VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
8,2:Nel castello di Susa, che è nel paese di Elam. Susa era nella provincia detta Elam, ovvero Elimaide. Ivi i re Caldei aveano un famoso palazzo.
Sopra la porta d'Ulai. È conosciuto da' geograti il fiume Euleo, che scorreva nell'Elimaide, onde si può credere che una porta di Susa portasse il nome di Ulai, perchè guardava verso l'Euleo. Sopra quella porta fu trasportato in ispirito il Profeta, quando ebbe la visione, che egli ndesso descrive.
8,3:Dinanzi alla palude. Qualche marazzo, che era presso a quel fiume.
Un ariete ... ed avea altissime corna. Questo ariete egli è il re dei Persiani, e de' Medi, cioè Ciro, fondatore dell'impero riunito de' Medi, e de' Persiani. Le due corna possono significare o i due regni, de' quali il Persiano era il più grande, ovvero le due famiglie, che possedettero quell'impero; perocchè dopo la morte di Cambise figliuolo di Ciro, regnò Dario figliuolo di Histaspe, che era di un'altra famiglia, ed egli, e i suoi successori crebber molto in possanza, e tra questi fu potentissimo quel Dario detto Codomano, a cui fece guerra Alessandro.
8,4:Vidi l'ariete dare de' colpi ... contro l'occidente, e contro il settentrione, ec. I successori di Ciro fecer guerra dalle parti d'occidente contro i Greci, da settentrione contro gli Sciti, da mezzogiorno contro l'Egitto, e l'Etiopia.
8,5:Un capro dall'occidente scorreva ec. Da un paese occidentale, rispetto alla Persia, e all'Asia, veniva questo capro, la cui celerità è mirabilmente dipinta dal Profeta col dire, ch'ei non toccava terra. Quest' è Alessandro il grande. Egli in età di venti anni eletto capo de' Greci per far guerra a' re di Persia, in meno di quattro anni scorse, e conquistò tutto quel vastissimo impero, e dopo la morte di Dario portò la guerra sino all'Indo. E noto, che questo principe volle farsi credere figliuolo di Giove Ammone, il quale dio era figurato in un capro, onde egli pur si faceva dipingere colle corna di capro. Così se Daniele fosse vissuto a' tempi stessi di Alessandro, e lo avesse conosciuto personalmente, non avrebbe potuto dipingerlo più al naturale di quello, che ha fatto tanto tempo prima, come si vede in tutto questo capitolo.
Or il capro avea un insigne corno tra' due occhi. Questo corno unico può indicare, che Alessandro non ebbe successore di sua famiglia, e di quelli, che si divisero il suo impero, nissuno lo agguagliò in felicità, e in possanza. Ovvero questo corno posto tra' due occhi può significare la vigilanza, e la sagacità di questo conquistatore.
8,6-7:E si mosse contro quell'ariete ... e corse ec. Si mosse, anzi andò correndo in cerca di Dario; lo vinse a Isso, indi a Gaugamela, dove furon rotte da lui le due corna dell'ariete, cioè fu vinto, e superato l'impero riunito de' Persiani, e de' Medi.
8,8:Divenne grande fuormisura. E col nome di grande è conosciuto nella storia. Il suo gran corno si ruppe. Morì Alessandro dopo soli dodici anni di regno nel fior dell'età. Ecco un brevissimo compendio delle azioni di questo principe. Il primo anno del suo regno egli domò l'Il lirico, la Tracia e la Grecia. Il secondo anno vinse presso il Granico i capitani di Dario. Il terzo anno messe in rotta lo stesso Dario a Isso. Il quarto anno soggettò la Fenicia, espugnò Tiro, e scorse l'Egitto, dove fondò Alessandria, ed entrò nella Giudea, e giunto a Gerusalemme trattò con somma umanità e rispetto il Pontefice Jaddo, fece offerir sacrifizio nel tempio, e furono a lui mostrate queste profezie di Daniele, nelle quali egli lesse i decreti della providenza divina, riguardo a lui e alle sue conquiste, rivelati al Profeta più di due secoli innanzi. Vedi Giuseppe A. XII. 8.
L'anno sesto vinse per la seconda volta Dario, e questo re essendo stato ucciso da' suoi, Alessandro diventò l'unico sovrano della Persia e dell'Asia. Negli altri sei anni di sua vita soggiogò molte nazioni, penetrando fino al Gange, e fino al mare lndo. Vedi Giustino, Curzio, Diodoro ec.
Nacquero quattro corna in luogo di esso. Quattro dei suoi capitani si divisero l'impero, e Tolomeo ebbe l'Egitto, Antigono l'Asia, Seleuco la Babilonia, e poi la Siria, Antipatro la Grecia. Vedi cap. VII. 6.
8,9:E da uno di questi scappò fuori un piccol corno, ec. Questo piccol corno è figura di Antioco Epifane figliuolo di Antioco detto il Grande, e uno de' successori di Seleuco re della Siria, come si è detto. Forse è detto piccol corno, perchè era secondogenito del grande Antioco. Egli fu famoso pelle guerre, che ebbe contro Tolomeo Filometore re d'Egitto, che è verso il mezzodì riguardo a Susa, dove scrivea Daniele, e contro Artaxia re dell'Armenia, che può dirsi orientale riguardo a Susa.
E verso la terra forte. Ovvero contro la fortezza. La Giudea difesa dalla protezione di Dio, e de' suoi Angeli, è qui indicata con questo nome di fortezza, cioè di terra forte, contro la quale nissuno potea prevalere, quando era fedele al suo Dio.
8,10:E' s' innalzò anche contro la milizia del cielo: ec. Contro Dio, contro il popol di Dio, contro i Giudei, che aveano per re, e condottiere il Dio del cielo, prese la guerra Antioco Epifane, e gli riuscì di abbattere colla violenza molti de' forti di quel popolo, anzi di arrivar fino a conculcare delle stelle del cielo. In tal guisa accenna il Profeta que'Giudei illustri per nobiltà, per riputazione di pietà, per la distinzione del grado sacerdotale, i quali per non soffrire, i tormenti, violarono la legge, e obbedirono agli empi comandi del tiranno. Vedi I. Ma chab. 1. 48. 55. ec., II. Machab. IV. 14. ec.
8,11:Contro il principe de' forti. Pugnò addirittura contro Dio, da cui viene ogni fortezza, e ogni potenza; pugnò contro di lui, profanando il suo tempio, e l'altare, interrompendo i sacrifizi, introducendo l'idolatria, ec.
8,12:E la verità sarà abbattuta sopra la terra. La vera religione sarà oppressa dall'empio. Convien leggere i due libri de' Maccabei, particolarmente ne' luoghi indicati, per vedere il pieno, e puntuale avveramento della profezia. Noterò solamente come per quella parola verità si può intendere la giustizia, come l'intesero i LXX; e veramente dalla Storia apparisce, come quello fu un tempo, in cui parve, che sparisse dal mondo la sincerita, la fedeltà nelle promesse, e ogni giustizia.
8,14:Per due mila trecento giorni da sera a mattina. Ovvero: Fino alla sera, e al mattino: vale a dire fino a quel giorno (che vien formato dalla sera, e dal mattino), in cui finirà la desolazione di Antioco. Io però preferisco la prima versione più semplice, parendomi, che voglia il Profeta indicare, ch'ei parla di giorni comuni compo sti delle due loro parti, la notte e il giorno. I due mila trecento giorni fanno sei anni, e mezzo lunari, e si con tano da vari Interpreti dall'anno 143 de' Greci, quando Antioco invase Gerusalemme fino all'anno 149, in cui egli si morì. Vedi I. Machab. I. 21. VI. 16. Ho detto anni lunari, benchè non sia certo, che tali fossero gli anni de' Caldei, secondo i quali è probabile, che calcoli il nostro Profeta i suoi anni: altrimenti i 2300 giorni fa rebbero sei anni solari, tre mesi, e diciotto giorni.
8,16:Dentro l'Utai. Dentro la porta detta Ulai. Quegli, che ordina all'Angelo Gabriele di spiegare la visione al Profeta, secondo Teodoreto ed altri, egli è il Figliuolo di Dio. S. Girolamo però, e gli Ebrei credon, che ei fosse s. Michele Arcangelo, specialissimo protettore della Sinagoga, e di poi della Chiesa di Cristo.
8,19:Nell'ultimo della maledizione. Ovvero, come ha l'Ebreo: nell'estremo dell'ira, cioè quando l'ira di Dio offeso scoppierà in severa e atroce vendetta contro il suo popolo, e di poi contro i persecutori dello stesso popolo.
8,23:E dopo il regno di questi, ec. Ognuno di questi corni indica la successione di que're. Antioco Epifane fu l'ottavo re della Siria. Quanto al titolo di impudente, che è dato a lui dal Profeta, noi sappiamo dagli Storici profani che veramente egli lo meritò, e che di lui può dirsi, che non avea rispetto nè a Dio, nè agli uomini avendo egli avvilita in ogni maniera la maestà di re, di cui era rivestito, benchè indegnamente, e sappiamo ancora, che in vece di Epifane, i suoi sudditi presero a chiamarlo Epimane, cioè pazzo furioso.
E intelligente di enimmi. Furbo e malizioso, e pieno delle sottigliezze, e de' raggiri di una indegna politica. Tale si dimostrò egli sempre con tutti, e in tutte le oc casioni dal principio del suo regno fino alla fine. Vedi Livio lib. 44. 45. Questo è il secondo carattere di questo empio re.
8,24:E la possanza di lui si fortificherà, ma non pelle sue forze. Se egli salirà sul trono, se invaderà l'Egitto, se si farà padrone di Gerusalemme, tutto questo sarà effetto non del suo valore, nè de' suoi consigli, ma sola mente di una combinazione di circostanze, le quali lo condurranno a divenir grande e potente, perchè di lui Dio vuol servirsi a punire i peccati del popol suo.
8,25:Contro il principe de' principi. Contro Dio, Re de' regi, e Signore de' dominanti.
E non per opera d'uomo sarà annichilato. La mano di Dio sarà quella, che lo percuoterà, come egli stesso riconoscerà. Vedi I. Machab. VI. 10. II. 12,
8,26:E la visione della sera, e del mattino .... è verità. La visione, che si adempirà tralla sera e il mattino del giorno ultimo de' due mila trecento (come a te è stato dimostrato), questa visione è verissima, ed indubitata. Vedi vers. 14. Tu adunque sigilla la visione; ec. Scrivi e sigilla questa visione, perocchè ella non è da pubblicarsi adesso, come quelle, che riguardano avvenimenti vicini; questa che è di cose assai rimote, non potrà essere intesa, prima che venga ad effettuarsi. Vedi s. Girolamo.
8,27:E ammalato per de' giorni. Vale a dire: per molti giorni, come sta ne' LXX.
Trattava gli affari del re. Si vede, che sotto il regno di Baltassar egli avea tuttora gl'impieghi datigli da Nabuchodonosor. Vedi capo II. 49.
E non era chi la interpretasse. Anche dopo la generale interpretazione data dall'Angelo, restava tuttora molta oscurità in quella visione intorno a molte circostanze. L'Ebreo, e i LXX pare piuttosto, che vogliano significa re, che nissuno era informato di questa visione, avendola Daniele tenuta a tutti nascosta.