Malachia - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Il Signore rimprovera ad Israele la sua ingratitudine, perchè non conosceva, come da Dio era stato amato egli nella persona di Giacobbe, quando Esaù col suo popolo fu rigettato. Si lamenta perciò, che Israele non lo onora, ne lo teme, e che i sacerdoti non rispettino il nome del Signore: egli rigetta i lor sagrifizj, e gradisce l'obblazione monda, che in ogni luogo a lui si offerisce.

1Annunzio pesante del Signore ad Israele per Malachia.
2Io vi amai, dice il Signore, e voi avete detto: Dov' è, che tu ci amasti? non era forse Esaù fratello di Giacobbe? ed io amai Giacobbe,
3E odiai Esaù, e abbandonai alla solitudine le sue montagne, e il suo retaggio ai dragoni del deserto.
4Che se dirà l'Idumea: Siamo stati distrutti, ma torneremo, e ristoreremo le nostre rovine; ecco quello, che dice il Signore degli eserciti: Costoro edificheranno, ed io distruggerò, e saran chiamati, Regione di empietà, Popolo, contro del quale il Signore è sdegnato in eterno.
5Voi ciò vedrete co' vostri occhi, e voi direte: Sia glorificato il Signore oltre i confini d'Israele.
6Il figliuolo rende onore al padre, e il seno al suo padrone; se adunque io son Padre, dov è l'onore dovuto a me? e se io son il Signore, dov'è il timore dovuto a me, dice il Signore degli eserciti? a voi dico, o sacerdoti, i quali disprezzate il nome mio, e dite: Come abbiam noi disprezzato il nome tuo?
7Voi offerite sul mio altare un pane sozzo, e poi dite: In che ti abbiam noi sozzato? In questo che voi dite: La mensa del Signore è avvilita.
8Se voi offeriste ad essere immolato un animale cieco, non sarebbe cosa mal fatta? se n'offeriste uno zoppo, o mal sano, non sarebb' ella cosa mal fatta? offeriscila al tuo governatore, e vedi se a lui sarà grata, e se egli ti accoglierà benignamente, dice il Signore degli eserciti.
9E voi adesso pregate dinanzi a Dio, affinchè egli abbia di voi pietà; perocché da voi sono state fatte tali cose; chi sa, che egli non vi accolga benignamente, dice il Signore degli eserciti.
10Chi è tra voi, che chiuda le porte, e accenda il fuoco sul mio altare gratuitamente? l'affezione mia non è per voi, dice il Signore degli eserciti; ed io non accetterò doni di vostra mano;
11Perocché da levante a ponente, grande è il nome mio tralle genti, e in ogni luogo si sacrifica, e si offerisce al nome mio obblazione monda, perchè grande è il nome mio tralle genti, dice il Signore degli eserciti.
12Ma voi l'avete profanato con dire: La mensa del Signore è contaminata, e quello, che vi si mette sopra, è cosa vile insieme col fuoco, che lo consuma.
13E voi dite: Ecco il resto de' travagli, e vi soffiate sopra, dice il Signore degli eserciti, e portate ostie zoppe, e mal sane, e mi portate obblazione delle vostre rapine: accetterò io queste cose dalle vostre mani? dice il Signore.
14Maledetto l'ingannatore, che ha nel suo gregge un animale senza difetto, ed avendo fatto un voto, ne offerisce uno malato al Signore; perocché un Re grande son io, dice il Signore degli eserciti, e tremendo è il mio nome tralle nazioni.
Note:

1,2-3:Io vi amai, dice il Signore, e voi avete detto: Dov'è, ec. Il Signore dice a Israele, ch'ei lo ha amato, e con questa parola gli mette davanti tutti gli antichi, e i recenti favori, i quali dalla dilezione di Dio verso questo popolo, ebbero origine, e non da alcun loro merito. Ma Dio legge nel cuore di questo popolo, od almen della maggior parte di esso una orribile ingratitudine, per cui dimentichi di tutto, dicono: E che ha egli mai fatto per noi il Signore? Ma Dio chiude loro la bocca con questo breve e forte ragionamento: Esaù, e Giacobbe erano fratelli, figliuoli di un uomo caro a me: Esaù era primo genito, e amato dal padre, e io contuttociò preferii Giacobbe a Esaù, a lui feci passare le ragioni di primogenito, e la famiglia di lui, cioè voi, o Israeliti, io elessi in mio popolo, e con una serie non interrotta di benefizi, e di grazie, vi dimostrai la mia predilezione nel tempo stesso, che io privava Esaù dei diritti della primogenitura, e a lui, e alla sua posterità io dava un paese ingrato, e infecondo, e gli stessi posteri di lui a voi rendeva soggetti, a voi piantati da me in una terra, che scorrea latte e miele, e moltiplicati, e ingranditi secondo le mie promesse come le arene del mare, e come le stelle del cielo. L'Apostolo riferì queste parole: Io amai Giacobbe, e odiai Esaù nella lettera ai Romani X. II. 12., applicandole al grandissimo mistero della predestinazione, e della riprovazione, mirando in questi due fratelli una figura vivissima degli eletti, e de' reprobi. Vedi quello, che si notò in quel luogo.
E abbandonai alla solitudine le sue montagne, ec. Nabuchodonosor devastò l'Idumea cinque anni dopo la espugnazione di Gerusalemme, e perciò dice Dio, che i monti dell'Idumea furon da lui ridotti in un orrido deserto, e il suo paese ereditario fu abbandonato ai serpenti.

1,4:Che se dirà l'Idumea: Siamo stati distrutti, ec. Ma che è qui di singolare per noi? Poteva dire l'Ebreo: L'Idumea è stata devastata ed è stata ancor devastata la terra d'lsraele: la terra d'Israele si ripopolò dopo il ritorno dalla cattività, e l'Idumea si ripopola. Ma ecco la differenza, dice il Signore: La Giudea ripopolata sussisterà, l'Idumea poi quando avrà principiato a rialzarsi, a ristorarsi, io la getterò di nuovo per terra: la soggetterò alla Giudea, e finalmente la distruggerò. I Maccabei soggiogarono gli Idumei, e fecer loro abbracciare la circoncisione, e le altre leggi di Mosè. Vedi 1. Machab. V. 3. 2.; II. Machab. X.16.17., e Giuseppe Antiq. XIII. 17.
Regione di empietà. Paese maledetto da Dio per la sua empietà.

1,5:Sia glorificato il Signore oltre i confini di Israele. Diasi gloria al Signore, che ha fatto conoscer la sua possanza anche fuori della terra di Israele, soggettando allo stesso Israele l'Idumea. Abbiam tenuto qui il senso espresso dai LXX, e dal Caldeo.

1,6:Il figliuolo rende onore al padre, ec. A quello, che egli ha fatto per essi, contrappone quel ch'essi han fatto riguardo a lui: io vostro Padre, io vostro Signore: mi avete voi renduto l'onore dovuto a me come Padre, la riverenza dovuta a me come Signore? Questo generale rimprovero lo applica dipoi specialmente ai sacerdoti te nuti pella condizione stessa della lor dignità ad essere modello e forma del popolo, come dice l'Apostolo.

1,7:Offerite sul mio altare un pane sozzo, ec. Il nome di pane è usato qui a significare tutto quello che si offeriva sul l'altare del Signore,sia le carni degli animali, sia il fior di farina. Vedi Levit. III. 14.56. Num. XXVIII. 2. 24. Voi mi offerite delle vittime, che sono immonde secondo la legge, e poi dite, in che cosa ti abbiamfatto dispregio? Sappiate, che voi fate a me dispregio quando dite: La mensa del Signore, l'altare, su di cui si prepara a lui quasi un convito colle carni degli animali, che ivi si abbruciano, questa mensa, e quest'altare non è più quel che era una volta, e noi possiamo offerirvi quel che ci piace. Tocca Dio l'origine del male, la poca stima del suo altare, del suo culto e delle cose sante. Tutto questo si applica convenevolnente da s. Girolamo ai prelati della Chiesa, a' sacerdoti, ed ai ministri dell'altare, e anche a tutti i Cristiani, a' quali dice: Noi sozziamo il pane, cioè il corpo di Cristo, quando indegni ci accostiamo all'altare, e sordidi beviamo il sangue mondo, e diciamo, la mensa del Signore è avvilita: e non è certamente chi ardisca di parlare cosi, e di esprimere colla voce si empio pensiero; ma le opere de' peccati sono dispregio della mensa del Signore; perocchè quando i sacramenti del Signore sono sozzati, e violati, è sozzato, e violato egli stesso.

1,8:Se voi offeriste ....un animale cieco, ec. Dio avea ordinato, che gli animali da offerirsi a lui fosser senza difetto, Levit. XXII. 21. Deuter. XV.20. Un animale cieco, zoppo, mal sano, ardiresti tu di offerirlo al tuo governatore? E se tu ardisci di offerirgliene, tu vedrai com' egli ti accoglierà, e come gradirà la tua offerta. Gli Ebrei erano sottoposti allora ai governatori mandati da' re di Persia.

1,10:Chi è tra voi, che chiuda le porte, ec. Nissuno di voi, ministri del tempio, mi serve gratuitamente: tutti ricevete il vostro stipendio, vivete, e siete mantenuti colle oblazioni, decime ec.; onde se non per amore, al meno per ragione della mercede dovreste servirmi con diligenza, e rispetto. L'Ebreo, e i LXX, e il Caldeo danno un altro senso, che convien meglio, ed unisce con quel che segue: Chi di voi chiuderà le porte, affinchè non accendiate il fuoco sul mio altare: L'affezione mia non è per voi ec.

1,11:Perocchè da levante a ponente, ec. Io non voglio più i vostri sacrifizi sì perchè sono impuri, e sì perchè questi sono ristretti a un piccol paese, e alla vostra sola nazione: conciossiachè io vi fo sapere, che tutto il mondo sarà mio tempio, che il nome mio sarà conosciuto, e adorato da tutte le genti, e in ogni luogo si offerira una monda, e pura oblazione, perchè il nome mio sarà grande presso tutte le nazioni, onde offeriranno a me una oblazione degna di me, come per ragione di questa stessa oblazione sarà celebrato, e magnificato il nome mio presso tutte le genti. Tale è il senso semplice, e piano di questa grandiosa importantissima profezia, nella quale si vede predetta prima la abolizione de' sacrifizi carnali: secondo, la istituzione di un nuovo sacrifizio sempre puro, sempre mondo, sempre accetto a Dio, sacrifizio, che sara offerto in ogni luogo, e presso tutte le genti. Per la qual cosa queste parole di Malachia evidentemente dimostrano contro gli eretici, che la nuova legge ha un vero, e proprio sacrilizio, sacrifizio, che non puo stare con que' della legge, ed è sostituito a que' della legge, e perciò sacrifizio esteriore, conciossiachè il sacrifizio interiore non solo poteva stare con que' della legge, ma dovea sempre accompagnarli, affinchè a Dio fossero accetti. Il contrapporre questo sacrifizio ai sacrifizi legali, come fa Malachia, i termini di oblazione, di offerta, di sacrificare, ond'egli si serve, dimostrano, che se la vecchia legge ebbe un sacrifizio, lo ha anche la nuova, e lo ha in tal guisa, che egli serve di segno visibile, e in dubitato della riunione di tutte le genti nella fede del vero Dio, come i vecchi sacrifizi servivano a far conoscere, che Israele lo adorava, e credeva in lui. Questo sacrifizio egli è l'oblazione del Corpo, e del Sangue di Cristo, di lui dico, il quale, entrando nel mondo dice: Non hai voluto ostia, nè oblazione, ma a me hai formato un corpo. Non sono piaciuti a te gli olocausti per lo peccato; allora io dissi: Ecco, ch'io vengo ... per fare, o Dio, la tua volontà, Heb. X. 5. 6. 7. Questo sacrifizio offerto una volta da Cristo sopra la Croce, si rinnovella di continuo nella Chiesa secondo il comando del medesimo Cristo, il quale nell'istituirlo disse: Fate questo in memoria di me. Noterò finalmente, come (non a caso certamente) dove la nostra Volgata porta: oblazione monda, nell'Ebreo si ha una voce, che propriamente significa offerta di pane, di farina, di grano, di vino; quasi volesse il Profeta rammentare quella offerta di pane, e di vino fatta da Melchisedech, figura insigne del nostro divino Pontefice, Gesù Cristo, come è dimostrato dall'Apostolo, Heb. VII.

1,12:Ma voi l'avete profanato ec. Ma questo mio nome voi lo avete profanato indegnamente, mentre con sì poco rispetto vi accostate al mio altare, quasi e l'altare stesso, e le vittime, e il fuoco sacro, onde sono consumate, fossero cose sordide, e vili, e profane; e veramente io conosco, che in cuor vostro voi non ne fate altro concetto.

1,13:E voi dite: Ecco il resto de' travagli, ec. Il senso di questo luogo un po' oscuro, perchè assai conciso, egli è tale secondo s. Girolamo: Voi dite: Siam tornati di fresco dalla cattività, abbiam consumato tutto nel lungo viaggio, e siamo poveri, offeriamo tutto quel che possiamo, buono, o cattivo che sia, e vi soffiate sopra mostrando il poco conto, che fate voi stessi de' vostri sacrifizi, e la vostra non curanza riguardo al gradimento, o disgusto, che io ne abbia. E ciò voi fate, mentre mi offerite ostie zoppe, e malsane, frutto de' vostri ladro necci, e delle vostre rapine, onde sono doppiamente odiose a me.

1,14:Un animale senza difetto. La voce masculum vale in questo luogo un animale intiero, sano, non difettoso. Nei sacrifizi offerti per voto fatto, fosser essi olocausto, o sacrifizio pacifico, si esigeva un animale senza macola, cioè senza difetto. Vedi Levit. XXII. 19.20.2I. 22. L'offer ta di semplice divozione poteva essere di una bestia man cante di qualche membro. Ibid. vers. 23.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap