Daniele - 3

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Anania, Misael, e Azaria non vogliono adorare la statua di Nabuchodonosor, e son gettati nella fornace ardente, dove restano illesi, e danno laude a Dio. Il re pieno di stupore benedice il loro Dio, e ordina, che si uccida chiunque lo bestemmia.

1Il re Nabuchodonosor fece una statua d'oro alta sessanta cubiti, larga sei cubiti, e la fece alzare nella campagna di Dura della provincia di Babilonia.
2Il re Nabuchodonosor mandò a radunare i satrapi, e i magistrati, e i giudici, e i capitani, e i dinasti, e i prefetti, e tutti i governatori delle provincie, affinchè tutti insieme andassero alla dedicazione della statua alzata dal re Nabuchodonosor.
3Allora si ratinarono i satrapi, i magistrati, e i giudici, i capitani, e i dinasti, e i grandi, che eran costituiti in dignità, e tutti i governatori delle provincie, per andare tutti insieme alla dedicazione della statua eretta dal re Nabuchodonosor: e stavano in faccia alla statua alzata dal re Nabuchodonosor,
4E il banditore gridava ad alta voce: Si ordina a voi, popoli, tribù, e lingue,
5Che nel punto stesso, in cui udirete il suono della tromba, del flauto, della cetra, della sampogna, del saltero, del timpano, e degli strumenti musicali di ogni genere, prostrati adoriate la statua d'oro eretta dal re Nabuchodonosor;
6Che se alcuno non si prostra, e adora, nello stesso punto sarà gettato in una fornace di fuoco ardente.
7Dopo di ciò adunque tosto che i popoli tutti udirono il suono della tromba, del flauto, e della cetra, e della sampogna, e del saltero, e del timpano, e degli strumenti musicali di ogni genere, prostrati tutti i popoli, le tribù, e le lingue, adorarono la statua d'oro alzata dal re Nabuchodonosor,
8E subito nel punto istesso alcuni uomini Caldei andarono ad accusar i Giudei:
9E dissero al re Nabuchodonosor: Vivi, o re, in eterno:
10Tu, o re, formasti decreto, che qualunque uomo, che avesse udito il suono della tromba, e del flauto, e della cetra, della sampogna, e del saltero, e del timpano, e de' musicali strumenti di ogni sorta, si prostrasse, e adorasse la statua d'oro;
11Che se alcuno non si prostrasse, e adorasse, fosse gettato in una fornace di fuoco ardente.
12Vi sono adunque tre uomini Giudei, i quali tu deputasti sopra gli affari della provincia di Babilonia, Sidrach, Misach, e Abdenago: questi uomini, o re, han dispregiato il tuo decreto, non rendon culto a' tuoi dei, e non adorano la statua d'oro alzata da te.
13Allora Nabuchodonosor pien di furore, e d'ira, ordinò, che gli conducessero Sidrach, Misach, e Abdenago: i quali tosto furon menati al cospetto dei re.
14E Nabuchodonosor re parlò, e disse loro: E' egli vero, o Sidrach, Misach, e Abdenago, che voi non rendete culto a' miei dei, e non adorate la statua d'oro eretta da me?
15Or adunque, se voi siete a ciò disposti, in quel punto, in cui udirete i suon della tromba del flauto, della cetra, della sampogna, e del saltero, e del timpano, e de' musicali strumenti di ogni genere, prostratevi, e adorate la statua, che io ho fatta: che se non la adorerete, nello stesso punto sarete gettati in una fornace di fuoco ardente; e qual è il Dio, che vi sottrarrà al mio potere?
16Risposero Sidrach, Misach, e Abdenago, e dissero al re Nabuchodonosor: Non è necessario, che sopra di ciò noi ti diamo risposta:
17Imperocché certamente il nostro Dio, che noi adoriamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente, e sottrarci al poter tuo, o re.
18Che s'ei non vorrà, sappi tu, o re, che noi non rendiam culto a' tuoi dei, e non adoriamo la statua d'oro eretta da te.
19Allora Nabuchodonosor entrò in furore, e la sua faccia si cangiò di colore verso Sidrach, Misach, e Abdenago, e comandò, che si facesse fuoco alla fornace sette volte più di quel, che solea farsi.
20E ad uomini fortissimi del suo esercito diede ordine, che, legati i piedi a Sidrach, Misach, e Abdenago, li gettassero nella fornace di fuoco ardente.
21E tosto questi tre uomini legati pe' piedi, avendo le loro brache, e le tiare, e i borzacchini, e le loro vesti, furon gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente;
22Imperocché il comandamento del re era pressante: e la fornace era stra ordinariamente accesa. Or la fiamma repente uccise coloro, che vi avean gettato Sidrach, Misach, e Abdenago.
23Ma questi tre, cioè Sidrach, Misach, e Abdenago cadder nel mezzo della fornace ardente legati.Quello, che segue, nol troverai nel testo Ebraico.
24E camminavano per mezzo alle fiamme laudando Dio, e benedicendo il Signore.
25E Azaria stando in piedi orò in questo modo, e aprendo la sua bocca in mezzo al fuoco, disse:
26Benedetto se' tu, Dio de' padri nostri, e laudabile, e glorioso è il tuo nome pe' secoli;
27Perocché giusto se' tu in tutto quello, che hai fatto a noi, e tutte le opere tue sono veraci, e rette le vie tue, e tutti i giudizj tuoi sono giusti.
28Imperocché giusto fu il giudizio tuo, secondo il quale tutte queste cose cader facesti sopra di noi, e sopra la città santa de' padri nostri, Gerusalemme: perocché con verità, e con giustizia tutte queste cose venir facesti pe' peccati nostri.
29Imperocché noi peccammo, e cosa iniqua facemmo, allontanandoci da te, e in ogni cosa mancammo;
30E non porgemmo le orecchie a' tuoi precetti, nè gli osservammo, nè facemmo secondo quelli, che tu ci avevi ordinato, perché noi fossim felici:
31Tutto quello adunque, che hai mandato sopra di noi, e tutte quante le cose, che hai fatte a noi, con vero giudizio tu le hai fatte;
32E ci hai dati in balìa de' nostri nemici ingiusti, e pessimi, e prevaricatori, e di un re ingiusto, e il peggiore, che sia su tutta la terra.
33Ed ora noi non possiamo aprir bocca: siam divenuti argomento di confusione, e di obbrobrio pe' servi tuoi, e per quei, che ti adorano.
34Non abbandonarci, di grazia, in perpetuo per amor del tuo nome, e non dissipare il tuo testamento:
35E non ritrarre da noi la tua misericordia per amore di Abramo diletto tuo, e di Isacco tuo servo, e di Israele tuo santo,
36A' quali parlasti, facendo loro promessa di moltiplicare la loro stirpe, come le stelle del cielo, e come l'arena, che è sul lido del mare.
37Perocché noi, o Signore, siam divenuti più piccoli di qualunque altra nazione, e adesso siamo umiliati per tutta la terra pe' nostri falli.
38E non è in questo tempo nè principe, nè condottiere, nè profeta, nè olocausto, nè sagrifizio, nè obblazione, nè incenso, nè luogo, ove presentare a te le primizie,
39Affin di poter trovare misericordia presso di te: ma ci ricevi tu contriti di anima, e umiliati di spirito,
40Come in virtù dell'olocausto degli arieti, e de' tori, e come pel sagrifizio di migliaia di grassi agnelli. In tal guisa il sagrifizio nostro si adempia oggi nel tuo cospetto, che a te piaccia, da poiché confusi non restano quei, che confidano in te.
41E ora con tutto il cuore te seguitiamo, e temiam te, e ccechiam la tua faccia;
42Non volerci confondere: ma fa con noi secondo la tua mansuetudine, e secondo la molta tua misericordia.
43E facci salvi co' tuoi prodigj, a glorifica il nome tuo, o Signore,
44E siano confusi tutti coloro, che sciagure minacciano a' servi tuoi; sian confusi da tutta la tua possanza, e sia annichilata la loro fortezza;
45E conoscano, che tu se' il Signore Dio solo, e glorioso sopra la terra.
46E i ministri del re, che ve gli avean gettati, non filmavano di accrescer fuoco alla fornace con bitume, stoppa, pece, e sarmenti,
47E la fiamma si alzava sopra la fornace quarantanove cubiti;
48E si dilatò, e ahbrugiò que' Caldei, che trovò vicini alla fornace.
49E l'Angelo del Signore era sceso con Azaria, e co' suoi compagni nella fornace, e allontanava da essi la fiamma del fuoco nella fornace,
50E fece si, che nel mezzo della fornace soffiasse come un umido vento; e il fuoco non toccogli in verun modo, ne gli afflisse, nè diede loro molestia alcuna.
51Allora questi tre quasi con una sol bocca laudavano, e glorificavano, e benedicevano Dio nella fornace dicendo:
52Benedetto se' tu. Signore Dio de' padri nostri, e laudabile, e glorioso, ed elevato sopra tutte le cose pe' secoli: ed è benedetto il nome della tua gloria santo, e laudabile, ed esaltato sopra tutte le cose per tutti i secoli.
53Benedetto se' tu nel tempio santo della tua gloria, e sopra ogni lode, e sopra ogni altezza pe' secoli.
54Benedetto se' tu nel trono del tuo regno, e sopra ogni lode, e sopra ogni altezza pe' secoli.
55Benedetto se' tu, che penetri col tuo sguardo gli abissi, e siedi sopra de' Cherubini, e se' laudabile, ed altissimo pe' secoli.
56Benedetto se' tu nel firmamento del ciclo, e laudabile, e glorioso pe' secoli.
57Opere del Signore benedite tutte quante il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
58Angeli del Signore, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
59Benedite, o cieli, il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra le cose tutte pe' secoli.
60Acque tutte, che siete sopra de' cieli, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra le cose tutte pe' secoli.
61Potenze del Signore, benedite voi tutte il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
62Benedite voi, Sole, e Luna, il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
63Stelle del cielo, benedite il Signora, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
64Piogge, e rugiade, benedite voi il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
65Venti di Dio, benedite tutti voi il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
66Fuochi, e calori, benedite voi il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
67Freddo, e caldura benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
68Rugiade, e brine benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
69Gelo, e freddura benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
70Ghiacci, e nevi, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
71Notti, e giorni benedite il Signore, andatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
72Luce, e tenebre benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
73Folgora, e nuvole benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
74Benedica il Signore la terra, lo laudi, e lo esalti sopra tutte le cose pe' secoli.
75Monti, e colline benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
76Cenni, che dalla terra spuntate, benedite tutti quanti il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
77Fontane, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
78Mari, e fiumi benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
79Balene, e pesci tutti, che guizzate pelle acque, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
80Uccelli dell'aria, benedite tutti il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose po' secoli.
81Bestie tutte, e selvagge, e domestiche, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
82Figliuoli degli uomini benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cos'è pe' secoli.
83Israele benedica il Signore, lo laudi, e lo esalti sopra tutte le cose pe' secoli.
84Benedite il Signore, voi sacerdoti del Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
85Servi del Signore, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
86Spiriti, ed anime de' giusti, bene dite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
87Voi santi, ed umili di cuore, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli.
88Voi, Anania, Azaria, e Misaele, benedite il Signore, laudatelo, ed esaltatelo sopra tutte le cose pe' secoli: Perocché egli ci ha liberati dall'inferno, e ci ha salvati dalle mani di morte: e ci ha tratti di mezzo dell'ardente fiamma, e ci ha cavati di mezzo al fuoco.
89Rendete grazie al Signore, perché egli è buono, perché la misericordia di lui o eterna.
90Voi tutti, che onorate il Signore, benedite il Dio degli dei. laudatelo, e rendetegli grazie, perocché la misericordia di lui dura per tutti i secoli.Fin qui manca nell' Ebreo, e quel, che abbiam messo è del volgarizzamento di Teodozione.
91Allora il re Nabuchodonosor rimase stordito, ed alzossi in fretta, e disse a' suoi cortigiani: Non abbiam noi fatto gettare legati in mezzo al fuoco que' tre uomini? I quali risposero, e dissero: Così è, o re.
92Ed egli rispose, e disse: Ecco, che io veggo quattro uomini sciolti, che camminano pel mezzo al fuoco, e nulla hanno patito, e il quarto è a vederlo simile al figliuolo di Dio.
93Allora Nabuchodonosor si accostò alla porta della fornace ardente, e disse: Sidrach, Misach, e Abdenago servi dell'altissimo Dio, uscite fuori, e venite. E tosto usciron di mezzo al fuoco Sidrach, Misach, e Abdenago.
94E affollatisi i satrapi, e i magistrati, e i giudici, e i cortigiani del re, stavano a contemplar questi uomini, perchè ne' corpi loro nissun potere aveva avuto il fuoco, e nissun capello della lor testa era arso, e i loro borzacchini non eran cangiati, né odore di fuoco gli avea tocchi.
95E Nabuchodonosor proruppe in queste parole: Benedetto il loro Dio, il Dio di Sidrach, di Misach, e di Abdenago, il quale ha spedito il suo Angelo, e ha liberati i servi suoi, che hanno creduto in lui, e non hanno ubbidito all'ordine del re, ed hanno sacrificati i corpi loro per non voler render culto, né adorare dio alcuno fuori del Dio loro.
96Questo adunque è il decreto, che io ho fatto, che qualunque popolo, tribù, o lingua, che proferirà bestemmia contro il Dio di Sidrach, di Misach, e di Abdenago, perisca, e sian devastate le case loro: imperocché altro dio non è, che possa salvare in tal guisa.
97Allora il re innalzò Sidrach, Misach, e Abdenago al governo della provincia di Babilonia.
98Il re Nabuchodonosor, a tutti i popoli, nazioni, e lingue, che abitano in tutta quanta la terra: Sia sempre più perfetta pace a voi.
99Segni, e prodigi ha fatti presso di me l'altissimo Iddio: a me adunque è paruto di manifestarli.
100I segni, perchè sono grandi, e i prodigi, perchè sono stupendi: e il regno di lui è un regno sempiterno, e la possanza di lui per tutti i secoli.
Note:

3,1:Fece una statua d'oro. La Scrittura non dice se la statua rappresentasse lo stesso Nabuchodonosor, ovvero (come alcuni credono) il padre di lui Nabopolassar, o finalmente il famoso Dio de' Babilonesi, cioè Belo. Mi sembra più verisimile, che la statua rappresentasse il sovrano istesso, perocchè il re parlando a Misach, e a' suoi compagni, si duole e rimprovera ad essi, ch'ei non rendon culto a' suoi dei, e non adorano la statua d'oro; sembra adunque, che la statua fosse immagine non d'al cun degli dei, ma si del regnante. Vedi s. Girolamo, Pererio ec. Da quello, che leggesi vers. 32. 33. sembra assai manifesto, che questo fatto avvenne negli ultimi tempi del regno di Nabuchodonosor, onde Sidrach, Misach, e Abdenago erano già uomini fatti. Nella campagna di Dura. Una città di Dura è rammentata da Ammiano Marcellino lib. XXIX. I l.

3,2:Mandò a radunare i satrapi, e i magistrati, ec. Ottimamente notò s. Girolamo, che sono adunati i principi, e i grandi a render culto alla statua, affinchè coll'esempio di essi sia indotto il popolo a far l'istesso: perocchè i ricchi, e i potenti pel timor di non perdere le ricchezze, e la potenza sono più facili ad esser sedotti; e sedotti questi magnati, dietro ad essi va il popolo, e con essi si perde.

3,8:E subito nel punto istesso alcuni uomini Caldei ec. Alcuni interpreti non senza ragione hanno sospettato, che questa idea di far questa statua, e di farla adorare fosse suggerita al re da' Caldei per l'invidia, che aveano degli onori fatti a que' tre Ebrei, e specialmente a Daniele. Questo Profeta forse era assente, ovvero per la familiarità, in cui era presso il re, non fu egli inquietato.

3,18:Che s'ei non vorrà, ec. Tutta la risposta di questi Santi è piena di mirabil sapienza, e rassegnazione: ella è similissima alla risposta data da Pietro e Giovanni al si nedrio di Gerusalemme, quando si voleva ad essi proibire di predicare al popolo nel nome di Gesù Cristo, Atti IV.

3,21:Le loro brache. Queste brache si formavano di fasce a vari colori, colle quali si cingevano le cosce. Vedi il Brissonio, De Regno Persar. lib. I. Le Tiare: La tiara è un berretto, ovver cappello a piccoli venti.

3,24:E camminavano per mezzo alle fiamme ec. S. Girolamo osservò in questo luogo, che questo versetto, e tutto quello che segue fino al V. 91. nol ritrovò nell'Ebreo; ma lo prese da Teodozione, il quale dovette trovarlo nell'Ebreo, dal quale fece la sua versione in greco, e si trova nella versione de' LXX stampata ultimamente in Roma, e la Chiesa ha ricevuto anche questa parte di Daniele come Scrittura sacra e canonica.

3,27:Tutte le opere tue sono veraci. Le opere di Dio sono veraci, primo, perchè conformi alle regole di sua sapienza; secondo, perchè conformi alla sua giustizia; terzo, perchè conformi alle sue promesse e alle sue minacce.

3,38:Nè principe, nè condottiere, nè Profeta, ec. Si consideri tutto il versettto, e si vedrà, che questi Santi portano il loro pensiero alla cara antica loro patria, la quale veggono derelitta, priva de' suoi re, de' Profeti ec. Questo mi pare evidentemente indicato da quelle parole: nè olocausto, nè sacrifizio, nè oblazione ec. Essi ben sapevano, che olocausto, sacrifizio ec. non potea offerirsi se non in quel tempio, che era distrutto. Così queste espressioni non escludono i principi della nazione, che essi eb bero nella cattività, e questi rivestiti di una certa autorità, nè escludono i Profeti, che Dio diede a consolazione del misero loro stato, come diede Daniele, ed Ezechiele.

3,39-40:Ma ci ricevi tu contriti di anima, e umiliati di spirito, come in virtù dell'olocausto ec. Noi non abbiam luogo dove offerirti i soliti sacrifizi; ma tu con benignità rimira la contrizione del nostro cuore, e la umiliazione del nostro spirito, e placati con noi, e fa' a noi misericordia, accettando quel solo sacrifizio, che noi possiamo offerirti, come se ti offerissimo olocausto d'arieti, e di tori, e di migliaia d'agnelli.

3,46:Con bitume. Propriamente Naphthe era una specie di bitume, di cui abbondava il paese di Babilonia. Vedi Plinio II. IO5.

3,48:Abbruciò que'Caldei, ec. I soldati, che aveano gittati quei Santi nella fornace.

3,50:Come un umido vento. Letteralmente come, vento di rugiada, cioè rinfrescante.

3,53:Nel tempio santo della tua gloria. Nel cielo, tempio tuo non manofatto, tempio glorioso, trono del tuo regno, come è detto nel versetto seguente.

3,55:E siedi sopra de' Cherubini. Vedi Ezech. X. I. 2. ec.

3,57:Opere del Signore benedite tutte quante ec. Le opere di Dio lo benedicono non colla lingua, ma col fatto, dice s. Girolamo; e primieramente, perchè colla loro bellezza, grandezza, varietà, utilità e obbedienza agli ordini del Creatore dimostrano la onnipotenza di lui, la sapienza, la provvidenza ammirabile; secondo, perchè a lodare, e benedire lo stesso Creatore esortano, e stimolano chiunque con occhio un po' attento le mira.

3,61:Potenze del Signore. Ovvero Esercito del Signore. Gli astri, e i pianeti sono detti sovente nelle Scritture l'esercito del cielo.

3,67:Freddo e caldura, ec. S'intende il freddo dell'inverno, la caldura dell'estate: in molte edizioni della nostra Volgata, in vece di aestus leggesi aestas.

3,88:Dall'inferno. Dallo stato di morte, ovver dal sepolcro.

3,92:Simile al figliuolo di Dio. Ovvero, simile a un figlio di Dio. Alcuni Padri hanno creduto, che Nabuchodonosor potesse aver qualche cognizione del Verbo di Dio acquistata nel trattare con Daniele. S. Girolamo però, e molti altri credono, ch'ei voglia parlare di un Angelo, perocchè di fatto col nome di Angelo è da lui indicata la stessa persona nel versetto 95. E ciò (dice s. Girolamo) quanto alla storia; del rimanente poi quest'Angelo, e questo figlio di Dio fu tipo, e figura del Signor nostro Gesù Cristo, il quale scese nell'inferno per liberare dai lacci di morte quelli, che vi stavan rinchiusi. Gli Angeli sono detti figli di Dio da Giacobbe XXXVIII. 7. Tre cose adunque in questo gran fatto recarono stupore al re, primo, di veder nella fornace quattro persone in vece de' tre Ebrei gettati in essa per suo comando; secondo, di vederli sciolti;terzo, divederli illesi. Ne'LXX in vece di figlio di Dio, leggesi un Angelo di Dio, e similmente in Teodozione ec.

3,94:E i lor borzacchini. La voce sarabala presso i Persiani avea indubitatamente il significato, che le abbiam dato. Corrottamente si legge sarabara.Vedi Hesichio.

3,96:Altro Dio non è, che possa salvare in tal guisa. Egli riconosce il Dio degli Ebrei per più grande, e potente di tutti quelli, che erano adorati nel suo impero, ma nè per solo Dio il riconosce, nè proibisce, che gli altri dei sieno adorati; ma solamente, che nissuno ardisca di parlar male di quel Dio.

3,98:Il re Nabuchodonosor, a tutti i popoli, ec. Comincia qui un editto del re riferito dal nostro Profeta nella stessa lingua, in cui fu scritto, il quale editto forse fu pubblicato subito dopo il gran prodigio operato da Dio in favore de' tre Ebrei. Molti antichi da questo versetto cominciavano il capo IV.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap