VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
15,2:Le tradizioni de' seniori? Erano queste gli insegnamenti ricevuti di viva voce dai maggiori, e tramandati di padre in figlio; ma i Farisei faceano passare per tradizioni dei maggiori i particolari riti, e le superstizioni da essi inventate; e siccome molte erano le cose, il toccamento delle quali (secondo che eglino insegnavano) rendeva immondo l'uomo, aveano introdotto di lavarsi frequentemente le mani per essere vie più sicuri da ogni immondezza legale. Ciechi maestri, i quali tutta la santità e tutta la legge ponevano in vane esterne cerimonie, trascurato frattanto il sostanziale della legge.
15,3:Della vostra tradizione? Non intacca egli adunque le tradizioni dei maggiori, ma le capricciose novità in trodotte da' moderni maestri, intorno alle quali veggasi s. Girolamo ep. 1.31 ad Algas. Il talmud, ed altri libri composti da questi dottori della sinagoga intorno al principio del secondo secolo della chiesa, fanno vedere con quanta empietà stravolgessero costoro tutta quanta la legge per accreditare gli strani loro ritrovamenti.
15,5-6:Chicchessia potrà dire ec. L'onore, che Dio comanda di rendere ai genitori, consiste massimamente nell'aiutargli, e soccorrerli. I Farisei dicevano, ch'era dispensato da questa obbligazione un figliuolo, quando ciò che poteva dare al padre o alla madre, lo offeriva a Dio per sè, e per loro. Questa invenzione crudele serviva a coprire l'avarizia de' sacerdoti; ma distruggeva il comandamento di Dio. Ho seguito nella versione, e nella sposizione di questo luogo il senso, che più naturalmente può ricevere la Volgata; e in simil maniera e spongono il Grisostomo ed altri Padri. Il figliuolo offerendo per sè, e pe' genitori quello, onde avrebbe potuto e dovuto assisterli ne' loro bisogni, dice, che non hanno da dolersi di lui, perchè hanno parte al merito dell'offerta. Il Greco però non può ricevere questo senso; ma può tradursi: è un' offerta quelto, onde tu possa essere da me aiutato. È consacrato a Dio, e non può in altro uso essere impiegato quello, che io avea da poter dare a te. Questa interpretazione si confà colla dottrina de' moderni Rabbini.
15,11:Non quello, che entra ec. Non toglie qui Gesù Cristo la differenza de' cibi stabilita nella legge; imperocchè non era ancora venuto il tempo di toglierla: ma egli vuol dire, che di lor natura tutte le creature di Dio sono buone; e obliquamente accenna, che la distinzione legale dei cibi, fondata essendo non sopra l'essere di tali cibi, ma nella ordinazione della legge, poteva per ciò questa distinzione essere tolta: e ciò essendo, molto più potevano essere tolte tante loro osservanze, le quali non dalla legge venivano, ma dalle loro invenzioni. Egli è ancora visibile, che queste parole di Cristo non tolgono, che possa l'uomo macchiarsi di colpa coi disordini della bocca, come avviene ai golosi, agli ubbriachi, e a quelli, che violano i digiuni ordinati dalla Chiesa. Vedi Agostin. contra Faust. lib. XXXV. 5.
15,12:Se ne sono scandalizzati? Tale era il falso zelo, che aveano costoro per le loro costumanze, che si offendevano altamente, perchè Cristo non ne facesse gran caso, come se egli avesse impugnato qualche punto essenziale della legge.
15,13:Qualunque pianta ec. Non può essere pianta buona, e fruttifera alcun uomo, se dal Padre celeste non è rinnovato, e innestato a Cristo. Vedi Isai. LX.2I. LXI. 3. Alle piante cattive, e inutili sovrasta il taglio; e tali erano i Farisei avversi a Cristo, e degni dell'ira del Padre.
15,14:Non badate a loro. Vuol dire, non vi faccia pena, che costoro si offendano, e si scandalizzino di quello, ch'io dico. Non dee lasciarsi di annunziare le verità necessarie alla salute per paura dello scandalo, che possano prenderne i cattivi.
15,15:Spiegaci questa ec. La richiesta di Pietro fa conoscere, che anche gli Apostoli erano stati turbati dal di scorso di Cristo. Ma è degna di osservazione la differenza che passa tra 'l modo di procedere degli Apostoli, è quello de' Farisei. I Farisei gonfi della pretesa loro sapienza, giudicano, che le parole di Cristo vadano a ferire il rispetto dovuto alla legge, e senza cercar d'istruirsi bestemmiano adirittura quel che non sanno, o non vogliono intendere. I discepoli per lo contrario, quantunque sorpresi della maniera di parlare di Cristo, non si fanno però lecito di dubitare della verità delle sue parole, ma son persuasi di non aver sufficiente lume per capirle, e al maestro dimandano con umiltà questo lume. Gli increduli, e i libertini, i quali leggono le Scritture con uno spirito non dissimile da quello, con cui i Farisei ascoltavano il Verbo del Padre, incorrono quotidianamente nella stessa sciagura; ed è per essi occasione di scandalo quella stessa parola, che è fonte di sapienza e di salute pei piccoli, i quali diffidati di loro stessi a Dio chiedono, che ne dia loro l'intelligenza.
15,22:Una donna Cananea ec. Credesi, che il titolo di Cananea sia dato a questa donna, perchè ella fosse di una di quelle sette nazioni noverate nel Deuteron. VII. I., che portava specialmente il nome di Cananea. Questa gente era tenuta dagli Ebrei per la più empia di tutto il gentilesimo.
Figliuolo di Davidde. Si può credere, che la notizia del Messia aspettato in questo tempo da tutti gli Ebrei fosse divulgata anche tra' popoli confinanti.
15,24:Non sono stato mandato ec. In virtù delle antiche promesse fatte ad Abramo, ed agli altri santi patriarchi, Gesù Cristo era venuto per Israele; onde dall'Apostolo egli è chiamato ministro, cioè predicatore dei circoncisi. Ai Gentili non era stato promesso; ma doveva anche a questi per singolare misericordia essere annunziato il Vangelo rigettato dagli Ebrei. Io dico (così l'Apostolo Rom. XV. 9. ) che Cristo Gesù fu il ministro de' circoncisi ad effetto di far conoscere la veracità di Dio nell'adem pir le promesse fatte ai Padri. Quanto poi ai Gentili, diano essi a Dio laude per la sua misericordia.
15,26:Il pane de' figliuoli, ec. Gli Ebrei erano considerati come figliuoli per la specialissima cura, ehe ebbe mai sempre Dio di quella nazione. Cani sono detti i Gentili per la sfacciataggine, colla quale si prostituivano ad ogni più abbominevole idolatria.
15,27:Benissimo, Signore; ec. Questa donna comprese maravigliosamente il senso della figura, colla quale Cristo volle far intendere la differenza, ch'ei faceva tra gli Ebrei, e i Gentili. Le parole del Signore le fecero conoscere la sua miseria: e questa cognizione aumentò la sua umiltà; ma non diminuì la speranza, ch'ella avea nella bontà del Salvatore: e questa speranza le fece trovare nelle stesse parole un nuovo argomento, onde astrignerlo, per così dire, ad esaudirla. Se il pane è pe' figliuoli, le briciole, che cadono dalla mensa, si danno ai cani. Riserbate per gli Ebrei l'abbondanza delle grazie, e de' doni vostri, e non negate a me così piccola cosa, come (atteso il poter vostro infinito) si è quella, ch'io vi domando.
15,28:Grande è la tua fede. La grandezza di questa fede appariva dal fervore dell'orazione, dalla fiducia di impetrare, dalla perseveranza dopo tante ripulse, dalla somma, e ammirabile umiltà.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap