VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
2,1: Sta'costante nella giustizia. Vale a dire nell'osservanza dei divini comandamenti. Vedi cap. I. 33. Notisi come dicendo il Savio: entrando al servizio di Dio ec. viene a significare, come quantunque l'uomo tenuto sia a servire Dio suo creatore, suo conservatore e suo ultimo fine, contuttociò la servitù, che Dio chiede e vuole dall'uomo, è tutta volontaria e di amore. Dice adunque, entrando, cioè se tu entri al servigio di Dio, se a lui ti dai per servirlo; imperocchè per tua sciagura potresti non entrare a servirlo; ma se tu entri pensa, che Dio esige costanza contro tutte le tentazioni, alle quali sarai esposto; conciossiachè la buona vita è combattimento perpetuo dell'uomo contro il demonio, sontro se stesso e contro le seduzioni del mondo. Si prepara l'anima alla tentazione, primo, colla fuga delle occasioni pericolose; secondo, colla orazione, e colla vigilanza; terzo, colla seria meditazione della divina parola: del rimanente verissima è la parola di Paolo: Non avrà corona, se non chi avrà combattuto secondo le leggi.
2,2:Umilia il cuor tuo. L'avere l'animo preparato contro le tentazioni è buon mezzo per superarle; ma il Savio in questo luogo ne suggerisce degli altri, e in primo luogo la umiltà, la quale di tutti i nemici dell'uomo avrà vittoria, indi la pazienza, e di poi il ricorrere ai buoni consigli de' saggi, e finalmente il reprimere le agitazioni e gli sregolati movimenti dell'animo nel tempo di oscurità e di caligine, in cui la principal cura dee porsi nel tranquillizzare e calmare lo spirito; e ciò viene raccomandato ancor fortemente nel versetto che segue.
2,3:Aspetta in pazienza ec. Serba in cuor tuo la speranza dell'aiuto di Dio promesso ai tribolati, aspetta con pazienza e longanimità quest'aiuto, tienti unito, ma fortemente unito a Dio per mezzo di questa amorosa speranza, e aspetta, e Dio ti consolerà, e dopo la tentazione e l'affanno verrà a te la prosperità e il gaudio: questo sarà certamente,e nel tempo di adesso, e molto più nella vita avvenire. Nell'epitaffio di santa Paola è mirabilmente de scritta da s. Girolamo la maniera tenuta da quella gran donna nelle tribolazioni e nelle afflizioni e interne ed esteriori, che l'assalivano.
2,4:Ricevi tutto quello, che ti è mandato. Se noi abbian ricevuto i beni dalla mano di Dio, e perchè non riceveremo i mali? Così Giobbe II. IO.
2,6:E addirizza la tua via. Perocchè questo è il fine di Dio nell'affliggerti: egli vuole, che l'afflizione non solo serva a purgare le colpe passate, ma anche a migliorare la tua vita, e a operare la tua santificazione.
2,7:Voi, che temete il Signore, aspettate ec. È qui una bella e tenera e forte esortazione a sperare constantemente nella bontà del Signore, e continua fino a tutto il versetto 14. E non vi staccate da lui per non cadere. Come un piccolo bambinello se un momento si toglie alla mano della madre, che lo sostiene, non può non cadere per terra; così voi cadereste se un sol momento vi allontanaste da lui e dalla ferma amorosa fidanza in lui.
2,8:Credete a lui. Ovvero: confidatevi in lui: ma questa fidanza ha per fondamento la fede nelle misericordiose promesse di Dio.
2,10:E la luce verrà a' vostri cuori. Si può intendere la luce della consolazione, che ricreerà e ravviverà i cuori tribolati, ed anche la luce delle ispirazioni e degli avvisi di Dio per mezzo de' quali conoscasi quel che Dio vuole dall'uomo.
2,11:Mirate le generazioni degli uomini. Considerate a una a una tutte le generazioni degli uomini, che sono state da Adamo e da Noè fino a noi. Or il Savio, anzi lo Spirito santo afferma, che in nissuna di tante generazioni fu uomo alcuno giammai, che sperasse in Dio, e avesse da soffrir rossore di sua speranza non condotta ad effetto.
2,14:Guai al cuor doppio, ec. Avendo detto (vers. 13.) come Dio è protettore di quei, che lo cercano con verità, cioè con sincerità di cuore, con gran forza rivolgesi contro gli uomini di cuore doppio, cioè, primo, contro gl'ipocriti, i quali fingono di servire a Dio, mentre al mondo servono e alle proprie passioni; secondo, contro gli uomini incostanti e mutabili, che oravogliono, ora disvogliono, ora sono con Dio, ora co' nemici di Dio, onde anche questi sembra, che in vece di uno abbian due cuori: a questi rimprovera il Savio di aver labbra scellerate, cioè bugiarde e finte, di avere mani malfattrici, cioè opere cattive, e di batter due vie diverse, cioè la via di Dio, finchè non è contraria alle passioni, la via del peccato e del mondo ogni volta che si tratta del loro piacere, del loro interesse, o della loro riputazione. Sopra di ciò molto bene s.Agostino Tract. IX. in Jo.: Cristo non vuole tal società; vuol possedere egli solo quel che comprò, e a tanto prezzo li comprò per esserne egli solo il padrone. Tu gli dai per socio il diavolo, a cui ti eri venduto per lo peccato: guai al cuore doppio, a quelli, che del cuor loro dan parte a Dio e parte al demonio: ma il dar parte al diavolo fa si, che Dio se ne vada, e il diavolo occupa il tutto, onde non senza ragione dice l'Apostolo: non date luogo al diavolo.
2,15:A quelli, che son fiacchi di cuore. Questi sono i tiepidi, i quali non sono fermi nel servizio di Dio, nè stabilmente fondati nella speranza in lui, e ad ogni tentazione vacillano.
2,19:Studieranno quello che sia grato a lui, ec. E perciò mediteranno dì e notte la sua santa legge, come del giusto sta scritto (Ps. 1. 2.). e avranno lo spirito e il cuore pieno degl'insegnamenti della medesima legge.
2,20:Prepareranno i loro cuori. Prepareranno i loro cuori col purgarli dai desideri e dagli affetti terreni per farli degni di ricevere le ispirazioni divine e le illustrazioni celesti, e le grazie e i doni dello Spirito.
E nel cospetto di lui santificheranno le anime loro. Cresceranno ogni dì nella santità dinanzi a Dio. Il greco legge: umilieranno le anime loro, che è ottima preparazione a ricevere le grazie del Signore.
2,21:Fino al dì della visita. Conserveranno la pazienza e la rassegnazione ne' travagli fino al tenpo, in cui Dio gli visiti per consolarli e liberarli.
2,22-23:E diranno: Se noi non farem penitenza, ec. I giusti conservano la pazienza, e soffrono i travagli che Dio lor manda, come pena de' loro peccati, e dicono in cuor loro: se noi non prendiamo di buona voglia il gastigo dalle mani del nostro buon Padre, caderemo nelle mani del Giudice eterno, mani senza paragon più pesanti e seve re, che quelle degli uomini: ed orrenda cosa ella è il cadere nelle mani di Dio vivo, Heb. X. 31. Ma noi sappiano che quanto egli è grande, e potente altrettanto e buono e benigno, onde abbiam fondamento di sperare, che dopo averci gastigati ci consolerà, e ci perdonera, e userà con noi della misericordia, ch'ei non niega giammai a peccatori penitenti.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap