VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
12,1:Il Signore adunque mandò Nathan a David. Era già circa un anno, che Davidde scordatosi di Dio e di se medesimo vivea nel peccato; perocche il figliuolo di Bethsabea era già nato, quando Dio mandogli il profeta Nathan. Questo Profeta con una bella parabola rappresenta vivamente al suo re tutta l'enormita de' suoi falli, e lo sforza a condannarsi de se medesimo.
12,5:È reo di morte. La inumanità del ricco verso quel povero, a cui toglie tutto, levandogli quell'unica pecorella, questa inumanità merita di essere punita non colla pena ordinaria del furto, ma colla morte.
12,6:Pagherà quattro volte il valor della pecora, ec. secondo la legge, Exod. XXII. 1. Gli Ebrei osservano, che in queste parole si contiene una profezia. Davidde paga la morte di Uria colla perdita di quattro figliuoli, che furono, il figliuolo di Bethsabea, Ammon, Absalom e Adonia. Per avere disonorato il talamo di Uria, vide disonorata una figliuola del suo fratello, e dieci delle sue mogli da un empio figliuolo.
12,8:E delle mogli del tuo signore. Il solo re avea diritto di sposare le vedove del suo predecessore.
12,10:La spada pondera mai sempre sulla tua casa. Ciò si spiega delle morti violente di Ammon, di Absalom, di Adonia ec.
12,11:Farò nascere le tue sciagure ec. si predice la ribellione di Assalonne permessa da Dio in pena de' peccati del padre.
Prenderò le tue mogli, ec. Vedi cap. XVI. 22. Dio non diede verun diritto al figliuolo ribelle di commettere tal empietà; ma la stessa empietà del figliuolo fu ordinata a punire il padre peccatore.
12,13:Ho peccato contro il Signore, ec. Nel salmo 50., in cui espresse i sentimenti del suo cuore, egli dice: Contro di te solo io ho peccato. Osserva s. Agostino. che la stessa parola fu pronunziata da Saul; ma benchè la parola fosse simile, diverso era il cuore, e l'occhio di DIO vedea la differenza, Cont. Faust. XXII. 67. Davidde, appena detta quella parola, merito di sentirsi dire, che avea ottenuto il perdono, vale a dire quanto alla salute eterna; imperocchè Dio non tralasciò di correggerlo colla paterna sua verga, secondo la intimazione del profeta, talmente che la sua confessione servì a liberarlo da' mali eterni e l'afflizione temporale servi a provarlo. Cosi Agostino nel luogo citato.
12,10:Stava segregata. Si accenna la confluenza, che andava sempre unita col digiuno.
12,25:Amabile al Signore. Jedidjah. Dio prevenne colla sua grazia questo figliuolo di David, perché lo avea destinato successore di David, fondatore del tempio del Signore e insigne figura del Messia.
12,27:E sta per essere presa la città delle acque. Rabbath (detta poi Filadelfia) è detta di sopra città reale, e qui città delle acque. Ella era sul fiume laboc, e molti interpreti credono che ella fosse divisa in due parti, e che in prima presso al fiume era detta città delle acque, la seconda, villa del re, perchè ivi fosse la reggia.
12,30:Tolse dalla testa del loro re il diadema, ec. Il talento sia d'oro, sia d'argento pesava circa cento venti cinque libbre romane; quindi sarebbe da credersi, che un tal diadema servisse non ad uso del re, ma fosse collocato in testa del trono reale; e che simile uso ne facesse Davidde: ovvero può intendersi, che la corona fosse di grandezza ordinaria, ma del valore di un talento d'oro per essere ricca di pietre preziose. Cosi gl'interpreti comunemente. Ma ne' Paralipomeni, lib. I. cap. .XX. 1, si legge che questa corona era sulla testa di Melchom, il quale è certamente il Dio degli Ammoniti, II. Reg. XXIII, 13., Ierem. XLIX. 1. Melcham significa il loro re; quindi mi sembra potersi dire, che il testo de' Paralipomeni dichiara, chi sia il re degli Ammoniti, a cui Davidde tolse la sua corona; vale a dire, che questo era il dio, o sia l'idolo di quella nazione conosciuto pel nome assoluto di Re. Il peso stesso della corona aiuta questa sposizione, convenendo quel peso a una figura di ricresciuta grandezza, non a un uomo ordinario. Ma si dirà forse, che nel deuteronomio VII. 5. si ordina di bruciare le statue degli idoli. Al che si risponde, che una corona non e una statua, che questa può diventare occasione di scandalo, e non quella.
12,31:Li fece segare, e fece passar sopra di loro ec. queste maniere di supplizj sono seriamente strane e atroci; ma in primo luogo si può ben credere, che Davidde non fece contro gli Ammoniti, se non quello, che eglino usavan di fare contro de' loro nemici: secondo, siccome noi non veggiamo, che l'operato di David sia biasimato nelle Scritture, e siccome ciò avvenne quando egli si era giù riconciliato con Dio, onde era assistito da lui e dal suo spirito, non dobbiamo e non possiamo noi interporre il nostro giudizio, ne accusare di crudeltà un principe, il quale (tolto il tempo del suo peccato) fu alienissimo da tal vizio, ne condannare un‘azione sopra la quale non abbiamo lumi abbastanza per giudicarne.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap