VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
4,11:Per quelli, che sono fuora. Per quelli, che sono stranieri riguardo al mio regno. In simil senso è usata questa frase in altri luoghi del nuovo testamento, e presso gli antichi Padri per dinotare quelli, che non seguono la dottrina di Cristo, che vivono fuori dell'Arca, vale a dire fuori della Chiesa.
4,12:Affinchè vedendo ... non veggano: e udendo odano, e non intendano: perchè ec. L'abuso dei lumi, e delle grazie ricevute, e la ostinazione contro la verità è giustamente punita con la privazione della luce, e della intelligenza, la quale servir poteva alla loro conversione, e salute.
4,21:Forse che vien fuori la lucerna ec. Rende ragione di quello, che avea detto Vers. II.: A voi è dato d'intendere il mistero.... Ma per quelli, che sono fuori ec. Dice egli adunque, che non proponeva le parabole contenenti i misteri del regno di Dio, perchè non fossero intese, ma anzi per farle intendere: e se dalla moltitudine non erano intese, nè ad essa erano state spiegate, veniva il male da loro, dalla poca, o niuna fede, dalla poca sollecitudine delle cose della salute, dal poco desiderio d'imparare, e dal trascurar di ricorrere coll'orazione a chi poteva darne loro l'intelligenza, come faceva co' suoi discepoli.
4,22:Imperocchè non è cosa nascosta, ec. Le parabole, che io propongo, e la dottrina, che io con esse vo insegnando, benchè sia adesso nascosta agli infedeli, e a quelli, che non hanno amore alla mia parola, non è però cosa, che debba restar sempre all'oscuro; ma sarà anzi posta in chiarissima luce colla vostra predicazione.
4,24:Con quella misura, ec. La misura (dice s. Girolamo) colla quale noi misuriamo, ella è la nostra fede; la misura, colla quale è rimisurato a noi, è l'intelligenza delle cose celesti, la quale intelligenza è renduta, e con grande esuberanza è renduta alla fede; siccome per opposito la stessa intelligenza è tolta all'incredulità. Si serve Gesù Cristo di questo proverbio per risvegliare, e accendere sempre più ne' cuori de' suoi discepoli l'amore, e lo studio della divina parola, di cui dovean essere banditori a benefizio di tutti gli uomini.
4,25:A colui, che ha, sarà dato: ma a chi non ha, ec. Chi con fede riceve la parola, e colla fede la coltiva, avrà nuovi accrescimenti d'intelligenza; a chi non avra fede, sarà tolta anche la naturale intelligenza, e si rimarrà in quella orribile cecità, nella quale caduto che sia il peccatore, nissun uso sa quasi più fare delle stesse facoltà naturali per sua salute.
4,26-29:Il regno di Dio è, come se uno ec. Lo scopo di questa bella parabola si è, primo, d'insegnare agli Apostoli, e a tutti i ministri del Vangelo, che non debbono disanimarsi, allorchè non veggano fruttificare sensibilmente la semenza della parola da essi sparsa: imperocchè l'effetto di essa sovente non è conosciuto, se non da Dio solo: in secondo luogo di avvertirgli a non volere giammai attribuire a loro stessi, e alla propria virtù il frutto della semenza divina, dappoichè, come dice l'Apostolo, ne colui, che pianta, nè colui, che inaffia è qual che cosa; ma Dio è, che dà il crescere, I. Corinth. III. 7.
4,33:Secondo che potevano udire. Alcuni Padri, e Interpreti spiegano queste parole, come se il Vangelista volesse dire, che Cristo parlava così alle turbe per via di parabole, affine di adattarsi alla loro capacita; ma non dubito, che sia più vera, e certamente più adattata a tutto il discorso precedente la sposizione di s. Clemente, s. Ambrogio, Beda, e altri, i quali vogliono, che il sentimento di s. Marco sia questo: che Cristo parlasse cosi per via di parabole, perchè quelli, che non credevano, e non avevano bramosia d'intendere, non potevano, vale a dire non eran disposti, non eran degni di udire svelate con discorso chiaro, e aperto le cose di Dio; non meritavano tanta luce. La parabola nelle sacre lettere è una maniera di discorso allegorico, che ha bisogno di spiegazione. Non erano adunque le parabole proposte da Cristo una maniera d'insegnare la più confacente alla rozzezza delle turbe; mentre anche gli Apostoli ebbero a domandarne la spiegazione, ma erano adattate a' fini di Dio, e alle disposizioni della sua provvidenza, la quale volea con la oscurità di queste e accendere il desiderio de' buoni, i quali ne bramavano, e domandavano l'intelligenza, e punire l'ostinazione de' cattivi, e de' negligenti, nei quali l'attaccamento alle cose terrene estingueva ogni pensiero della vera loro salute.
4,34:E non parlava loro senza parabole. Vuol dire, che per lo più in tutti i suoi pubblici discorsi molte cose eran trattate da Cristo per via di parabole: e di rado parlava de' misteri del regno di Dio alla moltitudine senza far uso di parabole.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap