VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
15,1:E tua ricompensa grande oltremodo. Dio solleva lo spirito di Abramo a faticare e combattere per un premio infinitamente piu grande, che le vittorie e le ricchezze del mondo, lo stesso sarà tua mercede, dice Dio ad Abramo: ecco la sola mercede degna di ma, e dell'amore, ch'io ho per te.
15,2:Signore Dio, che mi darai tu? io me n'andrò ec. Fra tutte le maniere di esporre le prime parole della risposta di Abramo, questa mi sembra la più vera: Signore Dio, bene sta, che voi vi degnate d'essere mia mercede: imperocchè di tutte le cose del mondo, che darete voi a me, che possa essermi di consolazione? mentre quel figliuolo ch'io aspettava; quel figliuolo unico oggetto di mie brame; quel figliuolo in cui debbono esser benedetto tutte le genti, io nol vedo, e temo, che per mia colpa io ne sia privo, e che senz' esso io mi morrò, e omai averò per crede non un figliuolo naturale, ma un adottivo, il figliuolo del mio maestro di casa, Damasceno di patria. Il discorso d'Abramo e rotto, come ognuno vede e patetico.
15,5:Conta, se puoi, le stelle. Veramente di queste il numero non può aversi con tutte le diligenze usate dagli astronomi, scoprendosene nel cielo mediante le ripetute osservazioni, sempre delle nuove, le quali per la sterminata distanza da noi scompariscono quasi, benché sien di fatto grandissime. Or alle stelle è paragonata la discendenza di Abramo, non tanto la discendenza carnale, quanto la spirituale, di quei figliuoli cioè, dei quali sta scritto, che splenderanno come stelle per interminabili eternità, Dan. XV.
15,6:Abramo credette a Dio, e fugli imputata la giustizia. Abramo padre di nostra fede, come lo chiama l'Apostolo, credette a Dio, e per questa fede non solo fu fatto giusto; ma ottenne eziandio di crescere nella giustizia: imperocchè vuolsi osservare, che quelle parole Abramo credette, e fugli imputato, ec. si applicano non solo a questa particolare circostanza, per cui sono state scritte, ma a tutte le precedenti azioni di Abramo, cominciando dalla prima chiamata di Dio in Ur de' Caldei: ma sono state posta qui da Mosè, perché in questa occasione spiccò maravigliosamente la fede del gran Patriarca. Abramo adunque giustificato già perla sua fede, per la fede divenne ancora più giusto e così egli fu padre della fede e modello di giustificazione. Sopra queste parole vedi l'Apostolo Rom. VI. Gal. III e S. Giacomo cap. II. 23., e quello che abbiamo detto in questi luoghi.
15,8:Signore Dio donde poss'io conoscere, ec. Questa dimanda non è indizio di verun dubbio intorno alla verità della promessa: ma Abramo affidato nella bontà del Signore domanda con umiltà qualche segno riguardo al modo, onde ciò debba effettuarsi. La sua interrogazione è simile a quella della Vergine. Luc. 1. 34.
15,10:Le divise per mezzo. Dalla testa in giù. Queste cose sono fatte da Abramo è ispirazione di Dio, il quale conferma le sue promesse, istituendo il rito di contrarre le alleanze; il qual rito si conservò di poi presso gli Ebrei (Vedi Jerem. XXXIV. 18), e fu adottato da molte nazioni. Secondo questo rito divisi gli animali nella guisa descritta da Mosè, e collocato le parti di essi l'una dirimpetto all'altra, passavano i contraenti pel mezzo, onde venivano ad essere uniti tra loro mediante il comun sacrifizio. Ma ricordiamoci, che Abramo in premio della sua fede merito di vedere, benché da lungi, il giorno di Cristo. Jo. VIII; e il sacrifizio di lui col quale fu riunito l'uomo con Dio, e stabilita l'eterna alleanza; questo sacrifizio fu predetto e mostrato ad Abramo nel sacrifizio degli animali divisi da lui in simbolo della sua alleanza.
Ma non divise i volatili. Questi non appartenevano al rito dell'alleanza; ma erano solamente per essere offerti al Signore.
15,11:E Abramo li cacciano. Abramo si stava nel mezzo delle bestie divise.
15,12:Abramo fu presa da profondo sonno. Questo sonno, o sia estasi, come hanno i LXX, gli fu mandato da Dio; e le cose, che Dio rivelò a lui intorno a' suoi posteri in questo sonno, lo atterrirono, e gli fecero orrore grande e afflizione.
15,13:Per quattrocent'anni. Vedi l'Esodo cap. XII, 40. 41.
15,15:Anderai a trovare i padri tuoi. S. Ambrogio lib. 2. de Abraham cap. 9. Noi, che ci ricordiamo, che la madre nostra è quella Gerusalemme, che è colassù, quelli diciamo padri, i quali nel merito precedettero, e nell'ordine della vita: ivi trovavasi Abele vittima della pietà, ivi il pio e santo Henoch, ivi Noè: a trovar questi anderà Abramo, come qui a lui si promette.
15,16:Alla quarta generazione. Nella linea di Giuda si conterebbero in questa guisa le quattro generazioni d'uomini nati nell'Egitto: Esron (nipote di Giuda) generò Aram. Aram generò Aminadab, Aminadab genero Naasson, Naasson generò Salmon, il quale entrò nella terra di promissione.
Non sono ancora compiute le iniquità degli Amorrhei. Nomina questi soli, come popolo principale, e più ragguardevole di Chanaan, e anche, perché nella terra di quel popolo si trovava allora Abramo.
15,17:Una fornace fumante. Ecco un simbolo delle tribolazioni e de' mali, sotto dei quali dovean gemere in Egitto i posteri di Abramo.
E una lampone ardente, che passava per mezzo ec. Dio, di cui è un'immagine questa lampana ardente, passando per mezzo agli animali divisi ratifica l'alleanza fermata con Abramo.
15,18:Dal fiume d'Egitto sino al gran fiume ec. Il fiume d'Egitto è il Nilo: dal Nilo adunque fino all'Eufrate, promette Dio, che si stenderà il dominio de' posteri di Abramo. I peccati di questi trattennero lungamente l'adempimento pieno di tal promessa: ma ella fu verificata interamente sotto Davide e Salomone.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap