Primo dei Re - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Di due mogli, che aveva Elama, Anna, e Phenenna, Anna essendo già tempo sterile, e afflitta pe' mali trattamenti dell'emola, fa orazione al Signore in Silo in presenza di Heli, e concepisce Samuele, e slattatolo l'offerisce al Signore, come ne avea fatto voto.

1Vi fu un uomo della montagna di Ephraim, della città di Ramathaim Sophim, che avea nome Elcana, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Eliu, figliuolo di Thohu, figliuolo di Suph, Ephrateo:
2Ed ebbe due mogli, una per nome Anna, la seconda per nome Phenenna. E Phenenna avea figliuoli, ma Anna non ne aveva.
3E quest'uomo andava nei giorni determinati dalla sua città ad adorare, e offerir sacrifizii al Signore degli eserciti a Silo: e ivi erano i due figliuoli di Eli, Ophni, e Phinees, sacerdoti del Signore.
4Venuto adunque un dì (solenne) Elcana offerse sacrifizio, e diede le parti a Phenenna sua moglie, e a tutti i figliuoli di lei, e figliuole:
5Diede poi una sola parte ad Anna, afflitto, perchè ei l’amava: e il Signore l’avea fatta sterile.
6Ed ella era anche inquietata, e tormentata dalla sua rivale, a segno che questa le rinfacciava la sterilità mandatale dal Signore:
7E così faceva tutti gli anni, allorché tornava la stagione di andare al tempio del Signore: e così la tribolava, ed ella piangeva, e non prendeva cibo.
8Ma Elcana suo marito le disse: Anna perchè piangi tu? e perchè non mangi? e perchè si affanna il cuor tuo? non son'io qualche cosa di meglio per te, che dieci figliuoli?
9E Anna si alzò dopo aver mangiato, e bevuto in Silo. E sedendo Heli sommo sacerdote sulla sua sedia davanti alla porta del tempio del Signore,
10Anna col cuore amareggiato andò a pregare il Signore, spargendo gran copia di lacrime,
11E fece voto, e disse: Signor degli eserciti, se tu volgerai l’occhio a mirar l’afflizione della tua serva, e ti ricorderai di me, e non lascerai dimenticata la tua serva, e darai alla tua schiava un figlio maschio, io l'offerirò al Signore per tutti i giorni della sua vita, e il rasojo non passerà sulla testa di lui.
12E avvenne, che, pregando ella, e ripregando dinanzi al Signore, Heli la stava osservando.
13Or Anna parlava in cuor suo: e si movevano solamente le sue labbra, ma non si sentiva niente la voce. Credette perciò Heli, che ella fosse briaca:
14E le disse: Sino a quando durerà la tua ebbrezza? Digerisci un po' il vino, di cui se' zeppa.
15Rispose Anna: Non è cosi, signor mio: perocché io sono una donna troppo infelice, e non ho bevuto nè vino, nè altra cosa, che possa inebriare, ma stava spandendo l’anima mia nel cospetto del Signore.
16Non pensare, che la tua serva sia quasi una delle figlie di Belial: perocché la grandezza del dolore, e dell' afflizione mia mi ha fatto parlare sino adesso.
17Allora Heli le disse: Va in pace, e il Dio d’lsraele ti conceda l'effetto della petizione, che hai fatto a lui.
18Ed ella disse: Piaccia a Dio, che la tua serva trovi grazia negli occhi tuoi. E se n'andò la donna pel suo viaggio, e mangiò, e il suo volto non fu più or di un colore, or di un altro.
19E la mattina alzatisi fecero adorazione dinanzi al Signore, e partirono, e giunsero a casa loro a Ramatha. Ed Elcana conobbe Anna sua moglie: e il Signore si ricordò di lei.
20E dopo un giro di giorni Anna concepì e partorì un figlio, e gli pose nome Samuele, perchè lo avea domandato al Signore.
21Andò poi Elcana suo marito con tutta la sua famiglia per immolare al Signore ostia solenne, (e sciorre) il suo voto:
22Ma Anna non andò, perchè diss'ella a suo marito: Io non andrò per sino a tanto che il bambino sia divezzato, e io lo conduca e lo presenti al cospetto del Signore, ed egli ivi si resti per sempre.
23E dissele il suo marito Elcana: Fa quello che ti pare, e rimanti fino a tanto che lo divezzi: e io prego il Signore, che adempia la sua parola. La donna adunque rimase a casa, e allattò il suo figliuolo sin che fu divezzato.
24E divezzato che fu, lo menò seco, e prese tre vitelli, e tre misure di farina, e un vaso pieno di vino, e menollo alla casa del Signore a Silo. Ora il fanciullo era tuttor piccolino:
25E immolarono un vitello, e presentarono il fanciullo ad Heli.
26E Anna disse: Signor mio, per l’anima tua bada a me, o signore: Io son quella donna che stava qui a te davanti, pregando il Signore.
27Per aver questo bambino io pregava, e il Signore mi ha conceduto la grazia che io gli domandava.
28Per questo io pure lo dono al Signore per tutti i giorni, pe’ quali sarà egli donato al Signore. E adorarono ivi il Signore. E Anna orò, e disse:
Note:

1,1:Di Ramathaim-Sophim. Ramathaim è lo stesso, che Ramatha, la quale altrove e chiamata semplicemente Rama, ovvero Ramah. Ella era abitata dalla famiglia di Zoph, o Zophi della stirpe di Caath; onde e qui della Ramatha de' Sophim, cioè Zophiani, o Sophiani. Ella era sopra la montagna di Ephraim; onde Elcana è detto Ephratheo, come domiciliato nella tribù di Ephraim, ma era Levita di origine.

1,2:Ebbe due mogli. Può essere che la sterilità di Anna lo inducesse a controrre il secondo matrimonio; e la poligamia non era contro la legge, e avea in suo favore l'esempio di grandissimi e santissimi uomini.

1,3:Ne' giorni determinati. Per la Pasqua, per la Pentecoste e per la festa de' Tabernacoli. Elcana conduceva seco tutta la sua famiglia, le due mogli e i figliuoli di Phenenna, benché la legge obbligasse i soli maschi già adulti.
Al Signore degli eserciti. Esercito del Signore sono nelle Scritture gli Angeli, e anche le stelle e i pianeti; ed esercito del Signore egli e il suo popolo, il popolo, che ha Dio per suo re e condottiero.

1,4:Diede le parti a Phenenna ec. offerto al Signore il sangue della vittima pacifica, che spandevansi appiè dell'altare, e bruciato il grasso sul fuoco, e data indi la lor parte a' Sacerdoti, del rimanente della vittima si faceva il banchetto sacro dal capo di famiglia. Vedi Deut. XVI. II. e altrove. Elcana diede a Phenenna, oltre la sua parte, le parti, che ella dovea distribùire a' suoi figliuoli e figliuole.

1,5:Il Signore l'avea fatta sterile. La fecondità come una grazia, e la sterilità, come pena, sono attribùite a Dio ne' libri santi.

1,9:Salendo Heli ec. Heli stava a sedere alla porta dell'atrio del Tabernacolo, e Anna andò a mettersi presso alla stessa porta per fare orazione. Il Tabernacolo e chiamato tempio anche nel versetto 7., perché il luogo, dove Dio si onora, è come il palazzo, il tempio, la reggia di Dio.

1,10:Andò a pregare ec. Era il dopo pranzo (dice il Crisostomo), il qual tempo dagli altri si da alla ricreazione, ma Anna lo da all'orazione. Ed è degno della imitazione de' Cristiani il fare di questa donna, la quale nella grande sua afflizione non cerca conforto, o svagamento e sollievo dagli uomini, ma da Dio e dall'orazione.

1,11:Fece voto, e disse, ec. Ella avea tutti i motivi di credere, che il marito, uomo religioso, e che l'amava, non si sarebbe opposto alla promessa, che facea al Signore.
L'offerirò al Signore per tutti i giorni della sua vita. il suo figliuolo dovea come Levita, servire il tabernacolo a' tempi del suo turno, da' venticinque, o da' trent'anni fino a cinquanta. Vedi Num. IV. 2., VIII. es. Anna promette di darlo al tabernacolo, perché lo serva da primi anni della vita sino alla morte, e di più, che ella lo farà Nazareo perpetuo. I LXX, oltre quelle parole il rasoio non passerà sopra alla sua testa, hanno ancora queste: Ei non berà vino, né liquor, che possa inebriare, colle quali cose è indicata la consacrazione de' Nazarei.

1,15:Stava spandendo l'anima mia. Cioè a dire i desiderii, i voti, le suppliche dettate da un cuore sommamente bramoso di ottenere quello che a Dio domanda.

1,16:Quasi una delle figlie di Belial. Vedi Jud. XXX. 22.

1,18:E il suo volto non fu più or di un colore, or di un altro. Osservasi ciò nelle persone afflitte profondamente, che cambian di viso per cosi dire ad ogni momento, secondo che le riflessioni, che van facendo sopra le proprie sciagure, alterano e straziano il loro spirito.

1,20:Dopo un giro di giorni ec. Può intendersi dell'intero giro di un anno. Elia concepì qualche tempo dopo il ritorno a Ramatha, e dentro l'anno partorì.
Lo chiamò Samuel. Volendo dire posto, ovvero dato dal Signore.

1,21:E sciorre il suo voto. Si può ben credere, che egli pure avesse fatto questo voto al Signore per impetrare un figliuolo da questa moglie.

1,22:Per sino a tanto che ... sia divezzato. Egli è certo, che presso gli Ebrei i bambini si divezzavano molto più tardi, che tra noi; ma riguardo ad Anna alcuni vogliono, che ella continuasse ad allattarlo sino a' cinque anni, altri sino a' tre, altri sino a' due. Ne' Machabei veggiamo una madre, che dice al figliuolo di averlo allattato per tre anni. lib. 2. VII. 27.

1,23:Che adempia la sua parola. Vale a dire avendoti conceduto il figliuolo, ti conceda ancora, che ei viva e cresca, e possa servire al Signore, come tu per questo lo domandasti, e come il sommo Sacerdote ti promise, che Dio avrebbe fatto, v. 17.

1,26:Per l'anima tua. Maniera di pregare, anzi di scongiurare. Vedi il cap. XVII. 55.

1,28:Lo dono al Signore per tutti i giorni, ec. Dio me lo ha dato, a Dio io lo rendo per tutti i suoi giorni; imperocchè per tutti i suoi giorni egli sarò donato al Signore e al suo tabernacolo.

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