle quali era stato liberale con essi. Simili espressioni nelle Scritture (le quali parlando agli uomini non possono far uso se non di un linguaggio intelligibile a questi) servono a dimostrare la enorme gravezza delle ingiurie fatte a Dio, e l'errore, che debba avere l'uomo giusto della mostruosa sconoscenza degli uomini verso del loro Creatore.
6,7:Dall'uomo fino agli animali, ec. Cosi l'uomo è punito anche colla privazione di tutte quelle cose, delle quali egli abusava in offesa del Signore.
6,9:Noè fu un uomo giusto e perfetto ne' suoi tempi. Grandissimo elogio di un uomo il mantenersi fede e nella perfidia e corruzione universale.
6,14:Fatti un'arca di legnami piallati. S. Girolamo crede, che l'Ebreo significhi legnami inverniciati di bitume; ma del bitume si parla in appreso. Altri traducono legnami di cipresso e dicesi, che nell'Armenia e nell'Assiria, dove credesi, che abitasse Noè, non vi sia altro legname atto a farne una gran nave, come l'area, fuori del cipresso.
Farai nell'arca delle piccole stanze. L'antico autore delle questioni sopra la Genesi credette, che l'arca fosse spartita in quattrocento di queste piccole stanze; altri ne mettono un po' meno.
La invernicerai di bitume. I LXX, il Caldeo, il Siro, e la maggior parte degl'interpreti convengono colla volgata, che Noè si servì dell'asfalto, o sia bitume in cambio di pece.
6,15:La lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti, la larghezza di cinquanta, e l'altezza di trenta. Poste queste dimensioni ne viene, che la capacità inferiore dell'arca era di quattrocento cinquanta mila cubiti; e il cubito è misura di un piede e mezzo. Per la qual cosa è stato già da uomini dottissimi evidentemente dimostrato, che un mio spazio è piucchè sufficiente per contenere tutti gli animali e tutto quello, che abbisognava nell'area. Vedi tra gli altri Buteo, Vvilkinsio presso il polo Synop. Critt. Sac. ec.
6,16:Farai nell'area una finestra. Questa finestra dovea occupare un assai grande spazio nella lunghezza dell'area e forse girava intorno all'arca all'altezza di un cubito, e avea la sua gelosia.
E il tetto dell'arca farai, che ec. Vale a dire; il tetto dell'arca non sarà piano, ma anderà sollevandosi sino al comignolo per l'altezza di un cubito.
Vi farai un piano di fondo, un secondo piano ec. Giuseppe Ebreo e Filone dicono, che l'arca avea quattro piani, ma contano per un piano la carena. Nella carena alcuni mettono la provvisione dell'acqua, perché la figura dell'arca non avea bisogno di zavorra.
6,18:Entrerai nell'arca tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie ec. Dicendosi, ch'entreranno distintamente Noè e i suoi figliuoli, la moglie di Noè, e le mogli de' suoi figliuoli, viene a slgnificarsi, che gli uomini stettero nell'arca separati dalle donne, e osservarono continenza: onde nel capo X. I, parlandosi de' figliuoli, che ebbero i tre figliuoli di Noè, si dice, che nacquero dopo il diluvio. Quindi la separazione degli uomini delle loro mogli usata nella Chiesa Giudaica, e nella Cristiana ne' tempi di lutto e di penitenza. Vedi Hieron. in cap. XIII. Zachar. v. 12.
6,20:Entreranno teca. L'Ebreo: verranno a te s'offriranno in certo modo a seguirli nell'arco per proprio loro istinto, ancorché siano bestie feroci. Così per volere divino si presentarono ad Adamo tutti gli animali: cap. II. 19. Vedi S. Agostino lib. XV. da civ. 27. Notisi che dicendo qui il Signore, che diluiti gli animali di ogni specie due ma entreranno nell'area, maschio o femmina, e lo stesso dicendo degli uccelli, giumenti, ec. dimostra a Noè la sua volontà di salvare di ogni specie un maschio e una femmina, riserbandosi a spiegare più distintamente il numero, che dovea mettersene nell'arca secondo la qualità di mondi, o immondi. Ved. cap. seguente vers. 2.
6,21:Di tutte quelle cose, che possan mangiarsi. L'Ebreo: Di ogni sorta di cibo solito a mangiarsi; lo che verrebbe a significare, che nell'area facesse Dio portare da Noè cibo adattato a ogni specie d'anima, e che i carnivori per esempio vi si cibasser di carni. Vedi Buteo de arca.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap