VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
31,1:Le vigilie dell'avarizia ec. La voce honestas è usata di continuo in questo libro a significare le ricchezze, e qui a signifiare l'amore di esse e lo studio di accumulare, che è l'avarizia. L'avaro adunque veglia e si consuma per l'avarizia, conciossiachè le cure e gli affanni che nascono da questa brutta passione non per mettono all'uomo di dormire tranquillamente.
31,2:I pensieri dell'avvenire sturbano la quiete, ec. Parla tuttora dell'avaro: come nella grave malattia l'uomo perde il sonno, così la gravissima spirituale malattia dell'avaro lo fa vegliare, turbandolo con li continui noiosi pensieri di quello, che ha da essere, vale a dire se questa o quella merce calerà o crescerà di prezzo, se vi saranno occasioni di far ben fruttare il denaro, se bene o male gli riuscirà quell'impresa ec.
31,3-4:Faticò il ricco per adunare ricchezze, ec. Dimostra la differente condizione del ricco e del povero. Il ricco faticò da principio per farsi un buon capitale, ma fatto questo, standosene egli ozioso a sedere, il suo capitale gli frutta in guisa, che si trova carico di ricchezze senza fatica. Si dice, che è più facile con uno scudo farne dieci, che con un mezzo scudo farne uno intiero. Il povero lavora per bisogno di vitto, e guadagnando quanto basta per vivere, e nulla più, se o per poltroneria o per impotenza tralascia di lavorare, è costretto a mendicare.
31,5:Non sarà giusto. Si dice il meno perchè s'intenda il più; perocchè l'avaro non solo non sarà giusto, ma sarà cattivo e perverso; perocchè egli ama con disordinato amore le cose corruttibili, e sarà pieno fino al collo di corruzione e di peccato. L'avarizia è chiamata dall'Apostolo idolatria, I. Tim. VI. 9. Vedi qui sotto Vers. 7.
31,7:Legno d'inciampo è l'oro ec. Per questo legno d'inciampo, o sia di scandalo, si intende l'idolo, perocchè assai comune cosa pe' meno ricchi si era l'avere gl'idoli di legno. Vedi Sap. XXIII. II., Isai, XLIV. 13. Alcuni intesero l'albero della scienza del bene e del male, che fu occasion di caduta ai nostri progenitori; ma la prima sposizione è più vera: l'oro, a cui sagrificano gli avari, è un idolo, che è cagione della loro caduta e perdizione, e guai a quelli che amano e adorano questo nume; gli stolti però tutti quanti si perderanno per amore di esso. ù
31,8-9:Non va dietro all'oro ec. Andar dietro all'oro è quello stesso che Davidde disse: porre il cuore nelle ricchezze, possedendo con soverchio affetto quelle che uno ha, e cercando quelle che non ha il ricco adunque sarà beato, se in primo luogo conserverà l'innocenza e sarà esente dai gravi peccati; secondo, se non andrà dietro all'oro; terzo, se sua speranza non porrà nel denaro e nei tesori. Ma siccome un tal ricco è rara cosa sopra la terra, perciò il Savio soggiunge: chi è costui ec.? e che egli ha fatte cose mirabili, serbando l'innocenza, non andando dietro all'oro ec. Vedi l'Omilia IX. tralle 50. di s. Agostino.
31,10:Fu provato per mezzo dell'oro, e trovato perfetto, ec. La parola trovato, inventus, si trova in molte edizioni della Volgata. Mirabil cosa! Questo ricco si trovò in mezzo alle ricchezze, e lo splendore dell'oro e dell'argento noll'abbagliò. Dio lo provò colle ricchezze, come altri prova colle afflizioni, colla povertà ec., e Dio gli darà gloria eterna, perchè lo ha trovato fedele nelle ricchezze, delle quali ha fatto uso, non per fare il male, che potea fare, ma il bene, che Dio voleva ch'ei facesse.
31,12:Se' tu assiso a splendida mensa? ec. Dopo aver parlato del buon uso delle ricchezze passa a dare de' precetti di onestà e di temperanza nel mangiare. Ell'è cosa immodesta e impropria (dice il Savio) che sedendo tu a splendida mensa con molti altri, e non essendo tu il primo nè il più degno tra quelli, vogli però essere il primo a menar le mani, e a mangiare con troppo sordida avidità.
31,13-14:Non dire: Molta è la roba, ec. Non dire: la tavola è bene ammannita e copiosa di vivande, io mi empierò: perocchè se la copia de' cibi ti alletta a mangiar molto, dei però ricordarti, che tu hai addosso il cattivo occhio del padrone di casa, il quale non sarà certamente contento di vedere la tua voracità. Reprimila adunque anche per questo riflesso.
31,15:Non v'ha di peggio di quest' occhio ec. Parla dell'occhio dell'invidioso e avaro, di cui dice non esservi cosa peggiore; e ne rende ragione dicendo, che egli veggendo i convitati, che divorano il suo, piange con tutta la sua faccia, nella quale dà segni di dolore e di noia, 16. Affinchè maltrattato dall'invidioso ec. Affinchè l'invidioso avaro o con qualche occhiata a traverso, o con qualche parola brusca non ti abbia a pungere, e tu ne abbi vergogna essendo fatto passare per uom goloso e mal costumato.
31,17:Nel prendere le vivande non urtare cogli altri. Lo che avviene, se tu metti la mano nel piatto in tempo, che altri prendono per loro. Che tale debba essere il senso di questo luogo apparisce dal Greco: ed è qui un avvertimento non solo di buona creanza, ma anche di buon esempio per non dar occasione di disgusto agli altri, nè argomento di intemperanza; e un uomo fedele, cioè umile, anche a queste piccole cose bada attentamente per ri spetto alla carità.
31,19:Serviti da uomo frugale ec. È celebrata in questo particolare la temperanza di Socrate. Vedi Laerzio lib. n. 5,
31,22:Quanto poco vino è sufficiente ec. Raccomanda fortemente la temperanza nel bere, come conveniente al buon costume di un uomo bene educato, e alla conservazione della sanità.
31,24:E l'anima di lui sarà lieta con esso. Si leverà dal letto contento di sè e quanto allo spirito e quanto al corpo.
31,25:Che se tu se' stato forzato ec. Può avvenire talora, che un uomo per non saper resistere all'altrui importunità si carichi di cibo oltre il solito, e per conseguenza si trovi talmente aggravato, che può temerne qualche grave incomodo di sanità. Dopo l'errore commesso convien trovare un rimedio al mal corporale, che ragionevolmente si teme, e questo rimedio è il vomito consigliato in tali circostanze da Ippocrate e dagli altri scrittori di medicina. Dice adunque il Savio: se ti senti fuor di modo grave lo stomaco, perchè ti hanno fatto forza perchè tu mangiassi più di quello, che la tua costituzione richiede, levati da tavola, e previeni il male, che te ne potrebbe venire col suo rimedio. Ognun vede, che non è qui nulla di simile a quello, che fanno certi veramente sor didi e malnati uomini, nati solo per crapulare, i quali si empiono fino a gola, e vanno di poi a sgravarsi col vomito per tornare ad empirsi di nuovo.
31,26-27:Figliuolo, ascoltami ec. Vuol raccomandare l'attività, la prontezza nell'operare, come utile a conservare la sanità del corpo, come per lo contrario la morbidezza e la infingardaggine rovinano i migliori temperamenti.
31,28-29:Colui, che è liberale ec. La liberalità verso dei poveri è compensata dalle loro benedizioni, che sono in dizio sicuro della bontà di cuore del ricco limosiniere, come le mormorazioni pubbliche, che si fanno contro il ricco avaro, sono testimonianza indubitata di sua tenacità.
31,31:Il fuoco prova la durezza del ferro: ec. Siccome il ferro più duro è ammollito e domato dalla potenza del fuoco, così non v' ha petto sì valido e superbo, che non senta i danni del troppo vino.
31,32:Buona vita per gli uomini è il vino ec. Il vino (dicono i medici), non solo corrobora, ma nutrisce ancora con gran celerità, e usato con sobrietà è gran sostegno particolarmente pe' vecchi.
31,33-34:Qual vita è quella ec. È privo di un gran vantaggio per la conservazione della vita chi è privo del vino, e una tal privazione è come una diminuzione e abbreviazione della vita. Vi furono degli eretici, come i Manichei, gli Encratiti, i Catatisti, che dissero essere il vino cosa mala fatta dal diavolo, le idee de' quali furono adottate da Maometto nel suo Alcorano, e lo Spirito santo può aver voluto prevenire i fedeli contro tali bestemmie lodando il vino usato con moderazione e saviezza; perocchè egli (dice il Grisostomo) è creatura di Dio; l'ebbrezza si, che viene dal diavolo.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap