Cantico dei cantici - 2

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008

BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Io fiore del campo, e giglio delle valli.1 Io sono un narciso di Saron,
un giglio delle valli.
2 Come il giglio in mezzo alle spine, così la mia diletta tralle fanciulle.2 Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
3 Come il melo tralle piante salvatiche, così il mio diletto trai figli; all'ombra di lui, che è il mio desiderio, io mi assisi, e il suo frutto al mio palato fu dolce.3 Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.
4 M'introdusse nella conserva dei vini: contro di me pose in ordinanza la carità.4 Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore.
5 Sostenetemi co' fiori, stivatemi co 'pomi, perchè io languisco d'amore.5 Sostenetemi con focacce d'uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d'amore.
6 La sinistra di lui sotto il mio capo, e la destra di lui mi abbraccerà.6 La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.
7 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, pe' caprioli, e pe' cervi de'campi, che non rompiate il sonno della Diletta, e non la facciate svegliare sino a tanto, che ella il voglia.7 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
per le gazzelle o per le cerve dei campi:
non destate, non scuotete dal sonno l'amata,
finché essa non lo voglia.

8 Voce del mio Diletto: ecco, ch'egli viene saltellando pei monti, travalicando i colli.8 Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
9 Il mio Diletto è somigliante ad un capriolo, e ad un cerbiatto: eccolo che si sta dietro alla nostra parte riguardando per le finestre, e osservando per le gelosie.9 Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
10 Ecco, che il mio Diletto mi parla. Sorgi, affrettati, o mia Diletta, colomba mia, speciosa mia, e vieni.10 Ora parla il mio diletto e mi dice:
"Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
11 Perocché già l'inverno passò, i tempo piovoso andò via, e sparì.11 Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
12 I fiori apparvero sulla nostra terra, il tempo di potare è venuto: la voce della tortorella si udì nella nostra campagna.12 i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
13 Il fico ha messo fuora i frutti suoi primaticci: le vigne fiorite han dato il loro odore: sorgi, o mia Diletta, mia speciosa, e vieni.13 Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
14 Colomba mia nelle fessure della pietra, nell'apertura della maceria: fammi vedere il tuo volto, la tua voce si faccia sentire alle mie orecchie; perocché dolce è la tua voce, e bello il tuo volto.14 O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro".
15 Pigliateci le piccole volpi, chedanno il guasto alle vigne; perocché la nostra vigna è già in fiore.15 Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che guastano le vigne,
perché le nostre vigne sono in fiore.
16 A me il Diletto mio, e io a lui, il quale tra i gigli pascola. Fino a tanto che il giorno spunti, e le ombre declinino.16 Il mio diletto è per me e io per lui.
Egli pascola il gregge fra i figli.

Note:
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap