VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
4,1:Dallo Spirito. Da quel medesimo spirito, che si era posato sopra di lui, fu condotto nel deserto, dove per mezzo della solitudine, del digiuno, e dell'orazione dovea prepararsi alla predicazione del Vangelo.
Per esser tentato dal Diavolo. Tentare propriamente si gnifica far prova, fare sperienza di alcuno. In questo senso tenta talora anche Dio; ma il Demonio tenta per indurre al peccato. Nell'uno, e nell'altro modo fu tentato Cristo. Perocchè volle il Diavolo colle sue tentazioni, e chiarirsi dell'esser di Cristo, e indurlo ( se fosse stato possibile) a peccare: e non per sè, ma per noi fu tentato, e primieramente per meritarci la grazia di vincere il tentatore; secondo per insegnarci con quali armi si vinca, vale a dire col digiuno, coll'orazione, collo studio della divina parola: terzo per fare a noi intendere, come volendo darci sinceramente al servizio di Dio saremo esposti all'invidia, e alla malignità di questo nemico delle anime.
4,2:Gli venne fame. Questa fame è una evidente prova dell'umanità assunta dal Verbo divino con tutte le sue dependenze, e con tutte le necessità inseparabili da essa, non avendo egli voluto, benchè scevro di peccato essere esente da alcuna delle miserie annesse alla condizione dell'uomo peccatore.
4,3:E accostatosegli. I Padri comunemente credono, che il Demonio si presentasse a Cristo in forma d'uomo. Nel continuato digiuno di quaranta giorni vedeva il Demonio qualche cosa di più che umano; ma la fame, che poi venne a Cristo, facea vedere che egli era uomo. Le tentazioni di lui sono dirette a scoprire l'essere di Gesu Cristo. S. Ignazio martire fu di parere, che il Demonio non conobbe da prima nè la verginità di Maria, nè l'incarnazione del Verbo.
4,4:Non di solo pane ec. Il pane stesso non è nutrimento dell'uomo, se non perchè così ha voluto Dio. Altri ha Dio mantenuti vivi senza pane: ad altri ha dato in vece di pane un cibo non più usitato, come la manna. Così nè dice di esser figliuolo di Dio, nè lo niega, e con ammirabile sapienza elude le arti del tentatore, e lo vince non colla potenza, qual figliuolo di Dio; ma colla umilta, qual uomo debole, e infermo, opponendo alla la fidanza in Dio, e lo scudo della divina parola.
4,5:Nella città santa. Così era chiamata Gerusalemme a motivo principalmente del Tempio, l'unico in tutto l'universo, dove il vero Dio fosse adorato; e a motivo della religione, di cui ell'era quasi il centro.
4,6:Ha commesso ai suoi Angeli ec. Il Demonio stravolge il senso della Scrittura. Lo Spirito santo promette sicurezza, e difesa da' mali al giusto, che cammina nella osservanza della legge divina; ma non a quelli, che tentano Dio, e per vanità e presunzione vogliono far prova della bontà, e potenza di lui, e si tirano addosso que' mali, da' quali pretendon di essere con miracolo liberati.
4,10:Allora Gesù ec. Allorchè udi il Diavolo apertamente chiedere l'onore, e 'l culto dovuto al solo Dio, allora rimproverando all'iniquo la sua temerità lo cacciò lungi da sè. Tutto quello, che finquì il Demonio avea detto, o fatto riguardo a lui, Gesu lo avea sofferto con somma pazienza; ma allorchè si trattò dell'onore, e della gloria di Dio ne prese egli le parti, e colla parola di Dio conquise il superbo. Satana vuol dire avversario, nemico.
4,12:Nella Galilea. Questa, dov'era Cafarnaum, era abitata da molti Gentili, fino da quando Salomone ne avea cedute varie città ad Hiram re di Tiro. L'altra Galilea (dov'era Nazaret) apparteneva al dominio di Erode.
4,16:Il popolo, che camminava nelle tenebre. I Gentili abitanti di tutto quel tratto di paese privi d'ogni lume di vera religione videro, e udirono la stessa Sapienza del Padre annunziante agli uomini le vie di Dio.
4,17:Fate penitenza: ec. Comincia la sua predicazione colle stesse parole del suo precursore, e ambasciadore Giovanni.
4,18:Vide due fratelli, ec. Gesù conosceva già Pietro, e Andrea (Joan. I. 40.) ma non gli avea ancora chiamati con quella voce onnipotente, la quale dovea determinargli a lasciare ogni cosa per divenir suoi discepoli.
4,23:Nelle lor sinagoghe. Sinagoga vuol dire adunanza, e significa tanto il luogo, dove si radunavano gli Ebrei, come la stessa assemblea. Erano luoghi destinati all'orazione, e alla lezione delle Scritture. Gli Ebrei avevano un solo tempio, ma molte sinagoghe; e queste non solamente per tutte le città della Giudea, e in altri paesi, ma anche in Gerusalemme.
Il Vangelo del regno. La felice novella del regno celeste, che Gesù Cristo prometteva agli uomini, e gli insegnamenti divini, co' quali mostrava loro la strada per giungere allo stesso regno.
4,24:La Siria. Questa abbracciava molte provincie, l'Idumea, la Palestina, la Celesiria, la Fenicia, la Siria di Damasco, la Siria d'Antiochia, la Mesopotamia, ec. Donde intendesi quanto spazio di mondo fosse già pieno della rinomanza, e de' miracoli di Gesù Cristo.
4,25:Dalla Decapoli. Paese composto di dieci città, delle quali la principale era Scitopoli, detta anche Batsan.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap