VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
27,3:Vedendo, come Gesù era stato condannato. Ciò intendesi della condanna data dal sinedrio, dove tutti avean detto: è reo di morte. Or Giuda teneva per fermo, che i capi della nazione inviperiti, com'erano, contro Gesù, avrebbero o per amore, o per forza strappato da Pilato la conferma della loro sentenza.
Mosso da pentimento. Di questo pentimento dice s. Leone: Giustamente secondo la predizione del profeta orazione di lui divenne peccato, perchè, consumato il delitto, la conversione dell'empio fu tanto perversa, che peccò colla sua stessa penitenza, serm. 25. de Pass. Il dolore di questo infelice, simile a quello dei dannati nell'inferno, noi portò all'emendazione, ma all'orror di se stesso, e alla disperazione.
27,6:Sono prezzo di sangue. Sono prezzo della vita di un uomo venduto per essere ucciso.
27,7:Di un vasaio. Egli, e il suo campo erano rinomati, quando tali cose scrivea s. Matteo; e il Greco dice propriamente, il campo di quel vasaio, ovvero quel campo del vasaio. Per seppellirvi i forestieri, probabilmente i Gentili, ch'erano in gran numero a Gerusalemme, tanto Romani, che di altre nazioni, quantunque altri credano, che questi forestieri siano o i Giudei dimoranti in paesi stranieri, i quali venissero per motivo di religione a Gerusalemme, e ivi fossero morti, ovvero quelli, che nelle Scritture sono chiamati religiosi, e timorati, cioè prose liti, vale a dire Gentili convertiti al Giudaismo. Vedi Atti 10.
27,9:Per Geremia profeta. La profezia è sicuramente di Zaccaria. Il Siro, e molti codici Latini sì al presente, come a' tempi di s. Agostino, portano solamente pel Profeta.
27,11:Se' tu il re de' Giudei? Si conosce da questa interrogazione, che i Giudei nel presentarlo a Pilato lo aveano accusato di spacciarsi per re: la qual accusa credeano, che dovesse fare grand'impressione nel luogotenente di Cesare.
27,14:Ne restò il preside altamente maravigliato. Era certamente cosa degna di ammirazione, che un uomo per comun giudizio di dottrina fornito, e innocente, posto in pericolo della vita dinanzi a un giudice inclinato a favorirlo, con tanta mansuetudine, e fortezza d'animo disprezzando tutte le calunnie de' suoi nemici, e la morte, si stesse muto.
27,15:Era solito... di liberare nel di solenne ec. Questo costume più verisimilmente credesi introdotto per privilegio conceduto agli Ebrei dai Romani imperadori, benchè non manchi chi abbia creduto, che ciò ab antico si facesse tra gli Ebrei per rammemorare anche in questo modo la liberazione dall'Egitto celebrata nella loro pasqua.
27,19:Sono stata quest'oggi in sogno ec. I Padri generalmente credono, che questo sogno fosse da Dio, e che in esso facesse egli vedere a questa donna l'innocenza, e la santità di Cristo, e le sciagure, che dovean piombare sopra Gerusalemme, e anche sopra il marito di lei, se per umano rispetto si fosse lasciato indurre a spargere il sangue del giusto. Non altri, che due Gentili, Pilato, e la moglie, si studiano di liberare Gesù. Fatto degno di osservazione pel mistero della vocazione degli stessi Gentili.
27,24:Sono innocente del sangue ec. È incredibile l'accecamento di Pilato. Imperocchè, se Cristo è giusto, come può essere innocente uno, che lo condanna? Il timore di tirarsi addosso l'odio degli Ebrei, e quindi cadere in disgrazia di Cesare, lo levò di sè. Lo Spirito santo avea detto: Non volere essere fatto giudice, se non hai petto da farti largo a traverso della iniquità.
27,27:Tutta la coorte. Era la decima parte di una legione; e la legione in que' tempi conteneva cinque mila soldati almeno. La coorte conteneva cinquanta manipoli.
27,31:Lo menarono a crocifiggere. Lo condussero fuori della città. Così adempivasi quello, che Gesù avea adombrato nella parabola dell'erede cacciato fuori della vigna, e messo a morte fuori della porta per gran mistero, come insegna l'Apostolo, Hebr. 13.
27,32:Un uomo di Cirene. Molti Padri hanno creduto, che Simone fosse Gentile, oriundo di Cirene, città della Pentapoli nella Libia; e hanno notato essersi in questo fatto adombrato il mistero de' Gentili, che doveano abbracciar la croce rigettata, come oggetto di scandalo, dagli Ebrei.
27,33:Luogo del cranio. Così chiamato dalle teste, e dalle ossa dei rei, i quali ivi erano decollati, come notò s. Girolamo, e molti altri.
27,34:Vino mescolato con fiele. La voce Greca significa qualunque cosa amara: e in questo senso può prendersi anche la voce Latina, da che s. Marco dice, che questo vino era amareggiato con mirra.
27,43:Ha confidato in Dio: lo liberi. Per disposizione dell'ammirabile providenza si vede giungere la cecità e perversità di mente nei nemici di Gesù fino a valersi delle parole medesime, le quali Davidde mette in bocca degli empi beffeggiatori del giusto perseguitato, e afflitto: parole tratte da un salmo, in cui non d'altro si parla, che del Messia, e de' suoi patimenti, Ps. 21.
27,45:Dall'ora sesta...fino all'ora nona. Da mezzodì fino alle tre. Questa ecclisse fu contro ogni ordine naturale, come avvenuta nel plenilunio; e vari autori profani ne hanno fatta menzione.
27,50:Gettato di nuovo un gran grido. Per far conoscere, che era pieno tutt' ora di forza, e di vita, e non per necessità, ma di propria elezione moriva.
27,51:Il velo del tempio ec. Quel velo, che era al di dentro, e immediatamente avanti al santo de' santi. In questo avvenimento ravvisano tutti i Padri, e interpreti un anticipato preludio dell'efficacia della morte del Salvatore, per la quale il cielo prima inaccessibile agli uomini fu loro aperto; e, adempite tutte le figure, manifestati furono i misteri non più intesi. Imperocchè dentro a quel velo nissuno poteva entrare giammai, eccetto il solo pontefice, ed egli una volta sola l'anno, portando il sangue degli animali uccisi nel dì dell'Espiazione. Le quali cose sono esposte divinamente da Paolo, Hebr. XI. 7. 25.
27,53:E usciti de' monumenti dopo la risurrezione ec. Risuscitarono a nuova vita i corpi di questi Santi, e si riunirono alle loro anime dopo la risurrezione del Salvatore: imperocchè dovea essere egli il primo dei risuscitati.
27,54:Costui era figliuolo di Dio. S. Cirillo, s. Basilio, e altri riconoscono in queste parole un' aperta confessione della divinità di Cristo, onde s'incomincia a vedere l'efficacia dell'orazione fatta da lui pe' suoi crocifissori.
27,57:Un ricco uomo. S. Marco dice: uomo nobile, e de curione, o sia senatore di Gerusalemme. Arimatea era nella tribù di Giuda. Vedi s. Girolamo.
27,58:Chiesegli il corpo di Gesù. Anche in questo fatto spicca la virtù, della passione di Cristo. Che un uomo ricco, nobile, costituito in dignità vada a domandare un corpo morto pendente sopra un infame patibolo, non può essere effetto, se non della grazia del Salvatore.
27,60:Lo pose nel suo monumento. Volle la providenza, che fosse data sepoltura al corpo di Gesù non dagli Apostoli, non dalle pie donne, ma da un uomo di molta autorità, onde non rimanesse luogo ai sospetti dei calunniatori intorno all'identità del medesimo corpo.
27,66:Afforzarono il sepolcro colle guardie. Cautele ordinate tutte da Dio a rendere incontrastabile la risurrezione del Salvatore, oggetto principalissimo della fede, e fondamento della speranza cristiana. Vedi 2. ad Cor. 13.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap