VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
39,1:Il saggio indagherà ec. Viene adesso a descrivere le occupazioni di un uomo, il quale fa professione di cercare la sapienza. Egli adunque non si contenta di ascoltare i maestri del suo tempo, ma fa diligente ricerca sopra gli scritti degli antichi dottori, e particolarmente fara studio sopra i profeti, perchè gli scritti loro essendo stati dettati dallo Spirito del Signore, la scienza, che insegnano, è tutta pura e santa e divina. Pel nome di profeti si intendono qui tutti gli Scrittori sacri, i libri de' quali come divinamente ispirati erano venerati dalla Chiesa Giudaica. Lo studio di questi è stata e sarà sempre la occupazione più dolce e gradita de' santi.
39,3:Degli enimmi allegorici. Ne abbiam veduti esempi nel libro dell'Ecclesiaste e altrove.
39,4:Assisterà in mezzo ai magnati, ec. Si ha qui un'altra maniera di apparar la sapienza, che è di conversare con quelli, che sono giustamente incredito di possederla, e questi si trovano nelle corti de' principi, dove si suppone, che si trovi il fiore di tutta una nazione, e i personaggi più venerabili per capacità naturale e per istu dio e per esperienza.
39,5:Passerà nei paesi ec. Il viaggiare ancora per vedere e considerare i costumi degli uomini, e trattare co'sa pienti di varie nazioni, fu considerato sempre come cosa di grande utilità per l'acquisto della sapienza. Per riconoscere quel che v'è di bene ec. Il bene per imitarlo, il male per fuggirlo. Ovvero: per conoscere quello che è utile, quello che è dannoso a farsi.
39,6-7:Egli di buon mattino svegliandosi, ec. Ecco di tutti i mezzi il più importante e il più utile e più sicuro, cominciare lo studio di ogni giorno. Alla orazione a Dio Creatore, e domandargli specialmente, che purghi e mondi il cuore dalle colpe, affinchè degno albergo di venga della sapienza. E con gran senso dice: aprirà la sua bocca ad orare, significando l'intenso affetto dello spirito, con cui l'uomo saggio e timorato esporrà le sue suppliche.
39,9:Al Signore darà lode nella orazione. Renderà grazie al Signore della sapienza conferitagli, come di un dono del gran Padrone, nulla attribuendo a sè del bene, che potrà aver fatto con essa nei prossimi, non cercando di essere egli lodato, ma a Dio bramando che da tutti sia data lode.
39,10:E metterà in pratica ec. Ho procurato di esprimere nella versione il vero senso di questo versetto, che è tale: il savio farà uso delle cognizioni e de' lumi ricevuti da Dio, ne farà uso per la pratica, per ben ordinare la sua vita, e nelle cose difficili consulterà con gran sollecitudine gli occulti giudizi e le volontà del Signore per adempirle in ogni cosa.
39,14:La sua sapienza sarà predicata dalle nazioni, ec. Anche presso le straniere nazioni si parlerà della sapienza dell'uom saggio, di cui saran lette le opere non dentro i soli confini della Giudea, ma in ogni parte della terra. Già da gran tempo gli scritti de' sapienti Ebrei erano nelle mani di molte nazioni, e lo stesso, anzi molto più si vede accaduto degli scritti de' sacri Evangelisti e degli Apostoli del Signore.
39,15:Ciò sarà utile a lui. Perchè anderà a ricevere eterno premio di sue fatiche nel cielo.
39,16:Son ripieno come di sacro furore. Son pieno di entusiasmo e di spirito di Dio, da cui sono spinto a parlare.
39,17-18:Una voce dice. Ovvero, la sapienza, lo spirito fa udir questa voce: ascoltatemi e obbedite a me voi, che siete figli dell'Altissimo Iddio, voi Israeliti, voi fedeli, e qual rosaio piantato presso le acque correnti producete frutto di laudi al Signore, frutto odoroso e grato, come sono le rose, e come l'albero dell'incenso spandete il buono odore delle virtù, e particolarmente della vostra gratitudine ai benefizi di Dio.
39,19:Buttate fiori simili al giglio, ec. Producete fiori di ogni virtù, talmente che come un giglio siate splendenti pel candore della purità e della innocenza di vostra vita: gettate amene e graziose frondi mediante la modestia e compostezza de' vostri costumi: così sarete degni di cantare le laudi di Dio, e di benedirlo per tutte le opere sue.
39,22:Alla parola di lui l'acqua si stette ec. Parla di quello che avvenne al mare rosso e al passaggio del Giordano: ovvero allude a quelle parole di Dio: si radunino le acque in un sol luogo. Gen. I. 9.
39,23:Quand' ei comanda, ec. Quand'ei comanda, divengon favorevoli e utili all'uomo le cose più avverse: e quand'egli vuol salvare, nissuno può intaccare o diminuire la salute, ch'ei dà all'uomo; nissuno nuoce a chi Dio vuol salvare.
39,25:E nissuna cosa è mirabile. Nulla è nuovo o insolito per lui, che tutto fece e tutto vede.
39,26:Non occorre dire: Che è questo? ec. L'uomo ignorante e superbo, non vedendo il perchè Dio abbia fatte alcune cose, si avanza talora fino a criticare le opere di Dio, delle quali non vede il fine. Sappi, o uomo superbo, che tutto a suo tempo si conoscerà esser fatto con gran sapienza, e molto a proposito, e per fini degni di Dio. Reprimi adunque la tua vann curiosità, e adora Dio anche nelle cose e negli avvenimenti, che tu non intendi.
39,27:La benedizione di lui ec. La beneficenza di Dio, quasi fiume gonfio che trabocca, ha inondata la terra, la quale dei doni di lui è tutta ripiena.
39,28:Come il diluvio inzuppò ec. Come il diluvio inzuppò e per lungo spazio di tempo dominò la terra, così l'ira di Dio si poserà sopra le nazioni infedeli, che non hanno cercato lui, e noll'hanno riconosciuto nè adoralo.
39,29:Siccome egli le acque converse in siccità, ec. Parla del passaggio del mare, dove Dio divise le acque, e, ridotto a secco il fondo del mare, aperse via diritta agli Ebrei per andare alla opposta riva, e dove Faraone co' suoi trovò inciampo e rovina. Così di una stessa cosa si vale Dio a liberare i fedeli e a castigare gli empi.
39,30:I beni furon fatti pe' buoni. Dio, creato l'uomo nella giustizia, lo ricolmò e lo circondò, per così dire, d'ogni sorta di beni nel paradiso terrestre: l'uomo peccò e meritò tutti i mali; ma Dio per sua bontà gli diede e dei beni e dei mali, e gli pose davanti la vita e la morte, il paradiso e l'inferno, dandogli co' mali stessi il modo di espiare i suoi falli. Quella parola da principio indica, che si parla dell'uomo al primo tempo di sua creazione: il Greco ha solamente: i beni furon fatti pe' buoni da principio: così i mali pe'peccatori.
39,31-32:La somma di quel che è necessario ec. Novera il Savio le cose o assolutamente necessarie o più opportune ed utili alla vita umana, le quali sono comuni a'buoni e a' cattivi, ma i buoni ne usano in bene per lor salute, i cattivi in male per loro perdizione; conciossiachè fanno servire le creature di Dio alla loro lussuria, alla gola, alla superbia ec. Al contrario tutto coopera al bene di quelli che amano Dio, Rom. VIII. 18; e tutto è mondo per que' che son mondi, Ad Tit. I. 15. Vedi anche Sap. XIV. II.
39,33:Vi sono degli spiriti ec. Parla degli spiriti cattivi, dei demoni, ministri dell'ira di Dio e di sue vendette, i quali per l'odio e pel furore, che hanno contro degli uomini, fan soffrire continuamente i loro flagelli a' cattivi, secondo gli ordini di Dio, e in questo mondo e nell'altro. Si serve Dio talora anche degli Angeli buoni quasi di ministri di sua giustizia, come si è veduto Gen. XIX. II., IV. Reg. XIX. 35.; ma per lo più i demoni sono gli esecutori dei decreti di lui contro de' peccatori.
39,34:Nel tempo della perdizione ec. Nel tempo fissato, stabilito da Dio per la distruzione degli empi, questi spiriti metteran fuora tutta la lor possanza, e colla punizione degli empi calmeranno l'ira del lor Creatore. Vedi Psal. CV. 30.
39,37:Al comando di lui esulteranno, ec. Dipinge la somma prontezza e obbedienza di tutte le creature a eseguire le volontà del loro Fattore e Signore.
39,38:Per questo..., io restai persuaso, ec. Considerato avendo, che tutte le opere di Dio sono effetti di somma possanza e bontà verso de' buoni, di giustizia e di severità contro i cattivi, per questo fin da principio io restai persuaso e a mente posata convinto di questa verità, la quale io ripeto e lascio per iscritto, vale a dire, che le opere di Dio tutte, quante sono, son buone, ed egli ciascuna delle sue opere fa nell'ora e nel tempo, in cui è opportuno e conveniente, che ella sia fatta.
39,40-41:Non occorre dire: Questa cosa ec. Nissuna cosa ha fatto Dio, che possa intaccarsi o riprendersi; ma tutto è ben fatto ed è buono e degno di lode, benchè alla superbia e ignoranza nostra sembri talora il contrario ma questa verità conoscerassi pienamente a suo tempo, e allora tutte le opere di Dio saranno da tutti approvate. Voi uomini fedeli, non aspettate quel tempo a lodare Dio e benedirlo, ma fin d'adesso lodatelo e beneditelo e colla bocca e col cuore.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap