Geremia - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Vocazione di Geremia al minuterò di profeta. Si scusa per ragione della sua tenera età, ma Dio lo riempie di fortezza. Gli è comandato di predire la distruzione di Gerusalemme mostrata a lui colla visione di una verga, e di una caldaia, che bolle.

1Parole di Geremia figliuolo di Helcia, uno de' sacerdoti, che abitavano in Anathoth nella terra di Benjamin.
2Parole dette a lui dal Signore ne' giorni di Josia figliuolo di Amon, re di Giuda, il decimoterzo anno del regno di lui,
3E dette a lui ne' giorni di Joachim figliuolo di Josia, re di Giuda, sino a tutto l'undecimo anno di Sedecia figliuolo di Josia, re di Giuda, sino alla trasmigrazione di Gerusalemme nel quinto mese.
4E il Signore parlommi, dicendo:
5Anzi che ti formassi nel sen della madre, io ti conobbi, ed anzi che tu uscissi dall'utero, io ti santificai, e ti diedi Profeta alle genti.
6Ed io dissi: Ah, ah, ah, Signore Dio, tu vedi, ch'io non so parlare, perchè io sono un fanciullo.
7E il Signore disse a me: Non dire: Io sono un fanciullo; perocché tu anderai a fare tutte quelle cose, per le quali ti spedirò, e tutto quello, che io t'ingiungerò, tu lo dirai.
8Non temere la faccia di coloro: conciossiachè son io con te, per trarti d'impaccio, dice il Signore.
9E stese il Signore la mano, e toccò la mia bocca; e dissemi il Signore: Ecco che io pongo nella tua bocca le mie parole:
10Ecco che io ti do oggi autorità sopra le genti, e sopra i reami, affinchè tu di radichi, e distrugga, e disperga, e dissipi, e edifichi, e pianti.
11E il Signore mi parlò, e disse: Che è quello, che tu vedi, o Geremia? E io dissi: Io vedo una verga vegliante.
12E il Signore mi disse: Cosi è come tu hai veduto; perocché io sarò vigilante sopra la mia Parola per adempirla.
13E il Signore parlommi di nuovo, e disse: Che vedi tu? E io dissi: Veggo una caldaia bollente, ed ella viene dalla parte di settentrione.
14E il Signore mi disse: Dal settentrione si spanderanno tutti i mali sopra gli abitatori di questo paese;
15Imperocché ecco che io convocherò tutte le famiglie dei regni del settentrione, dice il Signore: e verranno, e porrà ognuno di essi il suo padiglione all'entrar delle porte di Gerusalemme, e sopra le sue mura all'intorno, e in tutte le città di Giuda.
16Ed io esporrò a costoro i miei giudizi sopra tutta la malizia di quegli, che hanno abbandonato me, ed han fatte libagioni a' dei stranieri, e hanno adorato l'opera delle lor mani.
17Tu adunque cingi i tuoi fianchi, e sorgi, e di a costoro tutto quello, ch'io ti comando. Non aver paura della loro faccia: imperocché io farò, che tu non abbi paura de' loro sguardi;
18Imperocché io ti ho fatto oggi come una città forte, e come una colonna di ferro, e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda, e i suoi magnati, e i sacerdoti, e il popolo del paese.
19Ed eglino faranno a te guerra, ma non la vinceranno: perocché son io con te, dice il Signore, per tua sicurezza.
Note:

1,1:Parole di Geremia figliuolo di Helcia, ec. Tutto quello che riguarda la persona di Geremia, si è detto nella prefazione.

1,2:Parole dette a lui dal Signore ec. Geremia profetò per più di quarant' anni continui, cioè dall'anno tredici del regno di Josia, del mondo 3375,fino alla ruina di Gerusalemme, che avvenne l'anno del mondo 3416. Egli profetò ancora dipoi nell'Egitto dove andò e dove mori. Vedi cap. XLIV, ec.

1,3:E dette a lui ne' giorni di Joachim. ec. Dopo Josia, regnarono Joachaz, Joachim, Jeconia e Sedecia. Ma il Profeta non parla di Joachaz, nè di Jeconia, perchè fu brevissimo il loro regno.
Sino alla trasmigrazione di Gerusalemme nel quinto mese. Gerusalemme fu presa l'anno undici di Sedecia ai nove del quarto mese; ma la gente non fu menata via da Gerusalemme, se non il quinto mese dell'anno sacro e nello stesso mese quinto fu incendiata la città e il tempio, Jerem. LII. 12. 13. 14., XXXIX. 8. 9. ec.

1,5:Io ti conobbi ....ti santificai, ec. Ti conobbi con una cognizione di approvazione e di amore prima di formarti nel seno della madre e ti santificai nel seno stesso della tua madre prima del tuo nascere. Questa santificazione si intende da molti della liberazione del peccato originale, da cui fu mondato Geremia fin dall'utero ma terno per privilegio simile a quello conceduto a s. Giovanni Battista, al qual sentimento si conforma s. Agostino lib. IV. oper imperf. cont. Julian. cap. XXXIV. dove dice: Geremia, e Giovanni, benchè santificati l'uno e l'altro nel seno delle loro madri, trassero nondimeno il peccato originale; lo che evidentemente significa, ch'e furono conceputi in peccato, ma dal peccato stesso mondati e purificati prima, che uscissero dal ventre materno. E ti diedi Profeta alle genti. Perocchè non solo predisse le cose appartenenti al popolo di Giuda, ma anche gli avvenimenti che riguardavano altre nazioni, come i Babilonesi, gli Egiziani, gl' Idumei e Filistei, ec.

1,6:Ah ah ah! Questa interiezione rappresenta il turbamento di Geremia all'annunzio, che Dio gli fa di aver lo destinato a sì gran ministero, di cui si crede totalmente incapace. E soggiunge, che egli non sa parlare, perchè è ancora fanciullo. Non sappiamo precisamente di che età fosse allora Geremia, onde chi gli dà quattordici e chi quindici anni, ed altri fino a venti, perocchè non è necessario di prendere a rigore la voce fanciullo, dovendo riguardarsi questa, come una scusa dettata a Geremia dalla sua umiltà, scusa simile a quella di Mosè, Exod. IV. 10.

1,8:Non temere la faccia di coloro. Di quelli, a' quali ti comanderò di parlare. Un giovinetto modesto e di buona indole arrossisce e si perita, se dee comparire davanti a persone di riguardo: ma Dio promette al Profeta una intrepidezza, qual si conviene al ministero, per cui lo ha eletto.

1,9:E toccò la mia bocca. Dio mandò un Angelo in figura umana, il quale toccò la bocca di Geremia e gli disse, che egli metteva a lui in bocca le parole del Signore, che il Profeta dovea annunziare al popolo: così si veniva a confortare lo spirito di lui, mentre se gli faceva capire, che Dio avrebbe dettato a lui a parola a parola tutto quello, che gli dovea dire. Così un Serafino fu mandato ad Isaia. Vedi Isai. VI. 5. 6.

1,10:Ti dò oggi autorità sopra le genti e sopra i reami, affinchè tu diradichi, ec. Si dice, che il Profeta diradicherà, distruggerà ec. i popoli ed i reami, perchè d'ordine di Dio predirà e i mali e i beni, che Dio farà a quelli, secondo che o avranno meritate le sue vendette, o vorrà con essi lo stesso Dio usare misericordia. Vedi Isai. VI. 9. 10. Levit. XIII. 13. ec.

1,11:Vedo una verga vegliante. L'Ebreo si potrebbe tradurre; La verga del vegliante, cioè di Dio, che veglia alla esecuzione de' suoi eterni decreti; ovvero: una verga di mandorlo; perocchè la stessa voce significa l'una e l'altra cosa; e credesi dato al mandorlo il nome di vigilante, perchè fiorisce prima di tutte le altre piante, prima che sia finito l'inverno cioè in gennaio. In qualunque modo si prendano queste parole il senso è lo stesso: io veggo la verga vegliante, cioè che minaccia e si scuote, ed è pronta a percuotere; perocchè la verga è simbolo de' flagelli, co' quali punisce Dio i suoi nemici. Vedi Isai. X. 4.

1,13:Ed ella viene dalla parte di Settentrione. Cioè dalla Caldea e da Babilonia; perocchè nelle Scritture i paesi oltre l'Eufrate sono indicati col nome di settentrione. Questa immagine di una caldaia bollente, nella quale si bollono le carni de' peccatori, parrà forse ad alcuno un poco bassa e non molto degna della gravità di un Profeta, ma ella è ripetuta anche in Ezechielle, in Michea ec. e tutt'altra idea che a noi ella presentava agli Ebrei i quali vedevano nel tempio di Dio cuocersi nelle caldaie le carni delle vittime sia pe' sacerdoti, sia per le persone particolari, che offerivano le stesse vittime, e delle stesse carni facevano banchetto dinanzi al Signore. Vedi Deuter. XII. XIV. E dall'altro lato i peccatori sono sovente nelle Scritture medesime considerati come vittime della divina giustizia. Ciò sia detto brevemente, e sol di passaggio per quelli, che facilmente condannano tutto quello, che non intendono. Notisi come nelle stesse mi nacce di Dio apparisce la sua misericordia e il genio di perdonare. Dio fa prima vedere e provare a' peccatori la verga: quelli, che alle percosse della verga non si emendano, sono gettati nella caldaia bollente, di cui parla Ezechielle, cui mette fuoco il vento di settentrione. Così s. Girolamo.

1,15:Convocherò tutte le famiglie ec. Con Nabuchodonosor farò venire tutti i principi e tutte le nazioni soggette a lui. Dopo presa Gerusalemme, Geremia racconta, che tutti i principi del re di Babilonia preser quartiere nel mezzo della porta, cap. XXXIX. 3.

1,16:Ed io esporrò a costoro i miei giudizi ec. Alle porte della città tenevansi i tribunali, come si è veduto più volte. Dice adunque Dio, che Nabuchodonosor e que' principi, che sono con lui, alla porta di Gerusalemme faranno giudizio di Gerusalemme e de' motivi, che ha avuto Dio di abbandonarla al furore nemico per la somma sua malvagità e ingratitudine: questi motivi e questa ingratitudine Dio farà, che li comprendano e Nabuchodonosor, e quei principi, i quali condanneranno e Gerusalemme e i suoi cittadini e il suo re. Giuseppe racconta, che Nabuchodonosor disse a Sedecia: Il grande Iddio, che odiava la tua malizia, ti ha soggettato al nostro impero. Antiq. X. 10.

1,17:Cingi i tuoi fianchi. Raccogli a' fianchi la tua veste come dee fare un uomo, che dee esser pronto e spedito, e sollecito nell'eseguire gli ordini del padrone: ovvero fatti forte e robusto: vedi Job. LX. 2.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap